IL DIARIO DI CLAUDIO. De Coubertin non aveva detto soltanto “L’importante è partecipare”. C’è una seconda parte che pochi conoscono e che Pistolesi fa sua e attualizza.
I nuotatori americani ci fanno capire cosa significa il motto "Enjoy the Game"
Da Londra, Claudio Pistolesi – 1 agosto 2012
«L'importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene»
(Pierre de Coubertin, citando il vescovo anglicano Ethelbert Talbot).
La seconda parte della celeberrima citazione di De Coubertin è molto più importante della prima, l’unica passata alla storia. Ne ha risentito l'immagine del povero Pierre, visto da decenni come un sportivo un po’ ingenuo. Ma chi conosce la frase nella sua interezza dovrebbe rivalutarlo. Quando parla della "certezza di essersi battuti bene" non fa altro che porre l' attenzione sulla prestazione invece che sul risultato. Come coach non potrei essere più d' accordo, sia per il ruolo educativo del nostro mestiere ma anche per la certezza che un tale atteggiamento aumenta le possibilità di ottenere il risultato.
Hermes, uno degli Dei e patrono Olimpico dell atletica, sarebbe d' accordo con me. Ne sono certo. Giro questo messaggio ai giovani tennisti italiani e lo estendo ai loro genitori e maestri. Considerare la prestazione più importante del risultato è una porta attraverso la quale bisogna passare per forza se si vuole esorcizzare il peggior nemico dei tennisti: il senso di colpa preventivo. Durante la partita, quando il pensiero negativo arriva (e state certi che arriva), si sussurra "E se perdo?". Verso i genitori, i coach, gli sponsor ma soprattutto verso se stessi questo demone del senso di colpa blocca il giocatore e gli impedisce di divertirsi solo perchè ha posto l' attenzione su un eventuale risultato negativo. In psicologia si chiamano pensieri parassiti, perchè succhiano tante energie all' atleta. Ed è comprovato che, se è prevalente l'aspetto gioioso, seppur nella competizione più estrema, la prestazione è di livello piu' alto. Quindi ragazzi … Enjoy the Game! E diciamo grazie al povero De Coubertin. Aveva perfettamente ragione.
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