Come se non bastassero i casi di Marin Cilic e Viktor Troicki, il mondo del tennis potrebbe essere scosso dalla vicenda di Nuria Llagostera Vives, esperta giocatrice spagnola che ha smesso con il singolo e si dedica solo al doppio. La Llagostera Vives è stata ferma per quattro mesi dopo un'operazione al polso sinistro, e avrebbe dovuto riprendere al torneo di Stanford. Non lo ha fatto a causa del forfait della compagna Francesca Schiavone, ma in quei giorni sarebbe risultata positiva a un test antidoping. Le avrebbero trovato la metanfetamina, la stessa sostenza rilevata 16 anni fa ad Andre Agassi nel caso poi insabbiato dall'ATP. Da allora, la Llagostera Vives ha giocato regolarmente. La stampa spagnola si stupisce, ma in realtà non c'è niente di strano. Fino al termine del processo, l'ITF non ha alcun obbligo di rendere pubblica la positività e la giocatrice può competere senza problemi. Si tratta di una norma in vigore da molti anni ma che l'opinione pubblica fatica a capire. Quando un giocatore risulta positivo a un controllo, si apre un'indagine (controanalisi, processo) che si conclude con una sentenza. Solo in quel momento, e se c'è una sanzione, la faccenda diventa di dominio pubblico. Poi possono esserci fughe di notizie come nei casi di Mariano Puerta e Wayne Odesnik, ma il regolamento è chiaro. Probabilmente è sbagliato, ma è così. Le tante domanche che sono state poste in queste ore (forse aveva esenzione medica, forse doveva essere sospesa in forma cautelativa…) non hanno ragione di esistere. Come se non bastassero i casi di Marin Cilic e Viktor Troicki, il mondo del tennis potrebbe essere scosso dalla vicenda di Nuria Llagostera Vives, esperta giocatrice spagnola che ha smesso con il singolo e si dedica solo al doppio. La Llagostera Vives è stata ferma per quattro mesi dopo un'operazione al polso sinistro, e avrebbe dovuto riprendere al torneo di Stanford. Non lo ha fatto a causa del forfait della compagna Francesca Schiavone, ma in quei giorni sarebbe risultata positiva a un test antidoping. Le avrebbero trovato la metanfetamina, la stessa sostenza rilevata 16 anni fa ad Andre Agassi nel caso poi insabbiato dall'ATP. Da allora, la Llagostera Vives ha giocato regolarmente. La stampa spagnola si stupisce, ma in realtà non c'è niente di strano. Fino al termine del processo, l'ITF non ha alcun obbligo di rendere pubblica la positività e la giocatrice può competere senza problemi. Si tratta di una norma in vigore da molti anni ma che l'opinione pubblica fatica a capire. Quando un giocatore risulta positivo a un controllo, si apre un'indagine (controanalisi, processo) che si conclude con una sentenza. Solo in quel momento, e se c'è una sanzione, la faccenda diventa di dominio pubblico. Poi possono esserci fughe di notizie come nei casi di Mariano Puerta e Wayne Odesnik, ma il regolamento è chiaro. Probabilmente è sbagliato, ma è così. Le tante domanche che sono state poste in queste ore (forse aveva esenzione medica, forse doveva essere sospesa in forma cautelativa…) non hanno ragione di esistere.