Il livornese vanta la più lunga striscia (aperta) di sconfitte consecutive nel circuito ATP: ben 12. Nulla a che vedere con le 21 di Spadea o le 10 finali fallite da Benneteau, ma comunque un segnale negativo. Dustov top 100 senza vittorie nel Tour.Non sono mesi facili per Filippo Volandri. Nel 2014 il 33enne di Livorno ha raggiunto appena una finale a livello Challenger, e la nuova stagione, complici anche alcuni problemi accusati in Sudamerica, non si è aperta nel migliore dei modi. A confermare il suo lungo periodo difficile, ecco la leadership in una classifica da cui ogni giocatore starebbe alla larga più che volentieri. Il toscano è il giocatore con la più lunga striscia (aperta) di sconfitte consecutive nel circuito maggiore, ben dodici. Qualche settimana fa a guidare la lista c’era il turco Marsel Ilhan, che però ha superato un turno a Dubai, lasciando lo scettro all’azzurro. Scivolato alla posizione numero 228, tanto che ha avuto bisogno di una wild card per giocare il Challenger di Napoli, 'Filo' le ha perse tutte nella passata stagione, chiusa con un tremendo bilancio di 1-16 nel circuito ATP. Ha battuto solo la wild card Cristian Garin a Vina Del Mar, poi non ha più vinto. Dieci sconfitte su dodici sono arrivate sulla terra battuta, e spesso contro avversari assolutamente alla sua portata: un dato preoccupante, anche se in passato è capitato a molti di passare mesi e mesi senza vincere nemmeno un incontro. La striscia più lunga della storia la vanta (suo malgrado) lo statunitense Vince Spadea, che perse 21 partite di fila tra il 1999 e il 2000, prima di firmare l'impresa contro Greg Rusedski a Wimbledon. Nel 2012, Donald Young è arrivato a 17, mentre Andrey Golubev si è fermato a 18 nel 2011, perdendo sempre da Indian Wells a Cincinnati, prima di battere Stan Wawrinka.
LO ZERO SU DIECI DI BENNETEAU
Difficilmente Volandri potrà arrivare così avanti, sia perché ci sono altri nove match da perdere, sia per motivi di calendario. Dovrebbe giocare altri nove tornei nel circuito, missione che, a meno di un clamoroso e improbabile ritorno fra i top 100, pare praticamente impossibile. Non è una novità che l’azzurro preferisca i Challenger alle qualificazioni dei tornei maggiori, ragion per cui lo vedremo probabilmente impegnato sempre meno nel circuito ATP. La sua leadership negativa è quindi destinata a durare, ma c’è comunque qualcuno che la scambierebbe volentieri con la propria. Trattasi di Julien Benneteau, padrone della peggior striscia in assoluto attiva nel circuito maggiore: dieci sconfitte in altrettante finali. Si è rifatto vincendo il Roland Garros in doppio, ma il singolare è una maledizione ormai da sette anni. La prima finale andò male nel 2008 a Lione, l’ultima lo scorso ottobre a Kuala Lumpur, a superare le nove (poi interrotte) di Cedric Pioline e Pat Dupre. È l’unica strisca da record degli ultimi anni che ancora resiste, mentre le altre più rilevanti sono terminate nei mesi recenti. A Marsiglia Simone Bolelli ha finalmente battuto un top ten dopo trentacinque sconfitte, Lorenzi e Matosevic hanno interrotto la lunga serie di sconfitte nei tornei del Grande Slam (anche se i 17 primi turni del portoricano Juan Antonio Marin erano ancora lontani), mentre Tomas Berdych ha fermato a diciassette le sconfitte consecutive contro Nadal, superandolo ai quarti dell’Australian Open. A una sola sconfitta da Volandri, nella classifica c’è una coppia di tedeschi: Daniel Brands e Andreas Beck. Come l’azzurro, il gigante bavarese le ha perse tutte nel 2014, anche a causa di una mononucleosi inizialmente un po’ trascurata, mentre il mancino un tempo allenato da Claudio Pistolesi (già numero 33 ATP) non vince addirittura dall’Australian Open 2012.
DUSTOV NEI TOP 100 SENZA ALCUNA VITTORIA
In doppia cifra anche il veterano francese David Guez, nella lista dei peggiori insieme a Wayne Odesnik, che dopo la radiazione del mese scorso non potrà più tornare alla vittoria, e alcuni ‘mister wild card’, come il britannico Kyle Edmund o Di Wu e Ze Zhang. I migliori due giocatori cinesi vengono sempre invitati nei tornei di casa: Masters 1000 di Shanghai, ATP 500 di Pechino e ATP 250 di Shenzhen, ma i risultati lasciano molto a desiderare. Wu non ha mai vinto un incontro, mentre ‘Big George’ (così è soprannominato Zhang) si è preso il lusso di centrare i quarti a Pechino nel 2012, battendo prima il connazionale e poi Richard Gasquet. In Cina pregustavano una svolta, invece la successiva sconfitta contro Florian Mayer è diventata la prima di una lunga serie ancora da interrompere. Ai piedi della top ten l’interessante caso di Farrukh Dustov, capace a febbraio di mettere per la prima volta il naso fra i top 100, dopo una lunga serie di risultati nei Challenger. L’uzbeco cresciuto a Bolzano ce l’ha fatta senza mai vincere un solo match in carriera nel Tour, giocandone pochissimi. I suoi numeri sul sito ATP (10 vittorie e 22 sconfitte) sono ‘falsati’ dalla Coppa Davis, che disputa con regolarità ormai da dieci anni. Se si tolgono gli impegni con la nazionale, il bilancio parla di soli sei incontri nel circuito, tutti persi. A fare il paio con il tennista di Tashkent c’è un altro italiano: Marco Cecchinato. Il 22enne siciliano è andato spesso vicino alla prima vittoria, ma ha perso cinque volte (su sei) al terzo set, rimanendo sempre a bocca asciutta.
LE PIÙ LUNGHE STRISCE NEGATIVE (IN CORSO)
12 – Filippo Volandri (ITA)
11 – Andreas Beck (GER), Daniel Brands (GER)
10 – David Guez (FRA)
9 – Kyle Edmund (GBR), Di Wu (CHN)*
8 – Marco Chiudinelli (SUI), Maximo Gonzalez (ARG)
7 – Wayne Odesnik (USA), Antonio Veic (CRO), Ze Zhang (CHN)
6 – Farrukh Dustov (UZB)*, Marco Cecchinato (ITA)*
*giocatori senza alcuna vittoria nel circuito
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