ESCLUSIVO – Il nuovo allenatore di Gianluigi Quinzi è Ronnie Leitgeb, già coach-manager di Andrea Gaudenzi: “Ho trovato un ragazzo motivato e con personalità. E io conosco bene l’ambiente italiano…”Ormai Gianluigi Quinzi (e famiglia) venivano sempre più spesso paragonati a Maurizio Zamparini, il presidente del Palermo famoso per essere il più grande caccia-allenatori della storia del calcio. Nelle ultime stagioni, Quinzi ne aveva cambiati tanti, forse troppi, senza trovare la giusta strada: dall’argentino Medica col quale ha vinto il titolo di Wimbledon juniores, a Tomas Tenconi, Marcos Aurelio Gorriz, quindi Federico Torresi, poi Giancarlo Petrazzuolo, un altro argentino (Mariano Monachesi) e un breve periodo alla Gerry Weber Academy di Halle, prima del ritorno di fiamma con Medica, finito molto presto. Il tutto senza trovar pace, né tantomeno risultati.
Ora si è arrivati ad una svolta importante: lo scorso febbraio, lontano da occhi indiscreti, si è recato a Marbella, nel bellissimo resort del Puente Romano (già sede negli anni Ottanta di un’accademia intitolata a Bjorn Borg) per allenarsi con Ronnie Leitgeb, che in Italia conosciamo bene per essere stato coach e manager di Thomas Muster (che ha trascinato in vetta al ranking mondiale grazie soprattutto ad una straordinaria vittoria a Roland Garros) e Andrea Gaudenzi. Ecco, le storie di Andrea e Gianluigi hanno diversi punti in comune, come ci ha raccontato lo stesso Leitgeb: “Spero tanto per Gianluigi che possa ripetere i risultati di Andrea. I due hanno in effetti delle analogie: hanno vinto molto da junior ma faticato nel passaggio ai professionisti. E anche Gianluigi ha una forte personalità e una bella famiglia alle spalle. Ma ora è tempo di lavorare duro”.
Gaudenzi, seguito per la FIT da Bob Hewitt (già, lo stesso radiato dalla Hall of Fame per reati di natura sessuale) dopo essere stato campione del Mondo juniores nel 1990, ricominciò dai tornei di Serie B in Austria (arrivando al best ranking di n.18 ATP), Quinzi da tre Futures in Ungheria: “Ma abbiamo già passato qualche settimana insieme in Israele – continua Leitgeb -: si è qualificato al challenger di Raanana e ha battuto un top 100 come Lacko. Il ragazzo è sicuramente dotato, determinato, ma ora bisogna lavorare duro per raggiungere certi traguardi”.
La famiglia, sempre molto presente, non è stata estromessa dal progetto, anche se forse un po’ allontanata: “La famiglia deve essere di supporto – dice Leitgeb – ma deve fidarsi del lavoro del coach come sta dimostrando quella di Gianluigi. Poi saranno i risultati a parlare, anche se serve tempo”.
Un’altra novità è che Gianluigi lavorerà in team: “Seguo anche Lucas Miedler, che ha la stessa età di Gianluigi e ha vinto l’Australian Open juniores in doppio: attualmente è n.383 ATP. Sono ragazzi con i quali ho un ottimo feeling e che mi hanno fatto tornare la voglia di seguirli come coach, anche sul campo e nei tornei”.
L’Accademia al Puente Romano è gestita insieme a Michiel Schaepers, 56 anni, buon giocatore olandese degli anni Ottanta (è stato n.25 ATP nel 1988) che segue altri giocatori, ai quali se ne dovrebbero aggiungere ancora un paio per completare il team. Nel frattempo, il programma di Gianluigi prevede questi tre tornei Futures in Ungheria e quindi probabilmente un paio di tornei Challenger in Italia, dove la federazione è pronta a supportarlo con eventuali wild card, se richieste.
Gianluigi Quinzi insieme a Lucas Miedler
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