Un anno fa, Borna Coric si allenava a Maiorca con Rafa Nadal. Lo ritrova a Basilea e lo batte, mostrando una personalità fuori dal comune. “Quando gioco bene assomiglio a Djokovic, ma quando gioco male…”
Di Riccardo Bisti – 25 ottobre 2014
Rafa Nadal non era lui. Per questo, è ingiusto accostare la vittoria di Borna Coric a quella infilata da Nick Kyrgios a Wimbledon. Tuttavia, le stimmate del campione si vedono dalle piccole cose. Ad esempio, quando servi sul 4-5 contro Rafa e ti trovi sul 30-30. E’ un momento di massima tensione, il burrone è lì e non c’è il paracadute. Il croato lo ha allontanato tirando un ace centrale, proprio sulla T. La sua vita da predestinato ha preso forma sul campo blu di Basilea quando ha capito che avrebbe battuto il numero 3 ATP (anche se lui, in conferenza stampa, lo ha definito “numero 1”). Questo ragazzo croato dalla pettinatura così simile a Novak Djokovic scriverà un record che ne sancisce lo status di fenomeno: comunque vada la semifinale contro David Goffin, nella prossima classifica ATP entrerà tra i top-100. Sarà il primo minorenne a riuscirci dal 2004. Gli ultimi a farcela erano stati Richard Gasquet e lo stesso Nadal. Se fino a 20 anni fa i baby fenomeni entravano con sufficiente agio nel ranking ATP, o magari vincevano uno Slam (vedi Becker, vedi Chang), oggi è diventato molto più complicato. Coric ce l’ha fatta al termine di una stagione straordinaria, in cui ha battuto Jerzy Janowicz in Coppa Davis, ha colto i quarti di finale a Umago (dove ha messo paura a Fabio Fognini) e ha superato le qualificazioni allo Us Open, battendo l’altro baby fenomeno Kozlov e il top-30 Lukas Rosol. Ci voleva la follia dei tifosi dominicani per estrometterlo al secondo turno contro Victor Estrella, ma era solo questione di tempo. Un’escalation inarrestabile, che qualche settimana fa gli ha regalato il primo titolo challenger, sul cemento turco di Izmir. Ma non giocherà tanti altri challenger. Il ragazzo di Zagabria è pronto per il tennis dei grandi e la Croazia ride sotto i baffi. Chi pensava che la generazione degli Ivanisevic, dei Ljubicic e degli Ancic, sublimata dal titolo in Coppa Davis nel 2005, fosse irripetibile…adesso si trova il campione in carica dello Us Open e il miglior under 18 degli ultimi dieci anni. La classifica ATP non mente: tra gli under 21, soltanto Nick Kyrgios gli sta davanti.
NIENTE FOTO CON FEDERER
Prima di Wimbledon, Nadal non aveva mai perso contro un tennista nato negli anni 90. In tre mesi ha incassato le sconfitte contro Nick Kyrgios e Borna Coric. E’ il segno tangibile di una nuova generazione sembra più competitiva di quella “di mezzo”, dei giocatori che oggi oscillano tra i 23 e i 25 anni. Kyrgios e Coric sono riusciti dove avevano fallito i vari Tomic, Raonic, Kyrgios, Harrison, persino Dimitrov (anche se il bulgaro non è certo un bluff e per poco non infilava davvero l’exploit nel 2009, a Rotterdam). Curiosamente, la vittoria di Coric arriva nello stesso giorno in cui Raonic e Dimitrov incassano due brutte sconfitte in chiave Masters. Il valore simbolico, dunque, è ancora più forte. E’ proprio impertinente, questo Coric. Lo scorso dicembre, Rafael Nadal lo aveva invitato a Manacor per condividere con lui un pezzo di preparazione invernale. Rafa lo fa spesso, sapeva che quel ragazzotto aveva vinto lo Us Open junior e aveva già intascato cinque tornei futures, ma non avrebbe mai pensato di perderci 10 mesi dopo. Coric, da buon adolescente, dedica molta attenzione ai social network. Normale che il suo profilo Facebook esplodesse di “like” dopo gli ultimi risultati. Con Nadal aveva realizzato diverse foto, regolarmente postate. Ma ha già imparato come ci si comporta nello spogliatoio ATP. “Non ho chiesto una foto a Federer per il mio profilo Facebook, anche se mi sarebbe piaciuto. E’ poco professionale”. Al massimo fa una foto con un costume da tigre, che il suo preparatore atletico Marino Basic gli ha messo su internet a tradimento. Ma tutto sommato non era così promettente. E la versione croata di Men's Health Magazine gli ha già dedicato una copertina.
"QUANDO GIOCO MALE SONO ATTENDISTA COME MURRAY"
Borna ha iniziato a giocare a cinque anni, seguendo le orme del padre. “Lui giocava a tennis, io ero iperattivo e gli ho chiesto se potevo prendere la racchetta. Mi ha detto di si…ed eccomi qua”. Coric trascorre il suo tempo tra Londra e la Croazia, proprio come la connazionale Donna Vekic (coetanea e vincitrice di un torneo WTA nel 2014), ma ha recentemente smesso di lavorare con il coach britannico Ryan Jones. A Umago, nel suo angolo, c’era anche Goran Ivanisevic. “Con Ryan abbiamo vissuto due anni incredibili, ma abbiamo scoperto di avere idee diverse. Adesso ho bisogno di qualcosa di nuovo”. La separazione non gli ha creato alcun problema, tanto da fargli ottenere il miglior risultato in carriera alla sesta vittoria nel circuito. E pensare che a Basilea è stato ammesso con una wild card. Quando parla di sè, tiene un basso profilo. “Mi piace uscire con gli amici, non pratico altri sport perchè il tennis mi stanca molto. Niente di speciale, cerco solo di essere una buona persona”. Tuttavia, a parte le idee chiare (“Obiettivi? Diventare numero 1 ATP”) non ha certo problemi di autostima. “Quando gioco bene, il mio tennis è aggressivo e simile a quello di Novak Djokovic. Quando non gioco bene sono troppo attendista, un po’ come Andy Murray”. Frase irriverente, che apre un mondo. Il mondo di un ragazzo che vincerà molto. Non dovrà aspettare molto per riuscirci.
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