L'Italia è avanti 2 a 0 contro l'India ed è vicinissima alla qualificazione per le Finals di Madrid . L'erba irregolare di Calcutta non basta agli indiani che non mettono mai in difficoltà Andreas Seppi e Matteo Berrettini che non cedono nemmeno un set. Peccato comunque vedere i match di Davis giocati al meglio dei tre set…Come previsto, tutto facile per l’Italia a Calcutta. Un’erbetta soffice quanto irregolare non poteva certo bastare a colmare un divario tecnico evidente, contro due giocatori che non hanno mai vinto un match a livello Slam. Alla vigilia, capitan Bhupathi aveva detto che «è un sogno avere in squadra un destrorso e un mancino su un campo in erba come questo. Anche nel cricket, gli allenatori adorano avere in squadra una combinazione destro-mancino». Peccato si giocasse a tennis. Bhupathi ha cullato qualche speranza fino a metà del primo set del primo match: pochino. Quando Ramkumar Ramanathan ha cacciato fuori un rovescio sulla palla break che l’avrebbe mandato a servire per il set, è calata la notte. Per tener testa a una Andreas Seppi ben centrato in questo inizio di stagione e il più adatto a giocare sui prati, Ramanathan si è affidato al servizio, rischiando anche la seconda e cercando di aggrapparsi alla rete. Ci è riuscito fino a quando non è salita la pressione: sul 4 pari, tre doppi falli hanno consegnato il set a Seppi, il quale ha poi preso subito un break in avvio e chiuso facilmente 6-4 6-2.
Ancora più lineare il match di Matteo Berrettini, ragazzo dal carattere forte e quindi ben predisposto ad affrontare una situazione psicologica non semplice come l’esordio in Davis. Preferito a Marco Cecchinato, non ha deluso la fiducia di capitan Barazzutti giocando un match molto solido e concedendo niente a Prajnesh Gunneswaran, giocatore vicino alla top 100 che l’anno scorso vanta un successo contro Denis Shapovalov sull’erba di Stoccarda ma anche sconfitte contro Alessandro Bega e Salvatore Caruso. Oltre che con Berrettini, nell’unico confronto diretto, all’ATP di Chengdu. Berrettini è scappato via subito in entrambi i set, gestendo bene le rotazioni mancine dell’avversario e senza concedere palle break. Ha chiuso 6-4 6-3 in meno di un’ora.
Il doppio potrebbe essere sufficiente a chiudere il match perché Bolelli e Seppi sono coppia collaudata e possono giocare bene sull’erba. Gli indiani hanno uno specialista come Rohan Bopanna, che però ha 36 anni. Sulla carta, resta comunque il match più equilibrato.
Poche emozioni in questa prima giornata della nuova Davis voluta da Gerard Piqué (che come sponsor si è portato appresso addirittura il suo campionato, quello di calcio, LaLiga): si è giocato al meglio dei tre set e, come era facile prevedere, si è perso un (bel) po’ di fascino.
Circa l'autore
Post correlati
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...