WTA CHAMPIONSHIPS. Pur senza giocare il suo miglior tennis, Serena Williams intasca il secondo successo (senza cedere un set). Poi bluffa: “Con la Azarenka non ho niente da perdere”.
Na Li: “Ho perso quando ho iniziato a pensare che avevo una chance”
Di Riccardo Bisti – 25 ottobre 2012
Serena Williams aveva battuto Na Li cinque volte su sei, ma ci aveva perso nell’unico match indoor. E nel primo set si è trovata in svantaggio 4-1. Tanto basta per capire che il 7-6 6-3 rifilato alla cinese è un risultato importante, al di là delle difficoltà riscontrate in alcuni settori del gioco. Serena ha tribolato con se stessa, si è fatta brekkare per due volte quando è andata a servire per il set, ma dal tie-break in poi non ha più dato l’impressione di poter perdere. Le osservazioni post partita di Serena sono di una semplicità devastante. “Sono partita bene nel primo game, poi ho iniziato a commettere errori e Na Li ha giocato molto bene. Tutto qui. Il mio servizio non ha funzionato bene, solo un po’ alla fine. La cosa buona è che posso soltanto giocare meglio”. La scarsa qualità del match è certificata dal bilancio passivo tra vincenti ed errori, tanto per l’americana (-13) quando per la cinese (-16). “Sapete qual è il problema? – dice la Li – dopo un buon inizio, ho iniziato a pensare troppo. Riflettevo sul fatto che avevo una chance. E poi lei ha giocato bene nel secondo”. La Li è scesa in campo nella speranza di diventare la quinta ultra-trentenne a battere Serena. Prima di lei c’erano riuscite Nathalie Tauziat (a Parigi indoor 2000), la nostra Silvia Farina (Amelia Island 2005), Jill Craybas (Wimbledon 2005) e Patty Schnyder (Roma 2009). “Quando giochi contro Serena è sempre dura, soprattutto nel primo match del torneo. Contro di lei non puoi permetterti nessuna distrazione. Se accade, lei ti ammazza”. Per certi versi, è andata proprio così. Contro un’altra giocatrice, la cinese avrebbe anche potuto farcela.
Quest'anno, Na Li ha giocato piuttosto male nei primi mesi. Fino alle Olimpiadi, non aveva fatto granchè a parte la finale di Roma (persa inopinatamente contro la Sharapova). Poi si è tirata su quando ha iniziato a collaborare con coach Carlos Rodriguez. E’ rimasta lì, nel limbo, forte ma non fortissima. Dopo la vittoria al Roland Garros 2011 ci si aspettava qualcosa di più. “Quando vinci uno Slam – riflette Serena – hai tanta fame e voglia di fare bene. Ma lei, per dire, non ha 'attraversato la frontiera'. Tuttavia penso che abbia molta fiducia in virtù di quel successo, resterà nella storia. Ha reso orgogliosa molta gente e adesso gioca senza paura”. Ok, ma non è stato sufficiente per batterla. Adesso la cinese se la vedrà con una Kerber quasi eliminata, poi contro Victoria Azarenka. Un piazzamento in semifinale, insomma, sarà piuttosto difficile. Dal canto suo, la Williams ha aggiornato le statistiche: 45 vittorie nelle ultime 47 partite e la prospettiva di giocare contro Victoria Azarenka, battuta 10 volte su 11 e piuttosto stanca dopo le oltre tre ore per battere la Kerber. Dopo il match, Serena avrà un giorno di riposo in vista della semifinale di sabato. L’impressione è che sia tutto a suo favore, anche se con una notevole faccia tosta (ma quella non le è mai mancata), ha detto: “Vika sta giocando bene, io dovrò fare meglio rispetto alle mie prime due partite…ma non ho niente da perdere”. Che coraggio…
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