Le opinioni di Dmitry Tursunov, ennesimo over 30 ad aver vissuto un’ottima stagione. Il russo parla di tutto, anche perché “non ho sponsor a cui devo rendere conto”. E su Nadal dice…
 
Dmitry Tursunov è un mito per i web-appassionati. Una fama nata diversi anni fa, quando il sito dell’ATP ospitava i blog dei vari giocatori. In un mix di banalità assortite, il russo colpì per la sua brillantezza e uno spiccato sense of humour. Se ne accorsero e gli diedero un blog "permanente", generando le risate e il divertimento dei lettori di tutto il mondo. Nel suo profilo sul sito ATP, c’è scritto che ama le passeggiate romantiche in spiaggia, le coccole e le "persone noiose”. Incuriosita da queste credenziali, la giornalista texana Blair Henley lo ha intervistato nella speranza di ottenere una storia diversa. Dopo una conferenza stampa in cui ha parlato della transportation allo Us Open e delle leggi anti-gay della Russia, il russo ha risposto alle domande della Henley con un’accuratezza che vale la pena riportare.
 
A inizio anno eri numero 122, oggi sei 34esimo. Che differenza c’è con allora?
Sono finalmente in perfetta forma. Sono riuscito a raggiungerla perché ho giocato un mucchio di partite. Appena ho iniziato a giocare molto, mi sono sentito meglio. Quando ottieni più fiducia, puoi sistemare i problemi e gestire meglio la pressione.
 
Da chi sei allenato?

Non sono sicuro di quello che dovrei dire, perché si tratta di un gruppo di coach. Frequento un’accademia in Germania che si chiama Break Point. Abbiamo lavorato insieme a Miami e mi è piaciuto il loro punto di vista. Mi è parso che molte cose fatte in allenamento a Monte Carlo si fossero tramutate in ottime prestazioni sulla terra. Mi sono sentito a mio agio e questo mi ha permesso di rilassarmi in campo. Sono ancora un po’ inquieto, ma va molto meglio di prima. Non mi faccio prendere dal panico. Hanno creduto come me e mi hanno convinto (o fatto capire) che sono un buon giocatore. Dovevo solo smettere di combattere con me stesso.
 
C’è una tendenza, soprattutto nel circuito ATP, a ottenere il meglio piuttosto tardi. Da cosa dipende?
Penso che si sia sviluppata nel periodo di Pete Sampras e Andre Agassi. All’epoca pochi giocatori viaggiavano con il fisioterapista. Forse avevano il coach, ma si limitavano a quello. Adesso vedi Andy Murray che gira con massaggiatore, fisioterapista, preparatore atletico, due allenatori e il manager. Ovviamente è un caso estremo. Lui dice: “Viaggio con queste persone, così non rischio di infortunarmi”. Ovviamente si tratta di un top-players e può permettersi di avere tutta questa gente a libro paga. Tuttavia, penso che sempre più giocatori viaggino con preparatore atletico e fisioterapista. Servono a prevenire gli infortuni. Credo che la tendenza sarà sempre più marcata. Inoltre, i progressi della medicina consentono di recuperare più velocemente dagli infortuni. In passato, diversi giocatori sono stati costretti al ritiro dagli infortuni. Adesso si può intervenire in artoscopia, in modo molto meno invasivo. E poi c’è molta più attenzione alla nutrizione. Djokovic è progredito dopo aver adottato la dieta senza glutine.
 
Tu adotti una dieta in particolare?
Controllo sempre quello che mangio. Non posso dire che è tutto a base di carne o qualcos’altro. Ho anche fatto un paio di esami del sangue: non so quanto siano accurati, ma provo a seguire le loro indicazioni. Per esempio, se mi consigliano di non mangiare il mais, evito di farlo. Non so se funziona, ma di sicuro non mi fa male. Ho intenzione di andare avanti così, però non credo di raggiungere chissà quali estremi. Non penso che userò un braccialetto per restare in equilibrio. Tu ridi, ma probabilmente lo indossi anche tu. E’ come un talismano che migliora le prestazioni o un magnete intorno al collo che ti fa vincere gli Slam.
 
