A un passo dalla scomparsa, il WTA di New Haven dovrebbe essere acquistato dallo stato del Connecticut. I politici sono convinti che sia un buon investimento.
Petra Kvitova e Simona Halep, finaliste all'ultima edizione del torneo di New Haven
Di Riccardo Bisti – 14 ottobre 2013
Mentre noi piangiamo la scomparsa (temporanea, si spera) del torneo di Palermo, negli Stati Uniti stanno facendo il possibile per tenere in vita l’evento di New Haven, in mezzo alle sabbie mobili da quando gli sponsor non hanno rinnovato i contratti in scadenza. La USTA, demoralizzata dai pessimi risultati del pubblico (quest’anno si sono registrate meno di 50.000 presenze, tanto che l’anello superiore del campo centrale è rimasto chiuso), ha deciso di venderlo. Ma si tratta di uno degli eventi sportivi più importanti della zona. E allora è scesa in campo addirittura la politica. Lo stato del Connecticut ha lanciato la proposta di acquisto, che sarà votata giovedì prossimo. Tutto lascia pensare a un’approvazione, che dovrebbe sbloccare un intervento di 618.000 dollari. La WTA ha già approvato l’eventuale cambiamento. Il rischio-scomparsa era enorme dopo che l’ATP aveva respinto la proposta di Winston Salem, il cui obiettivo era acquistare la licenza di New Haven e spostare in North Carolina il torneo combined che fino a qualche anno fa si giocava proprio a New Haven. La vendita di un torneo Premier può fruttare fino a 5 milioni di dollari: gli acquirenti non mancavano, soprattutto all’estero. Ma la USTA voleva assicurarsi che rimanesse nel territorio statunitense.
Appena ha saputo che la USTA aveva approvato il passaggio a Winston Salem e che New Haven aveva 14 giorni per pareggiare l’offerta, la direttrice del torneo Anne Worcester (ex CEO WTA) si è messa in contatto con la politica locale, trovando risposte positive. Quando l’ATP ha bloccato l’operazione Winston Salem (il tennis maschile non vuole un combined in cui il torneo WTA offra più soldi rispetto a quello ATP), l’operazione-salvataggio è diventata sempre più probabile. Sull’argomento si è espresso addirittura Dannel Malloy, governatore del Connecticut. “Lo sviluppo economico delle nostre costruzioni urbane è una componente fondamentale del nostro programma. E il New Haven Open è una parte di questo processo”. Gli ha fatto eco Ben Barnes, che si occupa di vicende più legate al business. “A fronte di un investimento non così oneroso, credo che la comunità possa avere un importante sviluppo economico”. C’è stato un vivo dibattito sulle esatte dimensioni dell’impatto economico del torneo: uno studio del 2008 ha evidenziato che si assesta sui 26 milioni di dollari, 300 posti di lavoro e oltre un milione di dollari di entrate fiscali. In tanti pensano che le cifre reali siano inferiori della metà, ma se anche fosse, l’investimento previsto (618.000 dollari più 300.000 di manutenzione dell’impianto) dovrebbe essere sostenibile. Se tutto andrà a buon fine, dunque, il torneo finirà in mani pubbliche dopo che per anni era stato gestito dai privati di “Connecticut Professional Tennis”. Per la prima volta dopo decenni, i magnati Butch Buchholz e Mike Davies non si assumeranno più i rischi impreditoriali, così come la USTA.
La macchina organizzativa è comunque ripartita: sebbene il torneo non abbia un title sponsor, la Worcester ha strappato un rinnovo triennale di cinque major sponsor: Aetna, American Express, First Niagara, Yale University e l’ospedale di Yale-New Haven. Lo stato del Connecticut avrà la facoltà di cambiare staff, ma non dovrebbe farlo: è opinione diffusa che, senza la Worcester, il torneo sarebbe morto già nel 2010, quando perse la sponsorizzazione di Pilot Pen. E’ riuscita a raccogliere un numero sufficiente di sponsor e a coinvolgere la politica quando tutto sembrava perduto. Nonostante tutto, ha riconosciuto che il torneo finisce in passivo da tre anni e che il pubblico è in costante diminuzione, anche se nel 2013 l’incasso è stato in leggero rialzo. Quest’anno hanno fatto registrare 45.796 spettatori, mentre nel 2012 erano stati 53.004. Tuttavia, pare che molti di questi fossero biglietti omaggio. Il torneo di New Haven si gioca la settimana precedente allo Us Open, ed è rimasto l’unico evento della settimana dopo la morte di Dallas. Anche per questo, la WTA spera che resti in vita. In caso contrario, dovrebbe rivolgersi all’estero per scongiurare il rischio di una settimana senza tornei.
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