Ecco tredici consigli (con diversi esercizi di allenamento) per migliorare in fretta il proprio gioco e arricchire il bagaglio tecnico personale.
01. TEST DEL CORRIDOIO
Ha l'obiettivo di migliorare le capacità di controllo qualitative (precisione e qualità dell'impatto sul piatto corde) e quantitative (regolarità) del gioco. Due giocatori si posizionano di fronte al corridoio e devono cercare, sotto forma di gara in palleggio, di giocare solamente dentro al corridoio stesso un numero di palle (variabile e non consecutive) prestabilito in partenza. Chi raggiunge prima l'obiettivo, vince. Si può eseguire come esercizio libero, oppure solo di diritto, solo di rovescio o obbligatoriamente di diritto/rovescio alternato.
02. LA FISARMONICA
In fase di palleggio, entrambi i giocatori partono da fondo campo e, insieme, in tre/quattro scambi devono riuscire, mantenendo la palla sempre in gioco, a venire a a rete e giocare entrambi al volo. Quindi, sempre insieme, ritornare a fondo campo per poi ripartire di nuovo.
03. GIOCARE A ELASTICO
Sempre in fase di palleggio come nell'esercizio della fisarmonica, in questo caso però, invece di partire entrambi da fondo campo, il giocatore A parte da fondo e quello B a rete. Il giocatore B, dopo aver eseguito tre / quattro volée, deve cominciare a indietreggiare, e al contempo il giocatore A comincerà ad avanzare in modo tale che quando il giocatore B sarà arrivato a fondo, il giocatore A si troverà sotto rete. E così via, alternandosi nelle due posizioni. Un esercizio che aiuta a migliorare tecnica e precisione dei colpi e a trovare un buon ritmo esecutivo.
04. LA CASA DI HOPMAN
Si chiama così perché è stato Harry Hopman, mitico allenatore dei più grandi campioni australiani negli anni pre-Era Open, a creare questa situazione. In sostanza, Hopman disegnava una casa sul campo e i giocatori dovevano giocare sempre fuori da quelle linee, mai nella "casa". Con quel disegno, Hopman voleva impedire che un giocatore giocasse sempre in centro, obbligandolo a cercare profondità o angolazione. Si può dunque giocare in palleggio (ma anche facendo punti) con l'obbligo da parte di un giocatore di evitare la Casa di Hopman. La casa può essere di grandezza diversa, a seconda del livello dei giocatori (tracciare le righe due metri e mezzo oltre la metà campo e due metri lateralmente partendo dal centro sono dei limiti molto buoni da raggiungere.
05. QUALITY CROSS
Una situazione imparentata con la Casa di Hopman, per sottolineare l'importanza di "prendere l'angolo", come si dice in gergo, cioè di non giocare troppo in centro ma di spostare l'avversario per aprirsi una zona di campo dove giocare un colpo vincente. Dunque, saper giocare un diagonale di qualità è alla base del bagaglio tecnico-tattico di ogni buon giocatore, perché è con questo colpo che, in fase di costruzione, riusciamo ad aprirci il campo per cambi di ritmo, accelerazioni, attacchi e winner. L'esercizio: in fase di palleggio, prima lo esegue il giocatore A, con il giocatore B che si posiziona al limite del corridoio. Se il palleggio in diagonale del giocatore A manterrà il giocatore B esterno al campo del singolo, senza mai farlo rientrare, significherà che il cross è di qualità; se invece il giocatore B, per mantenere il palleggio deve rientrare verso il centro, vuol dire che si fatica a prendere l'angolo, che si traduce in una fase di costruzione del punto scadente.
06. THE MEGA POINT
Una delle differenze principali tra un buon giocatore e uno mediocre è senza dubbio quella di saper giocare i punti importanti. Per migliorare questo aspetto, giocate delle partite in cui, quando si arriva a palla break (o palla game) e non si converte il punto, si ricomincia il game da zero. In questo modo, se volete vincere un game, dovrete fare estrema attenzione a come giocate i punti decisivi.
07. VOLLEY GRIP
Un consiglio tecnico per giocare meglio la volée. Normalmente insegnano a utilizzare una sola impugnatura (la continental) per entrambe le volée. Quando però il livello di gioco migliora, consiglio di mantenere tale impugnatura solo per la volèe di rovescio, e girarla verso una strong eastern quando si deve giocare quella di dritto, in modo da aprire meglio l'angolo del polso e impattare la palla più avanti, con un maggior taglio all’indietro.
