Quasi 30.000 palline utilizzate e oltre 5.000 racchette incordate: sono soltanto alcuni dei numeri dello Slam appena terminato. Un viaggio tra le curiosità statistiche del torneo: sapevate che la racchetta con le corde più tese era quella di Barbora Strycova? E che lo scambio più lungo è stato di 39 colpi?Mancano quattro mesi all'Australian Open 2019, prossimo torneo del Grande Slam. Ci sarà ancora parecchio tennis da qui a fine anno, ma i “Major” hanno un altro sapore rispetto agli altri tornei. E hanno anche altre cifre. Per questo, è interessante dare un'occhiata ai numeri dello Us Open 2018. Si tratta di curiosità, ma servono a far capire la complessità e la vastità di un evento così importante. Dalla TV filtrano i match e poco altro, ma un torneo del Grande Slam è molto di più. E i numeri sono uno dei sistemi più efficaci per farcelo capire.
45.762 – I punti giocati nei tabelloni di singolare.
29.088 – Le palline distribuite ai giocatori per i soli allenamenti. Sono stati utilizzati 209 scatoloni di Wilson Extra Duty e 195 di Wilson Regular Duty.
Oltre 5.000 – Il numero di racchette incordate dal team di incordatori che operava nella pancia dell'Arthur Ashe Stadium.
960 – I break realizzati nel singolare maschile.
944 – I break realizzati nel singolare femminile.
493 – Le racchette incordate lunedì 27 agosto, data d'inizio del tabellone principale. È stato il giorno più impegnativo per il team di incordatori.
460 – I set giocati nel singolare maschile (media di 3,62 a partita).
297 – I set giocati nel singolare femminile (media di 2,33 a partita).
254 – I match di singolare giocati nei tabelloni principali (488, considerando anche le qualificazioni).
143 – La velocità, espressa in miglia, del servizio più veloce del torneo. Lo ha tirato Milos Raonic. Traducendo in chilometri orari, viaggiava a 230.
138 – Gli ace messi a segno dal giocatore che ne ha tirati di più in tutto il torneo. Manco a dirlo, John Isner.121 – La velocità del servizio più rapido nel torneo femminile, l'equivalente di 195 km/h. Il record appartiene a Serena Williams.
95 – La durata, in minuti, del secondo set della finale maschile tra Novak Djokovic e Juan Martin Del Potro. Se lo è aggiudicato il serbo al tie-break.
79 – La tensione, espressa in libbre, della racchetta più tesa della dello Us Open. Curiosamente, apparteneva a una donna: Barbora Strycova. Traducendo la tensione per i nostri standard, l'ha fatta incordare a quasi 36 chili.
39 – Lo scambio più lungo del torneo è stato intenso ma non infinito: lo hanno giocato Rafael Nadal e Karen Khachanov nel loro intenso match di terzo turno: 39 colpi. Manco a dirlo, il punto è andato a Nadal e gli ha consentito di aggiudicarsi il tie-break del terzo set.
35,5 – La distanza – in miglia – delle incordature effettuate durante lo Us Open. Sono oltre 57 chilometri, sufficienti per andare da Flushing Meadows alla Statua della Libertà… e tornare indietro.
32 – Il numero più elevato di doppi falli commessi da un singolo giocatore. L'infelice primato appartiene a tre giocatori: Matthew Ebden e due donne: Maria Sharapova e Jelena Ostapenko.
31 – La percentuale, sempre più alta, dei giocatori che hanno adottato l'incordatura “ibrida”, ovvero mischiando le corde in sintetico a quelle in budello naturale. La soluzione piace sempre di più perché garantisce una buona resa e preserva una discreta durata dell'armeggio.16 – Il tempo medio richiesto, in minuti, per effettuare un'incordatura al volo, ovvero se chiesta da un giocatore impegnato in un match.
15 – Il numero di match giunti al quinto set nel singolare maschile. Percentuale non particolarmente alta: è poco più del 10% sul totale.
13/11 – la tensione della racchetta più "molle" incordata durante il torneo. Il telaio apparteneva al giocatore più anziano, colui che tra poco appenderà la racchetta al chiodo: Daniel Nestor.
3 – I “double bagels” visti nel torneo femminile. Uno di questi ha visto protagonista la vincitrice Naomi Osaka, capace di rifilare un duro 6-0 6-0 ad Aliaksandra Sasnovich.
1 – I titoli del Grande Slam vinti da Naomi Osaka, splendida vincitrice del singolare femminile. Molti scommettono che il numero crescerà in fretta e che la giapponese possa arrivare addirittura in doppia cifra.
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