WIMBLEDON, DAY 7 – Programma ridotto a causa dell’acquazzone di sabato: in campo soltanto 10 dei 16 ottavi, più quattro “residui” di sabato. Murray stella di giornata, occhio a Radwanska-Makarova.

Di Gianluca Roveda – 30 giugno 2014

 
Benvenuti alla seconda settimana. La pioggia di sabato ha rivoluzionato il programma e costringerà qualche giocatore agli straordinari: onestamente, rinunciare a priori al Middle Sunday non mi è sembrata la mossa ideale. La tradizione è bella, ma non deve trasformarsi in ottusità. E se dovesse piovere anche nei prossimi giorni? Si giocheranno dieci partite su sedici: la parte alta del tabellone maschile e sei ottavi del femminile, oltre alle quattro partite rimaste in sospeso da sabato, tra cui Bolelli-Nishikori. Per valutare la bontà delle mie scommesse, dunque, dobbiamo aspettare oggi. Per ora sono sotto al canonico 70%, ma conto di rifarmi oggi con 14 match in ballo (dieci più i quattro rimasti da sabato). Non vedo particolari sorprese, anche se i giorni scorsi ci hanno sconvolto più di una volta. I match più equilibrati mi sembrano Wozniacki-Makarova e Cilic-Chardy, ma penso che i meglio piazzati la spunteranno. Curiosa scelta degli organizzatori, che hanno preferito Cornet-Bouchard a Sharapova-Kerber, relegato sul Campo 1.
 
CORNET – BOUCHARD
Avrebbe dovuto esserci Serena Williams, invece Alize ha infilato l’exploit. Alla canadese non dispiacerà. L’anno scorso, a Strasburgo, la francese vinse in tre set al termine di una lunga battaglia. L’impressione è che i valori si siano ribaltati. La Cornet ha fatto una grande impresa, ma è stata aiutata da Serena. A Parigi, la Bouchard ha fatto grandi cose e ha mostrato di saper vincere le grandi partite. Il palcoscenico del Centre Court la esalterà anzichè spaventarla.
BOUCHARD IN DUE SET.
 
MURRAY – ANDERSON

I predenti dicono 1-1, ma sono piuttosto datati. Il Murray visto ai primi tre turni non dovrebbe avere problemi: Anderson fa spesso la cosa giusta, però Fognini ne aveva messo a nudo ogni carenza. Con un pizzico di fortuna, avrebbe potuto esserci Fabio. Lo scozzese non concederà nulla. La chiave sarà la sua grande abilità in risposta: vincerà in tre set, nonostante l’abilità di Anderson al servizio.
MURRAY IN TRE SET.
 
DJOKOVIC – TSONGA

Il serbo non ha entusiasmato nella prima settimana. Tsonga dovrebbe essere l’avversario ideale per restituirgli fiducia: è forte ma raramente lo impensierisce. Inoltre c’è il ricordo del Roland Garros, dove lo ha battuto facilmente. Tsonga non vince lo scontro diretto da quattro anni e mezzo (Australian Open 2010) e non sembra al meglio, tanto che per poco non usciva con Melzer e Querrey. Forse può prendersi un set, nulla di più.
DJOKOVIC IN QUATTRO SET.
 
DIMITROV – MAYER

L’argentino è negli ottavi a sorpresa, ma con merito. Battere Seppi, Baghdatis e Kuznetsov è sinonimo di qualità. Tuttavia Dimitrov è di un altro livello e sarà interessante vederlo contro Murray nei quarti. Leo avrà il vantaggio di giocare senza pressione, ma questo livello sembra troppo per lui. Dopo lo spavento contro Dolgopolov, il bulgaro sarà ben contento di tornare a un avversario “convenzionale”.
DIMITROV IN TRE SET.
 
SHARAPOVA – KERBER

La tedesca ha ritrovato un buon livello dopo qualche mese di anominato. Tuttavia, ha avuto bisogno di tre set sia contro la Watson che contro la Flipkens. La Sharapova è più forte e lo dimostrerà. L’eliminazione di Serena Williams ha spalancato il tabellone alla russa, che già sogna un doppietta Slam che le è sempre sfuggita. L’eventuale quarto di finale contro la Bouchard promette scintille, anche in virtù del precedente di Parigi.
SHARAPOVA IN DUE SET.
 
KVITOVA – PENG

Si sono affrontate quattro volte e ha sempre vinto la ceca. Andrà così anche stavolta: Petra avrebbe potuto essere stanca dopo la maratona contro Venus Williams, ma due giorni di riposo le hanno permesso di recuperare. Non è ancora la Kvitova di tre anni fa, ma sta giocando bene e la cinese non ha la sua stessa cilindrata. Mi aspetto un po’ di lotta nel primo set, ma poi emergerà la ceca.
KVITOVA IN DUE SET.
 
RADWANSKA – MAKAROVA

Francamente pensavo che la russa perdesse da Caroline Garcia, invece si conferma sempre pericolosa. E ha vinto l’ultimo scontro diretto con la polacca, allo Us Open, sempre negli ottavi. La superficie non dovrebbe avvantaggiare nè l’una nè l’altra. Le sensazioni dei primi turni fanno preferire la Radwanska, che comunque è avanti 3-1 negli scontri diretti. Non sarà una passeggiata, anzi, mi aspetto una bella lotta.
RADWANSKA IN TRE SET.
 
WOZNIACKI – ZAHLAVOVA STRYCOVA

Tre precedenti, tre vittorie della polacca. Andrà così anche stavolta, sebbene Barbora sia reduce dall’impresa contro Na Li. Tuttavia, la Wozniacki del post-Roland Garros mi ha convinto. A Londra ha avuto un buon tabellone, ma sta passando sopra alle avversarie come ai vecchi tempi, quando era tra le papabili vincitrici. Oggi forse non la è più, ma a Wimbledon non è mai andata oltre gli ottavi: stavolta ce la farà.
WOZNIACKI IN DUE SET.
 
SMITKOVA – SAFAROVA

Ocasione d’oro per la ceca: non raggiunge i quarti di uno Slam da sette anni, e potrà farlo contro una giocatrice giovane e inesperta che è arrivata fin qui con bravura ma anche con una serie di circostanze favorevoli. Sarei molto sorpreso se la Smitkova dovesse andare ancora avanti. Da parte sua, Lucie ha vinto ottime partite e sembra finalmente pronta a gioire in un Major.
SAFAROVA IN DUE SET.
 
CILIC – CHARDY

Cinque anni fa, a Monaco di Baviera, si impose il francese. Da allora sono cambiate tante cose e il precedente non è più indicativo. Chardy sta facendo grandi cose, supportato dal servizio, ma Cilic ha sorpreso per l’autorità con cui ha eliminato Berdych, mettendolo in un angolo nei turni di risposta. Per questo lo vedo favorito, vuoi perchè c’è Goran Ivanisevic al suo fianco, vuoi perchè avrà una voglia matta di rivincita: fu proprio a Wimbledon, dodici mesi fa, che scoprì di essere risultato positivo a un test antidoping.
CILIC IN QUATTRO SET.
 
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