SERIE A1 – La finale maschile raccontata dai capitani di Aniene e Bassano. “Il campo è molto veloce, ma Potito vi stupirà” dice Barbiero. “Disposti a retrocedere l’anno prossimo pur di vincere” replicano Moretto-Fioravanzo.
Marco Fioravanzo e Marco Moretto con la dirigenza della Società Tennis Bassano
Dall’inviato a Rovereto, Riccardo Bisti – 7 dicembre 2013
Nel piccolo mondo della Serie A1, Bassano-Aniene è diventato un classico. Ma non si erano mai affrontate in finale. La notizia della vigilia è la decisione bassanese di schierare Marco Crugnola come numero 4 al posto di Alessio Di Mauro. Una scelta dovuta alla maggiore adattabilità al rapido. Come ha detto Vincenzo Santopadre, il pronostico è leggermente sbilanciato a favore dei veneti, ma anche l’Aniene ha i suoi motivi d’ottimismo. A poche ore dalla Grande Sfida, ci siamo fatti raccontare la finale dai capitani: Marco Barbiero per i romani e l’inseparabile duo Marco Moretto-Marco Fioravanzo per i bassanesi. Ecco come hanno vissuto la vigilia più attesa.
Come arrivate a questa finale? Come stanno i vostri giocatori?
BARBIERO: Ci siamo preparati abbastanza bene. Vedo tutti piuttosto in forma, in particolare Potito Starace. Il campo è veloce, velocissimo, molti mi dicono di non aver mai giocato su un campo così veloce, sebbene alcuni di loro abbiano giocato in tutto il mondo. Siamo arrivati mercoledì apposta, proprio perché avevamo avuto il sentore che i campi fossero piuttosto rapidi. Tuttavia sono molto fiducioso.
MORETTO – FIORAVANZO: Non c’è stata una preparazione vera e propria, anche perché ogni ragazzo ha la sua storia. C’è chi arriva dalla vacanza, chi da allenamenti normali. Però sono tutti carichi e motivati. Lorenzi ha un fastidio al braccio destro che si porta dal Sud America, ma è leggermente migliorato. Crugnola sta bene, a tennis sa giocare benissimo e infatti abbiamo deciso di schierare lui come quarto uomo al posto di Di Mauro, anche perché è più doppista.
Dei quattro singolari, quale può essere la partita che può rovesciare gli equilibri?
BARBIERO: Partiamo sfavoriti in tutti e quattro. Sulla carta, Cipolla-Lorenzi potrebbe girare a nostro favore. In base alle sensazioni che ho avuto, vedo piuttosto bene Starace. La sua partita contro Seppi è molto importante, anche perché chiudere la prima giornata sull’1-1 sarebbe fondamentale.
MORETTO – FIORAVANZO: Difficile a dirsi. Essendo una finale, la classifica conta poco, così come lo stato di forma. Forse Huta Galung potrebbe fare la differenza sul veloce (Fioravanzo). Io penso che il primo sarà il più importante, perché darà il là alla finale, poi condivido il detto “chi ben comincia è a metà dell’opera” (Moretto).
Il tifo sarà quasi tutto per Bassano. Può essere un fattore?
BARBIERO: No, non penso. Intanto posso dire che 20-25 persone verranno a sostenerci da Roma. E’ vero che loro sono molto caldi, quando giochiamo a Bassano abbiamo trovato tamburi e un tifo molto acceso, ma non penso siano decisivi. A parte situazioni davvero particolari, il pubblico non ha mai condizionato l’esito della partita.
MORETTO – FIORAVANZO: Si. Verranno tanti tifosi da Bassano, e ai ragazzi fa piacere giocare con 100 persone che fanno il tifo. Loro girano sempre da soli, non sono abituati a giocare in situazioni come la Coppa Davis. Crediamo che per i nostri ragazzi sia un motivo di ulteriore carica. A Bassano viviamo il tennis in modo molto caloroso. Crediamo che il nostro pubblico possa essere il famoso “dodicesimo uomo” in campo.
Provocazione: preferireste vincere lo scudetto e retrocedere l’anno prossimo, oppure perdere ed essere di nuovo in finale l’anno prossimo?
BARBIERO: Perdere stavolta ed essere in finale nel 2014! Non posso contemplare una retrocessione. Se mi avessi fatto questa domanda sul calcio, da romanista, preferirei vincere la Champions League e poi retrocedere l’anno dopo. Ma nel tennis no, dai…
MORETTO – FIORAVANZO: Visto che lo scudetto non l’abbiamo mai vinto, opterei per la prima. Per la seconda si può vedere…(Fioravanzo). Preferisco vincere e poi retrocedere, senza dubbio. Sono troppi anni che lottiamo per lo scudetto. Poi retrocediamo e ritorniamo in alto con i nostri giovani, lanciando una nuova avventura (Moretto).
Quale giocatore togliereste ai rivali?
BARBIERO: Direi Jesse Huta Galung. E’ un tennista versatile, può fare la differenza sia in singolare che in doppio, soprattutto su un campo come questo. Sono tutti fortissimi, ma su un campo così veloce penso che Huta Galung sia il più pericoloso.
MORETTO – FIORAVANZO: Starace. E’ un animale da gare a squadre. Abbiamo giocato spesso contro, lo stimo molto sia come ragazzo sia perché nelle gare a squadre ci mette sempre il cuore (Moretto). Concordo, ma non sottovaluterei Cipolla, anche lui è abituato a giocare a certi livelli e a rendere al meglio in certe situazioni (Fioravanzo).
Cosa può dare un eventuale scudetto al vostro club, sia in termini di prestigio che di vita sociale?
BARBIERO: A livello di iscrizioni può dare una grossa mano, senza contare i benefici d'immagine. Come circolo, per un paio di mesi ti consente di camminare a un metro da terra. L’Aniene non è propriamente un circolo di tennis, ma i soci si rendono conto della difficoltà dell’impresa. In questo senso, la cassa di risonanza della TV è molto importante. Più in generale, lo scudetto di tre anni fa ci ha consentito di fare delle richieste in consiglio che negli anni precedenti sarebbero state improponibili. Vincere lo scudetto quest’anno sarebbe un punticino a favore per sviluppare qualcosa anche l’anno prossimo, nonostante le regole siano piuttosto restrittive. Sarebbe un “pro” da portare in consiglio per sviluppare un progetto nuovo.
MORETTO – FIORAVANZO: E’ una rincorsa che facciamo da 10 anni, come bassanesi ci teniamo molto. Come circolo facciamo un’attività molto importante, abbiamo più di 20 squadre dagli under 10 fino alla Serie A1. In caso di vittoria, ci sarebbero ancora più stimoli anche per i giovani (Fioravanzo). Penso che potrebbe cambiare qualcosa dal punto di vista economico. Con uno scudetto in casa potremmo presentarci agli sponsor e avere una maggiore credibilità. La credibilità si costruisce con il lavoro sul campo, ma presentarsi a sponsor importanti come la Diesel con un tricolore in mano sarebbe un’altra cosa. E avere sponsor di livello significa risorse per rinnovare il circolo, sostenere i ragazzi che iniziano l’attività futures o magari fare un’altra squadra competitiva. Insomma, potrebbe esserci una svolta (Moretto).
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