08. IL DRITTO ANOMALO
Un buon giocatore riesce sempre ad utilizzare il suo colpo più forte nel maggior numero di occasioni possibile. Quasi sempre (soprattutto a livello di club, il colpo migliore, o comunque quello col quale si ottiene il numero più alto di colpi vincenti, è il dritto. Ecco che quindi nasce l'esigenza di allenare il dritto anomalo, così chiamato perché viene giocato dalla parte dove abitualmente si dovrebbe colpire di rovescio. Uno degli esercizi che preferisco è quello di delimitare la zona di movimento di un giocatore con due birilli posti tra la metà della metà campo del diritto e la linea di singolare del rovescio (evidenziati nello schema dalla riga azzurra). In fase di palleggio, il giocatore A che colpisce dal proprio angolo sinistro deve giocare palle all'interno di quello spazio, mentre il giocatore B dovrà riuscire a colpire sempre e solo di diritto, giocando verso la metà campo del rovescio del suo avversario.
09. RISPOSTA REATTIVA
Per migliorare la capacità coordinativa della reazione alla risposta al servizio, provate a rispondere in sequenza a tre palle diverse. Il vostro compagno prima servirà dalla posizione standard a fondo campo, quindi da tre quarti campo (tra la linea del fondo e quella di metà campo), infine a ridosso della linea di metà campo. Dovrete quindi rispondere a servizi che arriveranno a velocità differenti, avendo sempre meno tempo per rispondere e abituandovi ad essere reattivi.
10. IL RECUPERO DELLA SMORZATA
La smorzata può essere letale tra i giocatori di club. Spesso è un colpo definitivo (se ben eseguito) e comunque mette in posizione di vantaggio se la si recupera male. In particolare, ricordatevi di giocare il recupero della smorzata quasi sempre in lungolinea, in modo da avere già una ottimale posizione sotto rete e rendere meno facile il passante successivo.
11. ZONE DI PROFONDITA’
Si delimita una zona di circa due metri, partendo dalla linea di fondo campo verso quella del servizio. Quella è la perfetta profondità di un colpo. Quindi si palleggia avendo come bersaglio quella zona di campo. La gara consiste nel centrarla per cinque volte. Tuttavia, il punto del mio avversario annulla il mio precedente (in pratica, se centro una volta la zona-bersaglio conquistato un punto; se poi ci riesce il mio avversario, non andremo uno pari, ma torneremo zero a zero). Altro esempio, se ne infilo tre nel bersaglio e il mio avversario subito dopo lo centra una volta, non andremo 3 a 1, ma 2 a 0. Se entrambi i giocatori sono precisi, arrivare a 5 non è facile.
12. TIRA FORTE!
Spesso quando si ha paura di sbagliare si tende a colpire col freno a mano. E si finisce con lo sbagliare di più. Non abbiate paura, lasciate andare il braccio, è più facile che la palla resti in campo (senza esagerare in senso opposto!). Provateci in allenamento: rimarrete sorpresi.
13. LA TEORIA DEL MID POINT
Ogni buon giocatore deve essere a conoscenza di questo aspetto, per ottimizzare il recovery (rientro) senza perdere campo. Consiste nel sapere che ad ogni direzione di un nostro colpo, corrisponde un preciso rientro (più o meno ampio). Se dall'angolo destro, gioco un dritto diagonale, il baricentro del mio rientro ottimale sarà un metro circa prima della metà campo; se invece gioco un dritto al centro del campo, il mio rientro ottimale sarà precisamente a metà campo. Infine, se gioco un dritto lungolinea, il mio rientro ottimale per coprire il campo sarà un metro oltre la metà campo. Nella scelta della direzione da giocare, è opportuno essere a conoscenza di questo aspetto tecnico-tattico. Proprio per questo motivo, nella fase di costruzione del punto si predilige la direzione incrociata, mentre il lungolinea va eseguito soprattutto quando si gioca più offensivi, avendo poi potenzialmente più campo da coprire.
* Ex numero 209 ATP, maestro e tecnico nazionale, insegna alla Golarsa Tennis Academy