Non solo Sara Errani: il ricco torneo australiano ha già perso cinque delle otto top 10 in tabellone. L’azzurra paga i problemi al servizio e cede in tre set alla Hantuchova.
Samantha Stosur non trova la chiave per essere competitiva in Australia
Di Riccardo Bisti – 1 gennaio 2013
Ci vuole equilibrio per valutare la sconfitta di Sara Errani al secondo turno di Brisbane (1.000.000$, plexicushion). L’istinto spinge verso la delusione, fa temere che Sara sia destinata a pagare parecchie cambiali. Ma la ragione dice altro e non fa sparire l’ottimismo. Anche perché “Sarita” è in ottima compagnia. Brisbane aveva un tabellone di lusso, ma il torneo sta deludendo. Sono uscite Caroline Wozniacki, Samantha Stosur e Petra Kvitova, cui si è aggiunto il forfait di Maria Sharapova ancora prima di scendere in campo. Delle otto top 10 iscritte, ne sono rimaste soltanto tre: Vika Azarenka (che deve ancora esordire, così come Angelique Kerber) e la famelica Serena Williams, il cui obiettivo stagionale è aggiudicarsi il Grande Slam. Anche per questo, la sconfitta di Sarita lascia l’amaro in bocca. Il forfait della Sharapova aveva aperto un’autostrada in tabellone, invece Daniela Hantuchova si è imposta con il punteggio di 4-6 6-1 7-5. Il problema della Errani, ancora una volta, è stato il servizio. Non tanto per la statistica che parla di quattro doppi falli e neanche un ace. Il problema sta in una seconda palla troppo debole, facile da attaccare. E in cui la talentuosa slovacca si è appoggiata senza problemi, prendendosi il 66% dei punti. Il servizio è il colpo che richiede più tempo per entrare a regime. La ricordiamo un mese fa, durante la Grande Sfida del Forum di Assago. Alcuni servizi faticavano ad arrivare alla rete. Sara, imbarazzata, chiese scusa al pubblico. Pur dovendo ragionare da top 10 (ergo: fare bene in ogni torneo), Sara deve arrivare al top della forma per la stagione sulla terra. E’ normale che fatichi nei primi tornei dell’anno, ma non è detto che l’aria di Melbourne (dove l’anno scorso è partita la sua cavalcata) non le faccia bene.
I problemi al servizio sono emersi nel terzo set, in cui le giocatrici si sono scambiate un favore dopo l’altro. Sarita ha perso il servizio in cinque occasioni. Dopo essersi rifugiata sul 5-5 è finita nuovamente sotto, prima di arrendersi dopo circa due ore e mezza. La Hantuchova, finalista in carica, affronterà nei quarti la vincente di Gajdosova-Tsurenko. Quest’ultima è entrata in tabellone grazie al forfait di Maria Sharapova. La russa aveva già dato forfait per l’esibizione di Seul, ma si è presentata ugualmente a Brisbane. Il problema alla clavicola sinistra che le impedisce di servire, tuttavia, le ha consigliato di lasciar perdere. Il problema risale al mese scorso, e Masha ha iniziato a tirare i colpi sopra la testa soltanto lunedì. “Ho ancora un po’ di tempo per preparare l’Australia Open. Sono sulla strada giusta, mi sto allenando bene e non voglio mettere a repentaglio quello che ho fatto fino ad ora. Devo fare cose intelligenti”. Per la Errani sarebbe stata una buona occasione di instascare punti, ma tant’è. Si è rifatta in doppio, dove ha passato il primo turno insieme alla fida Roberta Vinci. L’ecatombe di teste di serie è proseguita con la sconfitta di Petra Kvitova, superata da Anastasia Pavlyuchenkova. Detto che la russa andrà seguita con attenzione, adesso che si allena con Mouratoglu sotto la supervisione di Martina Hingis, la ceca continua a deludere. Dodici mesi fa sembrava certa di salire al numero 1, poi si è persa. Il lavoro con il nuovo preparatore atletico non si è ancora visto. “Questo torneo ha un tabellone durissimo – ha detto – dopo la preparazione invernale è dura scendere in campo contro alcune giocatrici”.
Il dramma per eccellenza, tuttavia, è quello di Samantha Stosur. Sigmund Freud avrebbe parecchio materiale per analizzare le sue sconfitte. Gioca bene dappertutto, ma quando è in Australia si blocca. E raccoglie sconfitte imbarazzanti, come quella contro Sofia Arvidsson. Il suo sguardo in conferenza stampa era attonito, incredulo. “Probabilmente si mette troppa pressione addosso quando gioca in Australia – ha detto Andy Murray, che di problemi nel giocare in casa se ne intende – penso che debba trovare la forza di entrare nella sua bolla. Nelle prossime settimane dovrà essere molto egoista e non preoccuparsi di quello che dicono i giornali e le TV". Reduce dalla piccola operazione alla caviglia che ne ha pregiudicato la preparazione, Sammy ha commesso 48 errori gratuiti nel 7-6 7-5 patito dalla svedese. “Certo, non mi sono allenata abbastanza. Ho parecchio lavoro da fare”. E’ attesa da due settimane di allenamento intensivo, ma davvero è tutto qui? Negli ultimi tre anni, ha lavorato con uno psicologo dello sport (Ruth Anderson) e ha studiato i video delle sue partite con coach David Taylor. L’obiettivo era rilassarsi, semplificare le cose. Ma per ora non ci riesce. “Non sono la prima tennista a fare fatica nei tornei di casa. Ci sono stati diversi australiani e anche francesi. E’ dura, ma io continuo a provarci”. Mancavano un paio d’ore alla mezzanotte e all’anno nuovo. Quando le hanno chiesto se si sarebbe concessa un drink, ha risposto. “Probabilmente si”. Ma era un sorriso un po’ mesto.
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