Le risposte del nostro direttore, LORENZO CAZZANIGA, su Flavio Cipolla, i tornei Challenger, Filippo Volandri…
Caro Direttore, possibile che Cipolla non abbia nemmeno ricevuto una telefonata dal capitano di Coppa Davis Corrado Barazzutti, anche se sta ottenendo risultati brillanti? (Giacomo, Taranto)
Sono convinto che la scelta di convocare Bolelli al posto di Cipolla sia stata corretta. Il fatto che quest’ultimo abbia poi battuto Seppi conferma la sua crescita e il suo ottimo stato di salute, ma sappiamo che ogni avversario è storia a sé. Perché se dovessimo giudicarlo dai tre game raccolti contro Roger Vasselin, cosa dovremmo dire? Cipolla è un ottimo giocatore, capace di raggiungere traguardi che con i suoi mezzi fisici sembravano proibitivi, ma ogni volta che vince mi pare abbia dato il 110% di sé. Insomma, se chiedete a Berdych chi preferisce incontrare tra Cipolla e Bolelli, temo risponda Cipolla tutta la vita. Poi, per l’amor del cielo, una telefonata non costa nulla…
Ho visto Filippo Volandri battere Nalbandian e Bellucci a Sao Paulo: ma lei avrebbe mai immaginato di rivederlo in finale in un torneo ATP? (Fabrizio, Macerata)
Mai. E credo che nemmeno lui ci credesse un paio d’anni fa. Per me era un giocatore finito ad alto livello. Anzi, credevo si sarebbe ritirato presto, appena l’ho visto gironzolarsi per gli studi di Sky Sport. Dopotutto, ricordo quanto soffriva a dover giocare nei tornei Challenger: convinto non riuscisse più a tornar su, mi dicevo che fra poco si sarebbe arreso. E invece, insieme a Seppi e Fognini è il primo candidato azzurro a giocare le Olimpiadi…
Caro Direttore, l’ho vista al torneo di Bergamo: ma lei che gira spesso nei tornei più importanti, cosa ne pensa onestamente di questi tornei challenger? (Fabio, Treviso)
Alcuni sono davvero interessanti perché organizzati splendidamente (penso a Bergamo, ma anche a Cordenons, a Palermo, a Napoli, a Milano, a Reggio Emilia per le donne). Mi piacciono perché l’atmosfera è più informale, incontri personaggi interessanti che puoi avvicinare facilmente e talvolta scopri piccoli fenomeni. Come quella volta a Como dove c’era un giovane ucraino che faceva impazzire tutti. Tal Dolgopolov…
Camila Giorgi batte Nadia Petrova: che l’Italia abbia trovato un’erede a Schiavone e Pennetta? (Claudia, Roma)
Piano, piano. In questo momento, incontrare la Petrova è come ricevere un bye. La Giorgi ha un potenziale enorme, fino adesso gestito parecchio male. Vincere un match di tabellone principale in un torneo WTA è un passo avanti, ma inizierò a credere nella sua crescita solo quando la vedrò entrare nelle prime 100 e lottare a questi livelli per sei mesi di fila.