COPPA DAVIS – La Francia ha scelto: la finale contro la Svizzera si giocherà sulla terra battuta. Prevale la linea che vuole mettere in difficoltà i rossocrociati piuttosto che favorire se stessi.

Di Riccardo Bisti – 22 settembre 2014

 

I francesi hanno scelto, ma non è una sorpresa. La finale di Coppa Davis tra Francia e Svizzera si giocherà sulla terra battuta, naturalmente indoor. Dal 21 al 23 novembre, lo stadio Pierre Mauroy di Lille ospiterà un evento destinato a entrare nella storia dello sport francese (e non solo). Lo stadio inaugurato nel 2012, in grado di ospitare oltre 50.000 spettatori, sarà appositamente allestito per l'ultimo atto dell'Insalatiera. Ci sarà spazio per circa 27.000 persone, cifra enorme ma non da record: dieci anni fa, per la finale contro gli Stati Uniti, gli spagnoli portarono 27.200 spettatori allo Stadio Olimpico di Siviglia. Ufficializzata la scelta di Lille, ai francesi restava il dubbio sulla superficie. Arnaud Clement e i suoi si sono presi tutto il tempo e alla fine hanno optato per una soluzione adottata molto spesso in Coppa Davis: non hanno scelto la loro miglior superficie, ma quella peggiore per gli avversari. Non devono aver deciso a cuor leggero: Stan Wawrinka, ad esempio, si esprime molto bene sulla terra battuta e quest'anno ha dominato il Masters 1000 di Monte Carlo, battendo in finale proprio…Roger Federer. Ma la scelta, tuttavia, ha una logica. Prima di tutto, la finale si giocherà pochi giorni dopo il termine delle ATP World Tour Finals di Londra. Alla 02 Arena si giocherà sul duro, in condizioni molto diverse. Roger Federer e Stan Wawrinka saranno della partita, mentre tra i francesi solo Jo Wilfried Tsonga potrebbe ancora farcela, ma è molto complicato (in questo momento è dodicesimo, a 860 punti da Tomas Berdych, ottavo). Significa che i francesi potrebbero avere 20 giorni di tempo per adattarsi alla terra battuta, mentre gli svizzeri una settimana scarsa. E già questo basterebbe a giustificare la scelta.


I MOTIVI DELLA SCELTA

Ma ci sono altre ragioni. Ad esempio, le difficoltà di Roger Federer. I match al meglio dei cinque set, sulla terra battuta, sono la situazione in cui è più vulnerabile. Si è visto a Roland Garros, dove ha perso contro Ernests Gulbis. Ma se negli Slam c'è un giorno di riposo tra un match e l'altro, in Coppa Davis sarà costretto a giocare per tre giorni di fila. A Ginevra, sul finire del match contro Fabio Fognini, in condizioni a lui favorevoli, ha mostrato qualche segno di stanchezza. Sensazioni del genere possono acuirsi sulla terra battuta. E difficilmente Severin Luthi potrà permettersi di non schierarlo in doppio come ha fatto contro l'Italia. Per questo, la scelta dei francesi ha senso. Non bisogna poi sottovalutare la loro adattabilità alla terra battuta. Prendiamo Jo Wilfried Tsonga: il franco-congolese vanta una bella semifinale al Roland Garros 2013, quando battè piuttosto nettamente proprio Roger Federer. I rimbalzi più alti gli consentono di colpire all'altezza della spalla e scaricare tutta la sua potenza. E poi è cresciuto sulla terra, proprio come Richard Gasquet. Al momento di scegliere, poi, è possibile che i francesi abbiano pensato al precedente di Friburgo, una delle più clamorose sorprese degli ultimi anni. Nel 2012, la Svizzera con Federer e Wawrinka scelse la terra indoor per ospitare gli Stati Uniti di John Isner e Mardy Fish. Fu una clamorosa Caporetto.


I PRECEDENTI NEGATIVI

Sarà la quarta volta che la Francia ospiterà una finale di Coppa Davis sulla terra battuta indoor: i precedenti non sono troppo positivi: nel 1982 hanno perso a Grenoble contro gli Stati Uniti, nel 1999 si arresero all'Australia a Nizza e nel 2002 ci fu il clamoroso harakiri di Paul Henri Mathieu nell'ultimo singolare contro Mikhail Youzhny. Non è da escludere che i francesi abbiano riflettuto su cosa avrebbero fatto gli svizzeri se avessero giocato in casa. Ed è praticamente scontato che i rossocrociati avrebbero scelto lo stesso Rebound Ace su cui hanno battuto Kazakistan e Italia. “La scelta della superficie può essere un aiuto, ma anche un boomerang” ha detto Federer, che si è rifatto alla cabala secondo cui la Svizzera ha più chance di vincere in trasferta contro i francesi rispetto a quante ne abbia in casa. Di certo dovrà dare il massimo, perchè non è affatto sicuro che avrà un'altra chance di vincere l'Insalatiera, unico trofeo mancante al suo immenso palmares. Per riuscirci, dovrà risolvere un rebus molto complicato. I biglietti saranno messi in vendita a partire dal 29 settembre.