Non è facile potersi allenare con Roger Federer, molto selettivo anche nella scelta degli sparring partner. Durante lo Us Open, l'ex giocatore di college Elliott Orkin ha avuto la possibilità di palleggiare con lui. Raccontando la sua esperienza, ha svelato il colpo di Federer che lo ha impressionato maggiormente.

Roger Federer è un perfezionista. Per questo, anche la qualità degli allenamenti deve essere piuttosto elevata. E buoni allenamenti si fanno con buoni giocatori. Capita spesso che inviti a Dubai professionisti di ottimo livello o giovani in ascesa. Accade lo stesso quando si trova in Svizzera, anche se la cosa gli si può ritorcere contro: qualche mese fa aveva ospitato John Millman prima della stagione sull'erba, salvo poi inciampare proprio nell'australiano allo Us Open. Tuttavia, ogni tanto si creano circostanze e occasioni in cui anche un giocatore meno forte può palleggiare con King Roger. E un'esperienza del genere può diventare qualcosa da ricordare, per sempre. Elliott Orkin non poteva festeggiare meglio il suo 24esimo compleanno, celebrato lo scorso 6 settembre. Durante la prima settimana dello Us Open, il numero 1614 ATP ha potuto svolgere una sessione di allenamento con Federer. Un regalo a sorpresa, visto che è stato avvisato appena 30 minuti prima di scendere in campo. Un'esperienza indimenticabile, che Orkin ha voluto condividere con un simpatico racconto uscito sul sito americano Tennis Takes. “Prima che iniziassimo a palleggiare sul Grandstand, si è avvicinato alla rete per stringermi la mano e presentarsi. 'Ciao, io sono Roger'. Ero molto teso perché stavo per palleggiare con il più forte di sempre. Volevo assaporarmi questo momento e godermelo fino in fondo, perché sapevo che sarebbe stata un'opportunità irripetibile. Allo stesso tempo, volevo restare concentrato e consentirgli di avere il miglior allenamento possibile”. In campo non c'erano soltanto Federer e Orkin, ma anche Josh Silverstein, ex giocatore a livello college per l'Università dell'Iowa. Ovviamente, Federer da una parte e gli sparring dall'altra.

DA UN CAMPO ALL'ALTRO, PASSANDO PER NADAL
Dopo circa 15 minuti di palleggio, alla prima pausa i due giovani hanno ricevuto l'incoraggiamento del pubblico. “È stato bello sapere che almeno qualcuno delle oltre 1.000 persone presenti all'allenamento pensasse che stavamo facendo un buon lavoro – ha detto Orkin, ex giocatore dei Florida Gators – d'altra parte, Roger non ha detto nulla, quindi non avevo idea se fosse contento dell'allenamento oppure perché si stava chiedendo perché due modesti giocatori di college fossero stati assegnati a giocare con lui”. Alla ripresa, hanno aumentato il ritmo. Orkin è rimasto sorpreso dalla facilità di gioco di Federer e dalla sua capacità di generare potenza senza uno sforzo apparente. “È proprio come sembra osservandolo in TV, ma lo puoi apprezzare sul serio solo quando ce l'hai dall'altra parte della rete. La mia palla doveva sembrargli quella di un principiante”. Ma il bello doveva ancora venire. Dopo un'oretta di lavoro sul Grandstand, la comitiva si è spostata sull'Arthur Ashe. Per tutto il tragitto, Federer è stato assalito dal pubblico, mentre Orkin e Silverstein lo seguivano a qualche metro di distanza. “Mentre camminavamo, per la prima volta nel torneo Federer ha incrociato Nadal. Hanno avuto una breve conversazione, poi sono andati in direzione opposta. Il nerd tennistico che è in me ha pensato che non fosse una cosa troppo sana… poi siami entrato nell'immenso Arthur Ashe e l'impianto da 20.000 persone era vuoto. Io e Josh ci siamo guardati e abbiamo quasi dovuto darci un pizzicotto per realizzare quello che stava per accadere: palleggiare con Roger Federer sull'Arthur Ashe”.

SERVIZIO IMPRENDIBILE
La seconda ora di allenamento si è concentrata su esercizi nei colpi da fondocampo, con esercizi al servizio e in risposta. “Ora capisco perché è quasi impossibile brekkarlo. Colpisce così bene i suoi bersagli che non hai quasi chance di mettere la racchetta nella maggior parte delle occasioni. Non serve a velocità straordinaria, ma sa mascherare così bene le sue intenzioni che è davvero difficile reagire. Davvero incredibile”. Un paio di amici hanno effettuato foto e video dell'allenamento: un cimelio molto prezioso perché, in quelle due ore, il simpatico Elliott è stato vittima di un black out, assuefatto dal suo compito. A fine allenamento, foto di rito per imprigionare nella memoria due ore indimenticabili. Gli auguri di Orkin non hanno portato troppa fortuna a Federer, che qualche giorno dopo avrebbe perso negli ottavi contro Millman. “Vorrei poter avere l'opportunità di parlare nuovamente con lui, ma so di non poter essere troppo avido. Il semplice fatto di condividere i campo con lui è stato un grande onore”. Orkin ha poi chiuso il suo intervento, scherzando, dicendo che gli sarebbe piaciuto avere un posto in tribuna per il titolo di Federer allo Us Open. Per sua sfortuna, non c'è andato neanche vicino. Ma l'esperienza resta, e chissà che non possa essere una motivazione per lo stesso Orkin, che lo scorso aprile si era portato a ridosso dei top-1000 ATP, ma ormai non svolge attività internazionale dallo scorso gennaio. In fondo, una sua concittadina aveva già annusato l'aria del grande tennis prima di dover smettere per problemi fisici: Melanie Oudin, infatti, è nata a Marietta, Georgia, proprio come lui.