Il parigino si aggiudica il suo 4° titolo il carriera battendo 6-3 6-4 Benneteau e dimostrando come il serve & volley non sia ancora estinto del tutto…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Non è certo una novità che un torneo francese, veda in finale 2 giocatori di casa. Nell’ultimo Atp svoltosi oltralpe, lo scorso ottobre a Lione, furono addirittura 7 i transalpini a giungere nei quarti di finale, a dimostrazione della straordinaria prolificità del movimento francese negli ultimi anni.

Probabilmente a Marsiglia, in un’edizione falcidiata dai ritiri dell’ultim’ora (Murray, Del Potro e Youzhny) le maggiori attese erano riposte sui “colored” Jo-Wilfried Tsonga (campione uscente) e Gael Monfils, entrambi eliminati,però, dal loro connazionale meno reclamizzato in assoluto, Julien Benneteau, testa di serie numero 8, giunto in finale perdendo un solo set, in semifinale proprio contro Tsonga. Julien ha così evitato il remake della finale dello scorso anno tra il franco-congolese e Michael Llodra, protagonista nei quarti di finale dell’eliminazione della prima testa di serie, Robin Soderling, reduce dal successo nell’Atp500 di Rotterdam.

 

A contendersi la finale – la quarta tutta francese a Marsiglia dopo quelle del 1996 (quando Forget battè Pioline), 1999 (Santoro b. Clement) e 2009 (Tsonga b. Llodra) – non solo due connazionali, ma due amici, compagni di allenamenti e di doppio. Pur essendo quasi coetanei, quello odierno è curiosamente il loro primo head to head nel circuito maggiore. Troppo datato l’unico precedente, risalente a un future disputatosi nel 2000 e vinto nettamente da Llodra 6-0 6-3. Malgrado le 40 posizioni del ranking in favore di Benneteau (numero 39), è difficile considerare il vincitore di Federer a Bercy realmente favorito contro un avversario come Llodra (79) davvero temibile a livello indoor, quando è integro dal punto di vista fisico. Il suo serve & volley mancino diventa ancora più efficace sul velocissimo Gerflor di Marsiglia, e non lascia scampo neanche a Benneteau.

 

Il primo set si decide nel sesto game, con Llodra che opera il break del 4-2 grazie anche a un nastro favorevole. Come era facile immaginare, si gioca su pochi scambi nei game di battuta del mancino parigino che chiuderà il match con 14 ace. Julien fa fatica ad entrare in partita e soprattutto non sfrutta le poche occasioni a disposizione nei turni di risposta. In apertura di secondo set, si trova 0-30 sul servizio di Llodra, ma mette in rete un passante di rovescio abbastanza comodo, che gli avrebbe garantito le prime palle break dell’incontro. Due giochi più tardi, sul 2-1 in suo favore, non riesce a sfruttare una situazione di 15-30. Come si dice nel calcio, gol mancato gol subito. E così è Llodra a strappare il servizio all’avversario (3-2), al termine di un game in cui si procura la palla break con un pallonetto in contro balzo, susseguente a una splendida palla corta di rovescio. Nel punto successivo è un passante di rovescio, su un attacco poco incisivo del suo avversario, a mettere definitivamente la parola fine su un match senza storia che si chiude 6-3 6-4 e conferma l’idiosincrasia di Benneteau alle finali. Diventano infatti quattro le sconfitte in altrettante finali per il nativo di Bourg en Bresse, che era già stato sconfitto all’ultimo atto dei tornei di Casablanca, Lione 2008, e Kitzbuhel 2009.

 

Per Llodra si tratta del 4° titolo in carriera, dopo i successi di ‘s-Hertogenbosch nel 2004, Adelaide e Rotterdam nel 2008. Per colui che una volta si nascose nudo dentro l’armadio degli spogliatoi, è l’ennesima conferma di un talento smisurato che probabilmente avrebbe meritato maggior fortuna. Bello da vedere, ma difficilmente vincente soprattutto nei tornei che contano davvero, rappresenta al meglio lo stereotipo di “tennista da esibizione” che in Francia vede in Gasquet il suo massimo esponente. Dopo il successo di Lopez a Johannesburg, accogliamo comunque con gioia il successo di uno degli ultimi panda del serve & volley. Godiamocelo…finchè dura.

 

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