Hai una grande esperienza. Guardando indietro, cosa diresti al Tursunov 17enne?
Si dice che la gioventù sia sprecata per i giovani, tuttavia io penso che si debba passare attraverso certi errori. Bisogna permettere a se stessi di arrivare a un certo punto, guardare indietro e dire: “Questi sono stati i miei errori”: Sarebbe bello non aver sbagliato mai, ma è un po’ come provare a sedersi su due sedie in contemporanea. Se potessi tornare indietro, cercherei una buona combinazione tra coach e preparatore atletico. C’è stato un perodo in cui viaggiavo con un ottimo allenatore, ma gli passavo un sacco di soldi. E’ una strana sensazione pagare qualcuno e poi rimanere senza nulla in mano. Avrei dovuto trovare una situazione che mi consentisse di evitare alcuni infortuni. Poi tutti abbiamo i nostri rimpianti: ‘Non avrei dovuto sposare questo, fidanzarmi con quello…’, ma senza certe storie non saremmo dove siamo ora. Non saremmo in grado di dare consigli a un 17enne. Puoi imparare dagli errori, e grazie all’esperienza puoi risolvere più rapidamente i problemi.
 
Sembri avere forti opinioni su tutto….
Ognuno le ha. Ma molte persone hanno soltanto paurea di esprimerle.
 
Perché tu no?
Non ho molti sponsor che possano punirmi se dico qualcosa contro qualcuno. Se Maria Sharapova dovesse dire qualcosa sulle leggi anti-gay, farebbe un danno alle sue caramelle. Se lo facesse, quanti gay comprerebbero le Sugarpova? Io non sono una persona estremamente cordiale e non amo parlare con un sacco di gente, ma fa anche parte del mio lavoro: se sei sempre arrabbiato, alla gente non piace. Alla gente piace sentire buone cose, anche se non sono vere. Molte persone giudicano senza neanche leggere un articolo e cercare di capire cosa si sta effettivamente cercando di dire.
 
Hai mai fatto qualcosa di divertente quando sei a New York?
Non ho molto divertimento. Ci sono ottimi fast food presso l’Intercontinental Hotel, ma aspetto che finisca il torneo.Non esco molto perché mi affaticano cose semplici come il camminare. Sono come un gatto: mi piace dormire molto, poi di tanto in tanto faccio i miei bisogni da qualche parte e poi torno a dormire.
 
Ti sorprende che Nadal abbia vissuto la sua migliore stagione in carriera dopo uno stop di sette mesi?
E’ un argomento difficile, perché molti insinuano che non prenda soltanto Flintstones per giocare così bene. Tutti noi dobbiamo fare qualcosa di più per mantenere il livello di gioco di cui abbiamo bisogno. Non sto parlando necessariamente di cose illegali. Non so, forse lui ha le protesi sul fondoschiena. Sembra essere uno dei temi dello spogliatoio (ride). Penso che sia eccezionale in un sacco di cose. E’ in grado di concentrarsi come non riesce quasi a nessuno. Penso che lui ami la fatica nel doverlo fare. Ama la sfida. Io non sono la persona che ama competere per il solo gusto di farlo. Nadal è bravo a concentrarsi, non si limita a vincere un torneo e dire: “OK, ho fatto un buon lavoro, adesso andiamo a festeggiare a Maiorca o Ibiza”. Lui vince il Roland Garros e il giorno dopo si allena due ore al Queen’s. Sono sicuro che faccia le cose giuste per darsi la possibilità di fare così, siano i Flinstones o una corretta alimentazione. E’ scorretto dire che questo ragazzo bara. Nella nostra mente preferiamo credere che cerchi il modo più rapido per ottenere certi risultati, mentre magari lavora ore per arrivarci.
 
Quando senti che James Blake si ritira, ti viene per caso il desiderio di imitarlo?
Sarebbe sciocco ritirarsi proprio adesso. Se avessi voluto ritirarmi, lo avrei fatto le 3-4 volte che mi sono infortunato. Sono convinto che la decisione di smettere non sia dettata dal desiderio di non giocare più. Sono sicuro che James ami ancora giocare. Ma sono sicuro che non abbia più voglia di alzarsi alle 7 del mattino per allenarsi in vista delle qualificazioni di un challenger. Non è divertente, io l’ho fatto un paio di volte. E’ molto meno glamour che arrivare al terzo turno dello Us Open.