DAY 11 – Conferme e volti nuovi in semifinale a Wimbledon. Djokovic-Del Potro garantisce una certa nobiltà, mentre Janowicz è uno dei baby più credibili. Ma in finale ci andranno i favoriti.
Juan Martin Del Potro si affiderà al servizio per fare match pari contro Djokovic
Di Riccardo Bisti – 5 luglio 2013
Con qualche brivido “a causa” di Sabine Lisicki, abbiamo "preso" entrambe le semifinali femminili. La Bartoli ha esagerato, dominando la Flipkens, mentre la lettura della seconda semifinale è stata comunque positiva. Senza l’inspiegabile black-out a cavallo tra secondo e terzo set, la tedesca avrebbe chiuso più agevolmente. Lo ha dimostrato nelle fasi finali, quando ha aggiustato il mirino e non ha offerto mezza chance alla Radwanska nei momenti decisivi. Semifinali maschili: difficile che Djokovic e Murray possano farsi sorprendere da Del Potro e Janowicz. Tatticamente saranno due match piuttosto simili. Lo sfavorito si aggrapperà al servizio, ma negli altri settori del gioco è inferiore. Del Potro avrebbe qualcosa da ridire, ma in questo momento la pensiamo così. E Janowicz ha ancora molto da dimostrare, anche se la sua gioiosa incoscienza dovrebbe consentirgli di strappare un set a Murray. Prevediamo la quarta finale Slam tra Djokovic e Murray. Federer e Nadal ne hanno giocate otto: non è che rischiano di essere raggiunti?
DJOKOVIC – DEL POTRO
La partita si snoderà sui colpi di inizio gioco. L’argentino è in semifinale grazie al servizio: in tutto il torneo ha subito appena due break e ha intascato l’87% dei punti con la prima palla. Restano impressi i drittoni in corsa, ma il suo tennis si basa soprattutto sul servizio, a maggior ragione sull’erba. La percentuale scende al 46% quando mette in campo la seconda. Contro Djokovic, che è uno dei migliori (il migliore?) ribattitori del circuito, dovrà tenere un’alta percentuale di prime palle. Siamo convinti che – ancora una volta – la chiave potrebbe essere proprio la risposta al servizio del serbo. La reattività in ribattuta è l’arma in più di Djokovic sull’erba, un po’ come accadeva ad Andre Agassi. Per questo dovrebbe disinnescare Del Potro come ha fatto con Haas e (soprattutto) con Berdych. I precedenti dicono 8-3 per il serbo, ma sull’erba siamo 1-0 per Palito (Olimpiadi 2012, finale per il bronzo). Inoltre, Del Potro ha vinto l’ultimo scontro diretto a Indian Wells. I sostenitori dell’argentino si affidano a questo: in realtà, potrebbe essere un vantaggio per Djokovic, che eviterà di sottovalutarlo. “Sto giocando meglio di due anni fa, quando ho vinto il torneo. Sono il numero 1 al mondo, non ho motivo di preoccuparmi per il mio gioco” ha detto Nole, unico big passato indenne dalle forche caudine di un torneo pieno di sorprese. Al servizio raccoglie il 78% con la prima e il 60% con la seconda palla. Questi dati, uniti alla superiorità in risposta, dovrebbero garantirgli la seconda finale ai Championships. Del Potro gli porterà via un set, ma nulla di più.
Djokovic in quattro set.
MURRAY – JANOWICZ
Murray andrà in finale perchè non si aspetta una partita facile. La sconfitta di Parigi Bercy assume un valore importante: non gli farà pensare di aver di fronte un bombardiere che ha azzeccato il torneo della vita. Non è così: Janowicz è molto di più e sarà un personaggio-chiave del decennio. Jerzy è il prototipo del tennista moderno: alto ma agile, potente ma completo. Certo, manca di esperienza, ma sopperisce con l’esuberanza. Difetti? Il suo tennis è troppo legato alla prima di servizio. Con questo colpo porta a casa il 90% dei punti (più di Del Potro!), che però scende a un misero 35% con la seconda. Un ribattitore come Murray gli metterà pressione sin dal primo scambio e sospettiamo che la percentuale di prime si abbasserà. Dopo la rimonta vincente con Verdasco, lo scozzese ha ringraziato il pubblico per il tifo e il baccano. Janowicz non dovrebbe soffrire l’ambiente, ma non saranno certo condizioni ideali. “Per me è un sogno. Ho dimostrato che anche i pensieri più arditi si possono trasformare in realtà” ha detto il polacco. Tatticamente sarà un match simile al primo, con qualche sfumatura: rispetto a Del Potro, Janowicz serve ancora meglio, ma è meno incisivo da fondocampo. Impressione? Terrà un buon ritmo nei primi due set, ne vincerà uno, ma poi è destinato a calare. Dovesse tenere duro oltre le due ore e mezza, significa che abbiamo trovato un campione. Ma uno vero, da top-5 fisso.
Murray in quattro set.
PRONOSTICI TOTALI: 101
PRONOSTICI GIUSTI: 69
PRONOSTICI SBAGLIATI: 32
PRONOSTICI COL NUMERO ESATTO DI SET: 37
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