Un tempo i giocatori erano meno stressati? Per Fabio Della Vida la risposta è facile, oggi i tennisti vivono in una ‘bolla’ che a partire dai box per continuare nelle player’s lounge esclude il mondo esterno per comprendere solo clan che si assomigliano un po’ tutti
Molti amici e qualche addetto ai lavori mi chiedono perché vado meno spesso ai grandi tornei. Semplice: qui sopra vedete il box di Marat Safin all’Australian Open 2002, confrontiamolo coi player box di oggi …. Ma non guardate le ragazze: fino ad una ventina di anni fa dai giocatori c’erano attori, giornalisti, amici, altri sportivi gente di personalità, oltre naturalmente al coach e a volte al manager o ad un amico, al compagno o alla compagna. Oggi tanti cloni, tutti uguali. Il team di un giocatore è pieno di tecnici, psicologi, dottori, nutrizionisti, fisioterapisti. Per carità, ognuno è libero di invitare chi gli pare, però prima i giocatori si divertivano di più e con loro la gente. Per questo oggi Panatta se la prende in Tv con quei due sprovveduti – li chiamo così sennò mi querelano – che tirano pallate addosso a Federer in una esibizione. Oggi ci tocca commentare il papà di Tsitsipas, che poi non è neanche il peggio. Ormai per me frequentare una Player‘s lounge è deprimente, mentre in passato ho conosciuto tante persone interessanti e mi sono fatto tanti amici. Certo, il mondo è dei giovani e tutto cambia, anche il tennis, ma non ditemi che è un mondo o un tennis migliore. Un tempo i giocatori erano meno stressati e – questa è una mia opinione – giocavano molto meglio.