Il sogno di Roberto Marcora non si avvererà neanche stavolta. Al secondo turno del Trofeo Fba Ad Valorem era stato lui a vincere annullando un match-point a Riccardo Maiga, e nei quarti di finale è caduto con lo stesso rimpianto contro il connazionale Pietro Licciardi (foto Panunzio). Anzi, l’amarezza è addirittura doppia, perché il beniamino di casa è arrivato per due volte a un solo punto dalla semifinale del Futures da 15 mila dollari del Tennis Club Busto Arsizio, ma per il dispiacere del pubblico che l’ha visto crescere non è riuscito a chiudere in bellezza. Merito di Licciardi, 21enne ravennate che si allena con l’ex top 20 Renzo Furlan a Tirrenia e che con una prestazione di altissimo livello ha mostrato tutti i motivi per cui la Federtennis italiana abbia deciso di puntare su di lui. Con Marcora ci aveva già vinto nel 2014 a Sassuolo, segno che sapeva come centrare l’impresa, ripetuta per l'appunto dodici mesi dopo con una maratona di tre ore e nove minuti, andando a prendersi la sua prima semifinale dell’anno. Sulla caldissima terra battuta del Centrale è finita 6-4 2-6 7-6, al termine di un terzo set che è sembrato più volte pronto a trovare un padrone, ma che è stato risolto solo al dodicesimo punto del tie-break. In precedenza, sul 5-4 in favore di Marcora, erano arrivati i due match-point per il bustocco, il primo negato da una precisa volée dell’emiliano e il secondo annullato da un’ottima smorzata leggermente corretta dal nastro. Sarebbero bastati un paio di centimetri in meno per dare il successo a Marcora, invece la sorte ha premiato Licciardi, poi bravissimo a prendersi il successo nel tie-break. Il padrone di casa è scappato sul 4-1, ma il ravennate si è fatto sotto e ha pareggiato i conti approfittando di una volée sbagliata dal rivale, e quando la palla ha iniziato a scottare non ha più concesso nulla. Si è portato sul 6-5 vincendo due lunghi scambi e, al primo match-point, ha obbligato Marcora alla difensiva prima di infilarlo con l’ennesimo diritto vincente.
Sarà Licciardi, dunque, l’unico italiano in gara nelle semifinali della quarta edizione del Futures di Busto Arsizio, con il compito di provare a dar seguito alle vittorie azzurre degli ultimi due anni, siglate da Simone Vagnozzi e Stefano Travaglia. Il prossimo ostacolo sul suo cammino si chiama Nik Razborsek, sloveno scivolato addirittura alla posizione numero 1.303 della classifica Atp, ma a ridosso dei top 500 lo scorso anno, prima che un infortunio gli facesse perdere terreno. Ergo, è un avversario da prendere con le pinze, e l’ha già dimostrato nei cinque incontri sin qui vinti in terra varesina. Dopo aver superato due turni di qualificazione, nel main draw ha fatto fuori Della Tommasina, Chazal e quindi il milanese Alessandro Petrone, sconfitto al fotofinish per 6-3 4-6 6-4, dopo aver rischiato grosso sul 4-4, quando ha dovuto fronteggiare tre palle-break. La semifinale della parte bassa del tabellone vedrà invece opposti l’argentino Mateo Nicolas Martinez, passato per 6-4 7-5 nel derby con Tomas Lipovsek Puches, e la seconda testa di serie Ivo Klec. L’esperto slovacco, 35 anni il prossimo novembre, ha sconfitto per 4-6 6-4 6-3 il friulano Riccardo Bonadio, salito prima 6-4 4-2 e poi per due volte di un break nel terzo set, ma incapace di andare oltre. Mercoledì era stato lui a riaprire un match che pareva compromesso contro il serbo Jankovic, il giorno successivo gli è toccato salutare nel medesimo modo. Venerdì dalle 13.30 le due semifinali, in contemporanea. Non prima delle 17 la finale del doppio (ingresso gratuito).
RISULTATI – Singolare. Quarti di finale: Licciardi b. Marcora 6-4 2-6 7-6, Razborsek (Slo) b. Petrone 6-3 4-6 6-4, Martinez (Arg) b. Lipovsek Puches (Arg) 6-4 7-5, Klec (Svk) b. Bonadio 4-6 6-4 6-3.
Ufficio Stampa Trofeo FBA Ad Valorem