In campo ci è andato Andy Murray, meritando al 100% il successo a Wimbledon, ma non è affatto un caso che un nuovo titolo Slam sia arrivato non appena sulla sua panchina è tornato Ivan Lendl. Il coach ha parecchi meriti, l’ha evidenziato anche lo stesso Murray nella sua conferenza stampa post-vittoria, e in una breve intervista col Mundo Deportivo ha lasciato intendere chiaramente di avere altri obiettivi molto molto importanti. “Andy ha giocato veramente un grande torneo – ha detto Lendl –, e in finale non ha dato alcuna possibilità a Raonic. Ma anche prima ha giocato dei match splendidi, come quello contro Tsonga”. Il coach ceco ha detto di non aver ancora discusso con Murray il futuro della loro collaborazione, ma sembra chiaro che andrà avanti. “Sono tornato per provare ad aiutare Andy il più possibile, e insieme daremo il massimo per provare a raggiungere la vetta della classifica mondiale. Rispetto a quando l’avevo lasciato sono cambiate alcune cose, ci siamo incontrati e confrontati su ciò che si potesse fare. Io non posso garantire le vittorie, ma il duro lavoro sì, ed è quello che abbiamo fatto per arrivare fino a qui”. E su Djokovic: “certo che lo possiamo battere. I duelli fra Andy e Novak sono stati spesso molto combattuti, decisi solo da pochi punti. Non so dire quanti Slam vincerà ancora Murray, ma sono certo ce ne saranno altri. Il suo obiettivo è sempre quello di vincere più incontri possibile”. Nessun accenno, invece, alle lacrime di commozione che sembrano essergli scappate durante la premiazione. Ma di quelle ha parlato Murray: “Ivan mi ha detto che gli lacrimavano gli occhi a causa di un’allergia, ma io non li credo”.
Lendl: “Murray numero uno? Possibile”
In una breve intervista col Mundo Deportivo, il coach-mentore di Andy Murray si è detto certo delle possibilità del suo giocatore. “Credo che battere Djokovic sia possibile, e daremo il massimo per superarlo. Non so dire quanti Slam vincerà Andy, ma sono certo ce ne saranno altri”. E sulle lacrime durante la premiazione…