La USTA ha siglato un accordo con ATP e WTA: nel 2017, il montepremi arriverà a 50 milioni di dollari (contro i 25 attuali) e nel 2015 la finale maschile tornerà a giocarsi di domenica.
La crescita del montepremi non causerà un aumento dei prezzi dei biglietti
Di Riccardo Bisti – 20 marzo 2013
Grandi cambiamenti per lo Us Open. Dopo un anno di incontri a porte chiuse per trovare un accordo con i giocatori, il più grande evento sportivo al mondo (tra quelli a cadenza annuale) ha sganciato la bomba: raddoppierà il montepremi, passando dagli attuali 25 milioni di dollari ai 50 che si toccheranno nel 2017. L’altro cambiamento è di ordine logistico: dal 2015 si uniformerà a Roland Garros e Wimbledon, con le semifinali maschili al venerdì e la finale di domenica. Gordon Smith, direttore esecutivo USTA, ha detto: “Federer ha espresso il concetto meglio di tutti: è giunto il momento di lavorare insieme, e non più gli uni contro gli altri”. L’allusione è alla guerra fredda tra tornei e giocatori, in cui gli interessi finivano inevitabilmente per scontrarsi. Lo scorso anno i tennisti si sono ribellati alla distribuzione del montepremi nei tornei del Grande Slam: ai giocatori, infatti, veniva garantita una percentuale irrisoria (poco più del 10%) sul totale del volume d’affari. Si trattava ugualmente di cifre importanti, ma gli atleti di altri sport – in effetti – prendono percentuali ben più elevate. L’accordo tra USTA e circuiti ATP e WTA ha una durata di cinque anni ed entrerà in vigore già quest’anno, con un ulteriore incremento di 4,1 milioni di dollari che vanno ad aggiungersi all’aumento già promosso qualche tempo fa. Per intenderci, il montepremi passerà in un colpo solo dai 25,5 milioni del 2012 ai 33,6 di quest’anno. L’annuncio è arrivato dopo che gli ultimi dettagli sono stati discussi in un meeting col consiglio giocatori ATP tenutosi nei giorni scorsi a Miami.
Pur non essendo a Miami, Roger Federer ha partecipato telefonicamente alla riunione in veste di presidente del consiglio. Oltre alla questione monetaria, i giocatori lamentavano il fatto che lo Us Open fosse l’unico Slam in cui semifinali e finale del singolare maschile si giocavano in due giorni consecutivi. Il Super Saturday voluto dalla CBS nel 1984 ha offerto spettacolo, emozioni e audience, ma ha falsato il torneo dando un vantaggio enorme al vincitore della prima semifinale. David Brewer, direttore del torneo, ha riconosciuto che è giunto il momento di abolirlo. “Ci rendiamo conto che il tennis è cambiato e i tennisti giocano in modo diverso rispetto a 10 anni fa – ha detto – il format che abbiamo avuto negli ultimi 30 anni ha messo a rischio tanto il torneo quanto i giocatori”. I primi passi ufficiali sono arrivati lo scorso dicembre, quando la USTA ha annunciato lo spostamento della finale femminile alla domenica e quella maschile al lunedì, come peraltro è accaduto nelle ultime cinque edizioni a causa della pioggia. Il torneo, dunque, durerà 15 giorni anziché i canonici 14. La programmazione resterà invariata anche nel 2014, ma è previsto un ulteriore cambiamento dall’anno successivo. Nel 2015 si farà come negli altri Slam: semifinali donne al giovedì, semifinali uomini al venerdì, finale donne al sabato e finale uomini alla domenica. L’unico Slam “anomalo” da questo punto di vista resterà l’Australian Open, che gioca la prima semifinale maschile nella sessione serale del giovedì. “Volevamo tutti un torneo di 14 giorni – ha detto Brewer – lo volevano i giocatori e lo volevamo anche noi. E’ un buona notizia”.
David Haggerty, presidente USTA, ha risposto così a chi gli chiedeva il tono delle trattative con i giocatori. “Non direi che ci hanno messo pressione, ma sicuramente sono state discussioni vivaci”. L’aumento del montepremi non colpirà il pubblico con un conseguente aumento del prezzo dei biglietti. “Probabilmente ci rimetteremo sul piano economico – hanno detto – ma è la cosa giusta da fare sia per il torneo che per i giocatori”. Non è ancora stata rivelata la distribuzione del montepremi tra i vari turni, altro punto molto importante per i giocatori. Le discussioni andranno avanti ancora un po’, poiché l’annuncio è previsto a pochi giorni dall’inizio del torneo, previsto per il 26 agosto. Di sicuro ci sarà la parità di montepremi tra uomini e donne, anche se non è stato ancora deciso l’esatto ammontare della crescita tra il 2014 e il 2017, anno in cui si toccheranno i fatidici 50 milioni di dollari. “Abbiamo un’idea, ma ci stiamo ancora lavorando. Abbiamo condiviso i nostri pensieri con l’ATP e siamo sulla stessa lunghezza d’onda, ma stiamo ancora ragionando sui dettagli”. Di sicuro la USTA ha bruciato sul tempo i due Slam europei, che non hanno ancora annunciato il montepremi dell’edizione 2013. In Francia, tra l’altro, hanno problemi ancor più gravi dopo che un tribunale parigino ha bloccato i progetti di espansione del Roland Garros. Haggerty ha detto che i vari tornei non hanno coordinato i loro sforzi per venire incontro ai giocatori. “Ogni Slam prende le proprie decisioni in autonomia. Non abbiamo avuto conversazioni con gli altri tornei per dire loro cosa stanno facendo. Saranno messi al corrente al momento dell’annuncio”.
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