Per la seconda volta consecutiva il doppio azzurro arriva al tie-break del quinto set: a Buenos Aires l’Italia aveva mancato un match-point, stavolta Bolelli/Seppi lo salvano, battono Bemelmans/De Loore e tengono viva la sfida col Belgio. Tuttavia, la salita verso la semifinale resta ripidissima. Domani Barazzutti può rischiare la carta Bolelli, ma per il bolognese Goffin è uno dei peggiori avversari possibili.CHARLEROI – Di nuovo cinque set, di nuovo tie-break finale come già a febbraio in Argentina, ma la notizia è che la sfida col Belgio è ancora viva, al termine di un doppio thriller da 3 ore e 50 minuti, iniziato male, proseguito meglio ma poi diventato terribilmente complicato. Sul 6-6 al tie-break la statistica diceva 159 punti per parte: poteva andare da una come dall’altra, ma la dea bendata ha scelto di restituire all’Italia quello che gli aveva tolto a Buenos Aires, premiando Simone Bolelli e Andreas Seppi per 4-6 6-3 6-4 3-6 7-6, con tanto di match-point salvato a pareggiare quello mancato due mesi fa. Un dato che la dice lunga su quanto sia stato complicato mettere al tappeto un duo un po’ arrangiato come Bemelmans/De Loore, che però arrivava da due successi contro avversari di buon livello. Non hanno mostrato particolari affinità di coppia, ma un po’ per la capacità di Bemelmans di rispondere sempre o la solidità da fondo di De Loore, e un po’ per un pubblico caldissimo e coloratissimo che nel finale gli ha dato seriamente una mano, sono arrivati a un soffio dal trasformarsi di nuovo negli eroi del week-end, come lo scorso settembre con il Brasile. Invece per il momento di eroi non ce ne sono e c’è un’Italia che resta in corsa, anche se ancora lontanissima dalla volata per la semifinale. Il must-win match degli azzurri è stato tutt’altro che memorabile, ma l’importante era solo conquistare il punto dell’1-2, e la sofferenza nel finale l’ha addirittura reso più piacevole, anche se in molti avrebbero preferito una chiusura più agevole, magari già sul 5-2 e 0-30. Per esempio le coronarie di Corrado Barazzutti, al diciassettesimo anno consecutivo sulla panchina della nazionale. In mattinata il cittì azzurro ha scaldato Alessandro Giannessi insieme a Massimo Sartori, mostrando ancora una discreta velocità di palla, ma poi non ha fatto scherzi, mandando in campo – come ampiamente previsto – Andreas Seppi. E anche se dopo 4 ore di sofferenza, ha avuto ragione: in un doppio giocato da singolaristi, hanno vinto i due singolaristi migliori.
TROPPI ALTI E BASSI, MA OTTIMO TIE-BREAK
Dopo una partenza un po’ laboriosa, che gli è costata il primo set, il primo turning point del doppio azzurro è arrivato a metà del secondo: un buon game di risposta ha mandato Bolelli a servire sul 4-2, e Simone si è scosso risalendo dal 15-40, mostrando finalmente la sua superiorità al servizio e anche da fondo campo. Prima ha fulminato Bemelmans in lungolinea, poi ha sparato tre servizi vincenti e si è caricato, alzando la qualità del doppio azzurro, assistito da un Seppi meno falloso del primo set. Tanto gli è bastato, in mezzo a qualche piccolo (e innocuo) passaggio a vuoto, per conquistare prima il secondo e poi il terzo set, in un eterno decimo game da sei set-point mancati, uno dei quali con uno smash di Bemelmans che ha pizzicato la riga. Gli azzurri erano certi fosse lungo e si sono avvicinati alla panchina, Seppi si è addirittura seduto, ma occhio di falco ha rimescolato tutto offrendo ai belgi un’altra parità, mentre finalmente dagli spalti si alzava qualche coro “Italia, Italia”. Ma la palla-break non è mai arrivata, gli azzurri hanno fatto buona guardia e si sono presi il set. Un game di distrazione gli è costato il quarto, mentre un break a De Loore sul 3-2 sembrava aver risolto il quinto, spedendo gli azzurri sul 5-2, e pure 0-30 in risposta nel game successivo. Invece il finale era ancora lontanissimo. Né lì, né nel game seguente perso al servizio da Bolelli, e nemmeno in quello dopo, ma in un tie-break che ha ricalcato il match: in bilico fino alla fine. Lì il protagonista è stato De Loore, che da meno forte dei quattro e numero 199 del mondo si è trasformato nel migliore in campo con un paio di numeri e l’ace del 6-5 (ah, la Davis…), ma Seppi – non proprio impeccabile a rete – gli ha risposto alla grande, con freddezza e carisma. Nel momento più delicato ha tirato fuori un servizio vincente, e al resto ci ha pensato Bolelli, prima inchiodando Bemelmans col drittone lungolinea e poi vincendo una schermaglia a rete che ha fatto esplodere la panchina azzurra.
ALTERNATIVA BOLELLI? NON REGGE
Nella conferenza stampa di venerdì Barazzutti aveva detto di non voler pensare a domenica, ma solo di puntare a mandare in campo il miglior doppio possibile e prendersi il punto. L’ha fatto e il punto è arrivato, ma il compito del Belgio non cambia di una virgola. Dovevano vincere un punto fra sabato e domenica: non ce l’hanno fatta oggi ma avranno altre due chance importanti domani, soprattutto la prima con David Goffin, favoritissimo contro Paolo Lorenzi. Il toscano offre una garanzia: se può ottenere un risultato lo ottiene, senza se e senza ma. Il problema è che, per quanto il tennis possa essere irrazionale e il clima Davis fare miracoli, un successo contro Goffin non sembra proprio nelle sue corde, nemmeno se dovesse giocare al 120%. Sarebbe stato meglio un match Seppi-Darcis ad aprire la giornata, per provare a scuotere il team azzurro e far giocare Lorenzi-Goffin sul 2-2, col tanta pressione in più per il belga. Ma le regole son regole. Per Barazzutti – che dice di non voler sparigliare le carte – l’unica alternativa sembra quella di sostituire Lorenzi con Bolelli, che nei match importanti ha più esperienza di “Paolino” e al meglio dei cinque set ha anche battuto qualche avversario di spessore (seppur un po’ di tempo fa). Ma ci sono delle controindicazioni importanti, come le quasi 4 ore di fatica fisica e mentale di oggi (tutt’altro che banali per un giocatore che non ha chissà quanto tennis nelle gambe), e il fatto che dall’altra parte della rete ci sarebbe Goffin. Oltre a essere più forte, è anche il peggior avversario possibile per Simone: lo costringerebbe a colpire un sacco di palle e muoversi tantissimo, una situazione molto complessa anche per il miglior Bolelli. Barazzutti lo sa, quindi vedremo Lorenzi. E sì, serve veramente un miracolo.

COPPA DAVIS – Quarti di finale World Group
Spiroudome, Charleroi, cemento indoor
BELGIO – ITALIA 2-1
Steve Darcis (BEL) b. Paolo Lorenzi (ITA) 6-7 6-1 6-1 7-6
David Goffin (BEL) b. Andreas Seppi (ITA) 6-4 6-3 6-3
Bolelli/Seppi (ITA) b. Bemelmans/De Loore (BEL) 4-6 6-3 6-4 3-6 7-6
David Goffin (BEL) vs Paolo Lorenzi (ITA) domenica ore 14.30
Steve Darcis (BEL) vs Andreas Seppi (ITA) a seguire