Ci presenti la bellissima bambina?
“Sarà la prossima numero uno d’Italia! Si chiama Flavia come me ed è la figlia della mia migliore amica. Credo che le abbia dato il mio nome un po’ perché le piaceva e in parte in mio onore”.
Cosa ci dici 24 ore dopo il tuo match?
“Senza giri di parole è stata una giornata sì per lei e no per me. Sono dispiaciuta che sia accaduto a Roma, ma queste giornate a volte capitano. Mi dispiace per il fatto che mi sentivo bene e ci tenevo a fare il risultato qui a Roma. Succede sempre così, quando vuoi tanto una cosa: difficilmente la ottieni”.
Cosa hai pensato dopo il match? Volevi spaccare la racchetta?
“No, mi sono fatta la doccia in 4 minuti e mezzo, avevo voglia di rientrare subito in campo: è un po’ come quando cadi da cavallo, devi subito risalire in sella”.
Pensi già al prossimo torneo a Madrid oppure vorresti rigiocare il match di ieri?
“E’ ovvio che se potessi rigiocherei la partita di ieri, ma è vero quello che mi ha detto anche Gabri (Gabriel Urpi, coach, ndr) che posso subito rifarmi a Madrid. Il bello del tennis è anche questo, hai subito un altro torneo da giocare e quindi un’occasione per rifarti immediatamente. Mentre in altri sport, magari ti alleni quattro mesi per un’unica prestazione e se fallisci è molto più dura…”.
E’ stato un problema di aspettative che gli altri avevano su di te?
“Non è un problema di aspettative degli altri su di me quanto piuttosto quello che tu ti aspetti da te stessa”.
Vi siete dette qualcosa con le altre ragazze dopo la disastrosa giornata di ieri?
“Non abbiamo ancora avuto il tempo di parlarne, ma con alcune di loro quando ci siamo incrociate, ci siamo dette che su cinque partite non abbiamo fatto nemmeno un set!”.
Come squadra siete forti, ma non a livello individuale almeno qui a Roma. Come mai?
“Ognuna di noi ha sensazioni diverse e comunque stiamo parlando sempre di giocatrici tra le prime al mondo. Quindi non direi che a livello individuale abbiamo problemi. Capita”.
In merito alla finale di Fed Cup, cosa vi aspettate visto che come lo scorso anno ci sarà una concomitanza con il Master di Bali?
“Ancora non ho avuto modo di parlare col Presidente, ma sono sicura che ci aiuteranno, ci saranno vicini e ci tuteleranno. Anche l’anno scorso parlammo con l’Itf ma non è cambiato nulla. Speriamo che non ci penalizzeranno ancora una volta, dobbiamo essere messe tutte nelle stesse condizioni”.
Quali credi sia la soluzione, magari il riconoscimento di punti anche negli incontri di Fed Cup?
“Io penso che la soluzione migliore sia quella che tra l’altro è già in vigore in Coppa Davis, ovvero riconoscere alle giocatrici i punti anche in Fed Cup. È una proposta che abbiamo già avanzato ma per ogni cambiamento ci vuole molto tempo e noi attendiamo”.
Una soluzione potrebbe essere giocare il Master al quale partecipano le migliore otto giocatrici della stagione.
“Certo, per due anni l’ho sfiorato. Quest’anno non sarebbe male centrare l’obiettivo”.
Il Master di doppio è diventato un tuo obiettivo ora?
“All’inizio io e Gisela (Dulko, ARG, ndr) ci ridevamo su. Ora è diventato un obiettivo. Perché no? Il Master di doppio è comunque un traguardo importante e sarebbe bello poterlo giocare. Il nostro calendario però non cambierà, lo abbiamo già stabilito a inizio stagione decidendo di giocare tutto l’anno in coppia”.