Per essere al 100% a Londra, Marin Cilic ha preferito saltare Parigi Bercy. Nel frattempo, ha ricordato alcune scaramanzie condivise con Goran Ivanisevic durante la cavalcata allo Us Open. "Andavamo a mangiare sempre al solito posto, chiedevamo lo stesso caffè e lo stesso pranzo – ha detto Cilic – inoltre ci allenavamo sempre sullo stesso campo". I due avevano anche smesso di farsi la barba. Poi, arrivati nei quarti di finale, Marin ha avuto la tentazione di radersi. "Si avvicina la fine del torneo, puoi resistere per altri tre giorni!" gli ha risposto Ivanisevic. Ancora oggi, nella sua casa di Zagabria, Cilic pulisce e lucida personalmente la copia del trofeo che gli è stata consegnata. "E' il mio nuovo amico, devo prendermi cura di lui". Anche l'antipatica parentesi doping ha avuto i suoi effetti. "Sono molto più attento: adesso controllo tutte le creme e le pomate che utilizzo. Mi porto sempre le mie, e se per caso qualcosa sparisce dalla mia vista, preferisco prenderne una nuova".Per essere al 100% a Londra, Marin Cilic ha preferito saltare Parigi Bercy. Nel frattempo, ha ricordato alcune scaramanzie condivise con Goran Ivanisevic durante la cavalcata allo Us Open. "Andavamo a mangiare sempre al solito posto, chiedevamo lo stesso caffè e lo stesso pranzo – ha detto Cilic – inoltre ci allenavamo sempre sullo stesso campo". I due avevano anche smesso di farsi la barba. Poi, arrivati nei quarti di finale, Marin ha avuto la tentazione di radersi. "Si avvicina la fine del torneo, puoi resistere per altri tre giorni!" gli ha risposto Ivanisevic. Ancora oggi, nella sua casa di Zagabria, Cilic pulisce e lucida personalmente la copia del trofeo che gli è stata consegnata. "E' il mio nuovo amico, devo prendermi cura di lui". Anche l'antipatica parentesi doping ha avuto i suoi effetti. "Sono molto più attento: adesso controllo tutte le creme e le pomate che utilizzo. Mi porto sempre le mie, e se per caso qualcosa sparisce dalla mia vista, preferisco prenderne una nuova".