Dopo la vittoria con la russa Kleybanova, la belga dovrà affrontare la connazionale Wickmayer. Australian Open e molto altro…

– Sei orgogliosa del tuo recupero nel match di oggi?

“Ma diciamo che sono contenta di essere al 4° turno. Oggi diciamo che ho cercato di sopravvivere. Ma sì, dai va bene anche vincere questi match perché sono rientrata da poco. E’ stata dura per me dopo l’ultimo incontro. Fisicamente ho sofferto un po’ negli ultimi due giorni. Non mi sentivo benissimo. Non trovavo l’energia per giocare al mio livello. Ho dovuto essere paziente. Lentamente è andata un po’ meglio. E la Kleybanova è una giocatrice pericolosa, soprattutto quando hai bisogno di ritmo e fisicamente non ti senti al cento per cento. Lei serve molto bene e mette pressione con il servizio. Il suo gioco di certo non ti permette di entrare facilmente in partita. Ma alla fine sono riuscita ad imporre al mio gioco. Quindi sono contenta di essere ancora nel torneo, così avrò un’altra opportunità per giocare meglio il prossimo turno”.

 

– Nella condizione in cui hai giocato questo match, il pronostico era a tuo favore o a favore della tua avversaria?

“Sicuramente non ho giocato al mio livello e la Kleybanova sta facendo un buon lavoro. Ma non sono stata in grado di metterle pressione e di sfruttare le opportunità e non sono stata particolarmente solida in campo. Facevo fatica a muovermi. Non trovavo le energie per esprimere al meglio il mio gioco. La giocatrice russa sta facendo un ottimo lavoro. Io ho cercato di aspettare e sfruttare le opportunità. Alla fine del secondo set ha cominciato a servire meno bene e io ne ho approfittato. Il terzo set, è andato molto meglio. Sono stata in grado di esprimere un po’ di più il mio gioco”.

 

– Si tratta solo di stanchezza dovuta al match precedente o ti senti qualcosa a livello fisico?

 “Beh, diciamo che il mio fisico non è più abituato ai recuperi così veloci. Non ho avuto 48 ore per recuperare, è passato troppo poco tra un match e l’altro. Non ho dormito abbastanza. Dopo che ho vinto il match con la Dementieva, alla fine sono riuscita ad andare a dormire che erano già le 2 del mattino. Ho dormito 5 ore. Non molto… Quando mi sono alzata stamattina, mi sentivo stanca e ho capito subito che sarebbe stata una giornata difficile. Sono sicura che in questi due giorni avrò il tempo di recuperare. Ero pronta mentalmente e fisicamente e sapevo che sarebbe stata dura. In più ho una leggera infiammazione alla gamba ma confido che in questi due giorni recupererò le forze”.

 

– Dopo la finale di Brisbane, ci avevi già anticipato qualcosa sulla gamba. Ti innervosisce il fatto che il tuo fisico ti sostenga solo fino ad un certo numero di partite?

“Ma io voglio pensare positivo. Sono sicura che tutto andrà bene. Io mi sento pronta anche fisicamente. Il torneo è un’altra cosa. Sicuramente match impegnativi come quello giocato con la Dementieva e quello contro Kim necessitano di un maggior recupero rispetto ad altri. Fortunatamente non è stato un match molto fisico, è stato lungo ma gli scambi non molto e quindi è andata bene. Ero io che non ero particolarmente reattiva. Mi sentivo piuttosto lenta negli spostamenti in campo. Adesso sta tutto nel recuperare al meglio. Io penso sia questione di tempo: dopo due anni senza allenamento ci vuole un po’ affinché io possa tornare a livello muscolare come prima di smettere”.

 

– Tornare a giocare in un Grand Slam è la sfida più grande che hai mai affrontato?

“Sicuramente è una grande sfida tornare a giocare un Gran Slam. Quando ho giocato a Brisbane l’atmosfera era diversa. Giocare qui a Melbourne dopo solo un torneo non è proprio come bere un bicchier d’acqua. Ma è comunque molto eccitante. Quindi è sicuramente una grande sfida con me stessa. Io amo le sfide. Io sono così, mi piace spingermi sempre fio a raggiungere il mio limite. E sono orgogliosa di cosa sto facendo fino a ora. Mi piace come sto giocando e questa è la cosa più importante”.

