Se il suo punto di riferimento, Vicotr Estrella Burgos, ha centrato i top-100 ATP a 34 anni, Alessndro Giannessi può essere ben contento di quello che sta facendo…con sette anni di anticipo. Non è più un ragazzino, un “giovane” su cui puntare, però in quel fisico super-preparato c'è ancora tanta benzina. Nel paradiso terrestre di Umago, a una cinquantina di chilometri dal confine con l'Italia (e un pezzo di Slovenia in mezzo), ha centrato la prima semifinale in un torneo ATP. La bontà della programmazione (ha scelto un torneo del circuito maggiore anziché il Challenger di San Benedetto del Tronto) gli ha dato in sorte un buon tabellone. Siamo onesti: Polmans (indennizzo croato alla wild card ricevuta da Donna Vekic a Brisbane, ricordate?), De Schepper e Dutra Silva non sono esattamente il percorso più difficile, ma intanto va affrontato. E Alessandro, affidandosi alle sue armi e combattendo – come fa da anni – con le sue debolezze, ha schivato gli ostacoli disseminati in un torneo pieno di distrazioni extra-tennistiche. Umago va affrontato con lo spirito giusto, come evidentemente non è riuscito alle prime due teste di serie David Goffin e Gael Monfils. Ci sarà tempo per divertirsi, per Alessandro: oggi la testa è focalizzata sul tennis, su un numero 84 ATP già sicuro ma con buone possibilità di crescere ancora. La curiosa programmazione di Umago, che piazza soltanto due match al giorno sul Campo Centrale, ha relegato sulla Next Gen Arena il suo match contro Rogerio Dutra Silva, pedalatore brasiliano che a Parigi aveva tolto un set a Milos Raonic. Buon giocatore, ma già battuto due volte da Giannessi nel 2017, una persino a San Paolo, a casa sua. E' stata battaglia acida ma leale, tennis proletario allo stato puro, per quanto ci fossero in palio oltre 10.000 euro, la differenza tra il prize money dei quartofinalisti e quello dei semifinalisti.
SPRINT FINALE
Quando gioca Giannessi, il tema tattico è semplice: lui prova a sfondare con il dritto, mentre l'avversario gli cerca sistematicamente il rovescio. Ne escono partite strane, compresa questa. Non crediamo che Dutra Silva abbia mai giocato così tanti rovesci lungolinea, o dritti incrociati stretti. Da una parte funzionava, ma dall'altra finiva spesso in difficoltà quando Giannessi riusciva a spingere con il dritto. Insomma, doveva pensare molto. La tattica gli regalava il primo set al tie-break, ma poi Giannessi usciva alla grande nel secondo. Quando “Gianna” trovava il break nel primo game del terzo, sembrava poter essere una passeggiata. E invece il brasiliano riprendeva a tessere la sua ragnatela. Giannessi era un po' stanco, già dolorante alla schiena, si toglieva e rimetteva una fasciatura al ginocchio…Con quattro game consecutivi, saliva 4-1 e poi 5-2. Con le spalle al muro, Giannessi dava l'ultima spallata e azzannava cinque giochi di fila che lo spedivano dritto sul Campo Centrale, intitolato a Goran Ivanisevic, dove oggi (ore 20, diretta SuperTennis) sfiderà l'amico Paolo Lorenzi con in palio la prima finale ATP in carriera. “Sono felicissimo, questo risultato è uno step importante per la mia carriera – ha detto Giannessi – sono stanco, ma convinto di poter affrontare il prossimo match nelle migliori condizioni. E spero di non fermarmi qui. Il problema alla schiena è OK, c'è un affaticamento alla coscia ma spero che le cure eliminino il fastidio”. Ad attenderlo, l'amico Paolo Lorenzi. Spesso si allenano insieme e si stimolano a vicenda. “Finale a Caltanissetta e semifinale a Umago: meglio di così…” ha chiosato Lorenzi, ben consapevole che ci sarà parecchio da correre. E intanto una certa profezia su Giannessi si sta per avverare….
ATP UMAGO – Quarti di Finale
Alessandro Giannessi (ITA) b. Rogerio Dutra Silva (BRA) 6-7 6-2 7-5