Con quindici vittorie consecutive, la svizzera è tornata prepotentemente tra le top-100. Dopo Hua Hin e Taipei, ha spadroneggiato anche all'ITF di Dubai: “Sarei già stata qui per la preparazione: visto che c'era un torneo, ho pensato di giocarlo… “. Il suo 2018 scatterà insieme a Roger Federer. E accanto a lei non c'è più papà Ivan…

Belinda Bencic sta tornando. Mentre le altre si dividevano tra vacanze e preparazione invernale, la stellina svizzera ha raccolto una montagna di punti nei tornei ITF, intascando tre titoli consecutivi: prima Hua Hin, poi Taipei, infine la tappa di Dubai giocata presso l'Al Habtoor Tennis Club. Considerando i quarti al WTA di Linz, Belinda ha vinto 17 delle ultime 18 partite. A queste, bisogna aggiungere il titolo all'ITF di San Pietroburgo in settembre, tappa del rientro. Non poteva concludersi meglio una stagione segnata da un intervento chirurgico al polso sinistro. Durante la pausa ha messo su qualche chilo di troppo: molti sono rimasti impressionati dalla sua stazza durante il torneo di Linz, ma in due mesi ha già recuperato una forma accettabile. A Dubai ha lasciato poco spazio a Sara Errani in semifinale, mentre ha approfittato del ritiro di Ajla Tomljanovic durante la finale. “È bello poter giocare di nuovo e non mi sarei aspettata di giocare così tanti match in poco tempo – ha detto in un'intervista con Sport360, durante il torneo di Dubai – sono super-felice di aver ritrovato sia le partite che la fiducia. Spero di poter continuare così, poi vedremo”. D'altra parte, la Bencic è sempre stata considerata una predestinata. Sin dal primo servizio dedicatole dalla TV svizzera, fino alle prime apparizioni nel tour, aveva mostrato qualità speciali. Nel 2015 si è aggiudicata i tornei Premier di Eastbourne e Toronto (con tanto di vittoria su Serena Williams) ed è entrata tra le top-10 ad appena diciotto anni. Il suo limite risiede in una condizione fisica non sempre ottimale: per questo, non stupiscono i tanti infortuni patiti nel 2016, culminati nei problemi al polso e nell'operazione di questa primavera. C'è una forte suggestione: cresciuta da Melanie Molitor, mamma-coach di Martina Hingis, ha ritrovato la retta via proprio quando Martina ha annunciato il (terzo) ritiro. Nel suo stile di gioco si vede la mano di Mamma Hingis, anche se tra le due ci sono importanti differenze. “Credo che allenarmi ogni giorno sia più faticoso che giocare in torneo – ha detto Belinda, parlando dei tanti match accumulati – prima di Dubai ho comunque riposato un po' e mi sono presentata in perfette condizioni. Ho vissuto questo torneo come parte della preparazione per il 2018: per questo, mi sono allenata più di quanto faccia solitamente, almeno durante un torneo. In questo modo, sarò pronta per l'Australia”.

UN NUOVO COACH (CHE FUNZIONA)
Come nel 2017, la sua stagione scatterà da Perth, dove sarà l'atleta più invidiata del mondo: durante la Hopman Cup, farà coppia con Roger Federer. Se l'anno scorso la manifestazione mista aveva portato fortuna a Federer, adesso spera che sia il suo turno. Quella nei tornei ITF dovrebbe essere stata una semplice transizione. “In realtà mi è piaciuto – racconta – anche se non avevo mai giocato un torneo a dicembre. Sarei comunque stata a Dubai per la preparazione invernale, ma visto che c'era un torneo proprio nei paraggi, mi sono detta: 'Perché no?'. Credo sia stato buono, perché così ho potuto testare quello che funzionava”. Non sarà stato il suo miglior anno, ma il 2017 le lascia un'importante eredità: ha staccato il cordone ombelicale con papà Ivan, che l'aveva seguita come un'ombra per tutta la carriera. Il suo nuovo coach è il britannico Iain Hughes, ex allenatore della Svitolina. “Il progetto è iniziato a luglio e per ora sta andando alla grande. Direi che i risultati lo testimoniano. Mio padre c'è ancora: mi sostiene e segue ogni partita, ma adesso viaggia principalmente con mio fratello”. Grazie a tutti questi successi, è rapidamente risalita al numero 74 WTA. Numero incoraggiante, ma lontanissimo dalla top-10 raggiunta un paio d'anni fa. "Meglio fare un passo alla volta – dice Belinda – sicuramente l'accesso al main draw dell'Australian Open è stato un bonus inatteso: pensavo di giocare le qualificazioni, quindi a Dubai ho giocato ancora più rilassata”. La sua permanenza negli Emirati non è ancora terminata: resterà in loco fino al 23 dicembre, giorno della partenza per l'Australia. Sarà un modo per rifinire la preparazione senza disagi logistici: a Dubai potrà concentrarsi sul lavoro, senza farsi prendere da chissà quali distrazioni. Magari si concederà qualche altra passeggiata presso il mitico Dubai Mall, dove nei giorni scorsi ha comprato un regalo alla madre. Lei non ne ha bisogno: i regali più grandi dovranno arrivare dal campo da tennis.