Le risposte del nostro direttore su Olimpiadi, Coppa Davis, giocatrici italiane, la competitività di Tomas Berdych e un dubbio atavico: meglio andare a Roma o a Monte Carlo?
Il Premier Mario Monti ha decretato il "no" alla candidatura olimpica di Roma

Le risposte del nostro direttore, LORENZO CAZZANIGA, sulla squadra italiana di Davis, il futuro delle nostre top players
 
Caro Direttore, qual è la sua posizione circa iol mancato appoggio del governo per le Olimpiadi 2020 alla città di Roma? (Marco, Roma)
Le rispondo citando Aldo Grasso: “Non riusciamo a organizzare il Festival di Sanremo, figuriamoci le Olimpiadi”. Ha ragione. Ci fosse stata la certezza di vincere il ballottaggio, allora sarebbe stata una bella occasione di ripresa e di rivincita. Ma quante chance avrebbe avuto Roma di battere la concorrenza? Valeva la pena rischiare per poi eventualmente perdere? Quanti soldi avremmo sperperato? Non sarebbe meglio utilizzarli per migliorare le strutture sportive italiane? Non ci sarebbero stati sprechi? Ma come si può sostenere una tesi del genere in Italia? Basta ricordare quel che è accaduto agli ultimi Mondiali di nuoto. Figuriamoci cosa si sarebbe mosso per una candidatura olimpica.
 
L’Italia esce ridimensionata dopo il 4-1 subìto in Repubblica Ceca? (Claudia, Torino)
Tutt’altro. Le prestazioni di Seppi e Bolelli confermano che la nostra squadra non vale le prime otto (se non nel caso di un sorteggio fortunato) ma certamente le prime sedici (se non nel caso di un sorteggio sfortunato). Certo, preoccupa il doppio perché Starace-Bracciali sono una coppia difficilmente proponibile ad alto livello; però col rientro di Fognini e (speriamo) la crescita di Giannessi, il valore medio degli azzurri non è malaccio se l’obiettivo è una tranquilla presenza nel World Group. Per puntare più in alto, dovremmo crescere e avere un po’ di fortuna come nel caso della finale 1998 quando Gaudenzi & Co. (oh, bravissimi) affrontarono gli States con Todd Martin al posto di Agassi e Sampras. Il rischio però è il sorteggio del prossimo spareggio di settembre. Saremo testa di serie ma alcuni possibili trasferte (vedi anche solo in India) sarebbero test difficili da superare. E un’immediata retrocessione sarebbe un brutto colpo per il nostro movimento maschile.
 
Caro Direttore, ma cosa succede alle nostre ragazze? Pennetta e Schiavone non vincono più… Sta finendo un’era? (Giacomo, Napoli)
Sarebbe ingeneroso parlare di fine di un’era per Schiavone e Pennetta che hanno dato così tanto, solo perché è qualche settimana che non vincono granché. Certo, qualche motivo di preoccupazione non può mancare. Passi per la Pennetta che soffre di mal di schiena e non è al cento per cento (e comunque anche in queste condizioni ha appena battuto un’ottima giocatrice come Dominika Cibulkova), ma è la Schiavone che non riesce più a ritrovare se stessa. In Australia ha giocato una pessima partita contro l’ex italiana Romina Oprandi, a Biella ha toccato il fondo racimolando tre game contro la Tsurenko e vincendo per colpe altrui con la Bondarenko. E a Doha ha nuovamente perso all’esordio contro la Wickmayer. Ora c’è bisogno di una inversione di marcia perché non sempre si può fare finale a Roland Garros. E una volta abituate all’alta quota, non sarebbe facile accettare un ridimensionamento.
 
Direttore, Berdych può essere l’anti Fab Four? (Cristiano, Pero, Milano)
Nella singola giornata, sicuro. L’ha dimostrato in Australia quando non è andato lontano dal battere Nadal. Nell’arco di un’intera stagione, no. E difficilmente è in grado di batterne due o tre di fila, come servirebbe per vincere uno Slam. Resta un grande colpito ma, tanto per intenderci, Del Potro (pre-infortunio al polso) e Soderling (pre-mononucleosi) facevano molta più paura ai Fab Four.
 
Caro Direttore, devo scegliere: Monte Carlo o Roma? (Graziano, Vercelli)
Beh, potrei risponderle: Bar Rafaeli o Gisele Bundchen? Mettiamola così: il centrale di Monte Carlo vista mare non ha paragoni e l’atmosfera è molto, molto glamour. Il Foro Italico, che pure non gode di spazi enormi, a confronto del Monte Carlo Country Club è un autodromo. Circolazione più facile e soprattutto… Roma. Finita la giornata tennistica, meglio girovagare per Trastevere che per il porto monegasco. Comunque sia, qualunque cosa decida, godrà di un signor spettacolo.