Foto Biagio Milano
Passato Natale e Santo Stefano, è tempo di tornare in campo con le qualificazioni del Lemon Bowl Higher 2016. Si sono giocate 141 partite: un torneo nel torneo, che si concluderà il primo giorno del 2016. Protagonisti molti ragazzi promettenti, a dimostrazione di un livello medio in costante crescita. Tra loro anche alcuni primattori della passata edizione, costretti alle “quali” a causa del salto di categoria: come ad esempio Benedetta Sensi e Maria Pia Vivenzio, rispettivamente finalista e semifinalista dell’edizione 2015 dell’under 10 femminile.
L’Opinione di Angelo Mangiante. Ospite sui campi del New Penta 2000, sede centrale del torneo, il noto giornalista (ed ex tennista) di Sky Sport, Angelo Mangiante. “Sono qui in in questo meraviglioso circolo in veste di curioso e grande appassionato di tennis – racconta -. Ho portato i miei figli di 6 e 8 anni per far loro respirare un clima di festa e sana competizione. Mi piacerebbe giocassero un domani a tennis, proprio come il loro papà. Differenze tra calcio e tennis? Io dico sempre che per giocare a calcio bastano i piedi, ma per fare il tennista si ha bisogno della testa. Il rapporto padre-figlio nello sport? Credo che mio padre non sia mai venuto a vedere una mia partita di tennis. Se i miei figli vorranno praticare questo sport sarà solo per passione. Ad oggi giocano sia a calcio che a tennis alla Polisportiva Palocco, l’importante è che crescano all’aria aperta in un ambiente di sani valori sportivi”.
Riconoscere un talento. Tra i tantissimi giovani e giovanissimi presenti al Lemon Bowl Higher, si nascondono potenziali futuri professionisti della racchetta. Su questi campi sono passati negli anni tennisti del calibro di Ivan Ljubicic, Anna Kournikova, Mario Ancic, Anastasia Myskina, ma anche Camila Giorgi, Stefano Galvani e Mara Santangelo. Come scoprire dunque un talento in erba? “La determinazione, la voglia di imparare e la coordinazione di base – spiega Piero Melaranci, tecnico nazionale de Il Capanno di Latina – perché sono qualità che prescindono dagli aspetti tecnici su cui penso di possa lavorare più avanti”. Fondamentale pensare alla crescita tecnico-tattica e non al risultato immediato. “Siamo qui con quattro piccoli ragazzi – prosegue Melaranci -. L’intento è quello di fare esperienza e confrontarsi con alcuni dei migliori pari età d’Italia. In questa fase di costruzione del giocatore è importante che giochino per migliorare, non per vincere. È inutile mettere pressione, perché si ottiene un pericoloso effetto boomerang”.
Qualificazioni nel vivo. Domani in scena, a partire dalle ore 9.00, 135 incontri del tabellone cadetto suddivisi nei campi di New Penta 2000, Eschilo 2 e Polisportiva Palocco. Tutte le informazioni, le foto e i commenti delle passate edizioni del torneo sono disponibili sul sito web ufficiale.