 

C’è qualche giocatrice che ti ha impressionato nel torneo? Cosa ne dice di Caroline Wozniacki.

“A dire il vero, non l’ho mai vista giocare nemmeno un punto. Non ho visto neanche la finale degli Us Open. Dopo il mio ritiro non ho più seguito il tennis in tv. So che è giovane e che è un ottima giocatrice. Questo è tutto ciò che so”.

 

– Devi affrontare la Wickmayer.

“E’ particolare, siamo tute nella stessa parte del tabellone. E’ un po’ strano,. Ma il tabellone è così. Non ho mai giocato con Yanina, quando mi sono ritirato lei era una new entry. Ma ha dimostrato con i suoi risultati che è al top della forma. Anche questa settimana sta lottando, quindi prevedo un match difficile. Sì certo non è il massimo essere dalla stessa parte del tabellone. Ma d’altra parte è la dimostrazione che noi tenniste belghe siamo di nuovo al top e questa è una bella cosa”.

 

– Giocherai la Fed Cup?

“Non a febbraio. Forse in futuro, ma non il prossimo match”.

 

– A questo punto del tuo rientro, durate questo torneo e anche all’inizio del mese durante Brisbane, ti sei concentrata di più per recuperare la tua solidità mentale o la tua preparazione fisica?

“A dire il vero non mi sono concentrata molto su questi due aspetti. Sento che le cose stanno andando bene. Mi sento emotivamente e mentalmente fresca. Devo solo affrontare situazioni difficili come questi due ultimi giorni. Non si tratta di un torneo. Ci vuole tempo per recuperare la tenuta mentale di prima, non si può pretendere di farlo durante un solo torneo. E fisicamente è lo stesso. So che il mio fisico reagirà bene. Ma ho bisogno più tempo”.

 

-L’altro giorno hai parlato del fatto che ti sentivi nervosa alla fine del match con la Dementieva. Quando eri sotto 3 a 1 oggi ti sentivi più rilassata?

“Ho cercato di restare calma. E di aspettare che le cose andassero meglio, e la pazienza ha pagato. Questa è stata la cosa più importante. Se perdevo la testa, non so come sarebbe andata. Ho giocato un punto dopo l’altro, pensando a un punto alla volta anche se non è stato facile. Quindi la pazienza è un’altra qualità fondamentale anche se qualche volta funziona e qualche altro volta no e si perde lo stesso la partita. Sono contenta di essere ancora nel torneo e di avere un’altra opportunità per giocare un altro match. E’ molto più di quello che sperassi prima di arrivare in Australia. Adesso anche se spero di vincere ogni match che gioco, ogni partita in più che porto a casa è un successo insperato”.

 

– C’è una storia dietro il diamante che indossi?

“Se la domanda è se c’è dietro una storia d’amore, la risposta è no… (ride, n.d.r.). E’ un regalo di un amico. Ma niente di più. Sono sorpresa del fatto che non mi sia stato chiesto finora”.

 

Per il tuo fisico pensi che dovrai avere degli accorgimenti in più rispetto al passato?

“Sicuramente dovrò sottopormi a più trattamenti. Per fortuna ho il mio fisioterapista qui con me. E la cosa positiva è che dopo il match possiamo occuparci di rimettermi in forma. Ieri abbiamo lavorato per più di quattro ore sul mio corpo. E’ molto, ma il mio fisico ne ha bisogno. Per il resto, non ci sono segreti su come recuperare al meglio. Niente di diverso dal passato se non starci dietro un po’ di più rispetto a prima”.

 

– Hai parlato della tenuta mentale. Questa qualità migliora giocando i tornei?

“Naturalmente. Solo la partita di torneo ti permette di recuperare la solidità mentale in campo. Il fatto di trovarsi in situazioni difficili e dover giocare bene punti importanti, intensamente e con la giusta concentrazione lo si sperimenta solo in partita. Solo giocando i tornei si può riacquistare la solidità mentale”.