Lo svizzero ci racconta un po’ del match e un po’ di cosa farà nelle 6 settimane di break. Tra i suoi impegni un viaggio in Brasile dove giocherà un’esibizione

Traduzione di  Francesca Colombo – foto Getty Images

Ci sono stata tanti inversioni di punteggio in questa partita? Cosa ci puoi dire a riguardo?

Sì, sicuramente è stato un match con tante inversioni, prima ero in vantaggio io, poi Nole, poi nel secondo set ho avuto 2 set point io. Sicuramente ho dei rammarichi ma alla fine credo che sia stato un bel match, intenso, molto combattuto e che il pubblico abbia apprezzato molto.

 Cosa ci puoi dire su Novak, su come ha coperto in maniera fenomenale il campo oggi e sui problemi ti ha causato in campo…

Nessun problema. So benissimo come gioca Novak ci saremo affrontati una trentina di volte. Sicuramente anche quando era in fase difensiva e riuscita a essere offensivo in campo. Forse è questo che lo rende diverso dagli altri giocatori.

 Ci hai detto in campo che non avresti potuto giocare meglio di così? Pensi che sia una delle finali che hai giocato meglio in questo evento?

Mah è difficile a dirsi. Ho giocato delle finali contro Rafa e adesso ho giocato contro Novak. Non è facile fare un paragone. Penso comunque che la qualità del match sia stata alta. Penso di aver giocato bene e di aver avuto parecchie opportunità che non sono riuscito a sfruttare ma  ès tato un match molto combattuto

 Posso chiederti della parte di stagione senza tornei. Quest’anno sarà più lunga. Alcuni giocatori tra cui te giocheranno dell’esibizioni. Alcuni giocatori potrebbero infortunarsi perché la stagione è così ricca di impegni e lunga. Pensi che questa stagione così lunga sia nociva per la salute dei giocatori?

Ma non credo che sia così nociva come cosa. Dipende dal giocatore stesso. Se vuole riposare per 6 settimane lo può fare, se no può fare delle esibizioni, ognuno può scegliere di fare come crede. Io andrò in Sud America ma prima mi riposerò un po’. Non sono mai stato in Sud America credo sarà una bella esperienza.

 Pensi che se non avessi avuto degli avversari così forti saresti stato così motivato come sei adesso?

Boh credo di sì. Penso che loro facciano parte di quel puzzle che mi motiva quotidianamente. Ma non ci sono solo loro, ci sono anche giovani leve, mi piace giocare contro di loro perché li vedo crescere, anche se spesso per loro io rappresento un idolo e questo non mi aiuta, mi rende il tutto un po’ più difficile a essere sincero.

 Quali sono le tue aspettative in merito al fine di stagione a San Paolo in Brasile?

Sono molto entusiasta per questa cosa. Adesso per me è ora di riposare. Poi là conoscerò tantissime persone, ci sarà molta gente e giocherò con 3 giocatori diversi. Sono entusiasta di questo viaggio, sarà una bella esperienza. Ho sentito molto parale del Sud America, del Brasil in particolare e sono curioso. Sarà sicuramente un’esperienza di vita per me.