– Al termine del match con la Vinci, abbiamo avvicinato il Presidente della FIT Angelo Binaghi e Roberta Vinci. Ecco le loro dichiarazioni. Con un Binaghi duro con la famiglia Giorgi e la Vinci ancora incerta sul suo futuro.
PRESIDENTE FIT, ANGELO BINAGHI
“Questa Spagna è la nazionale più forte che abbiamo mai incontrato, con due top 10 e fuori casa. A parte il primo set della Schiavone, non siamo mai stati in partita, ma non so quante nazioni sarebbero uscite vincitrici contro due squadre come Francia e Spagna che hanno giocatrici giovani, forti e ambiziose. Credo che entrambe, e soprattutto la Spagna, l’anno prossimo potrebbero vincere la Fed Cup”.
“Chiaro che senza la Pennetta e con la Schiavone che ha 36 anni, questa squadra non può essere la stessa che ha vinto 4 Fed Cup in 10 anni. Però con Errani e Knapp e magari una veterana per il doppio, potremmo rimanere competitivi”.
“Roberta Vinci, venendo qui in quella che potrebbe essere la sua ultima stagione e comunque la più importante a livello individuale perché raggiungerà la sua miglior classifica di sempre, è l’emblema di questo fantastico gruppo che ha spesso sacrificato gli impegni individuale per la Nazionale. E certe cose non le dimentico e non le dimenticherò mai. Spero che restino vicino al tennis italiano anche nel dopo carriera, perché sono donne, ancor prima che giocatrici, di uno spessore straordinario”.
“Ci sono invece giocatrici che sono il massimo dell’egoismo e della mancanza di valori e principi… e ogni riferimento è puramente casuale (ovviamente si riferisce a Camila e Sergio Giorgi n.d.r.), ma noi siamo fieri di aver avuto un gruppo di questo livello, tanto che questa retrocessione in Serie B è certamente più soft di quella che per esempio avevamo vissuto con la Coppa Davis”.
“Siamo perfettamente coscienti che dietro questo gruppo non ci sono atlete dello stesso livello, ma sarebbe presuntuoso pensare di replicare in maniera continuativa certi risultati, battendo superpotenze dello sport. L’Italia certe situazioni non può permettersele, nel tennis come in qualsiasi altro sport. Lavoreremo comunque per raggiungere il massimo livello possibile con le giocatrici che avremo a disposizione”.
ROBERTA VINCI
“Due match giocati male male, non funzionava granché contro due giocatrici molto forti. Le prime partite sulla terra sono sempre difficili”.
“Non ho ancora deciso sul mio futuro, non ho una scadenza da rispettare. Certo, non mi vedo giocare tanti anni, così come magari vado alle Olimpiadi, vinco una medaglia e saluto tutti. Chiaro che è possibile che il mio futuro in Nazionale possa essersi chiuso… vedremo…”
“Io in competizione con Schiavone e Pennetta per il ruolo di capitano? Noooo! Io non mi ci vedo: sono troppo buona! Per me sarebbe difficile andare da una giocatrice e dirle che non sarà convocata e che non l’ho scelta per giocare. Loro sono più adatte”.
“Cosa succede dopo me, la Pennetta e la Schiavone? Che giocheranno la altre. Chi? La Errani e la Knapp… la Errani e la Knapp… la Errani e la Knapp… sto scherzando: anche noi siamo partite con poco e abbiamo vinto tanto, anche se sarà difficile ricostruire un gruppo così unito. Quando ieri è venuta a farci visita la Pennetta è stata come una famiglia che si è riunita”.
“Chiaro che senza la Pennetta e con la Schiavone che ha 36 anni, questa squadra non può essere la stessa che ha vinto 4 Fed Cup in 10 anni. Però con Errani e Knapp e magari una veterana per il doppio, potremmo rimanere competitivi”.
“Roberta Vinci, venendo qui in quella che potrebbe essere la sua ultima stagione e comunque la più importante a livello individuale perché raggiungerà la sua miglior classifica di sempre, è l’emblema di questo fantastico gruppo che ha spesso sacrificato gli impegni individuale per la Nazionale. E certe cose non le dimentico e non le dimenticherò mai. Spero che restino vicino al tennis italiano anche nel dopo carriera, perché sono donne, ancor prima che giocatrici, di uno spessore straordinario”.
“Ci sono invece giocatrici che sono il massimo dell’egoismo e della mancanza di valori e principi… e ogni riferimento è puramente casuale (ovviamente si riferisce a Camila e Sergio Giorgi n.d.r.), ma noi siamo fieri di aver avuto un gruppo di questo livello, tanto che questa retrocessione in Serie B è certamente più soft di quella che per esempio avevamo vissuto con la Coppa Davis”.
“Siamo perfettamente coscienti che dietro questo gruppo non ci sono atlete dello stesso livello, ma sarebbe presuntuoso pensare di replicare in maniera continuativa certi risultati, battendo superpotenze dello sport. L’Italia certe situazioni non può permettersele, nel tennis come in qualsiasi altro sport. Lavoreremo comunque per raggiungere il massimo livello possibile con le giocatrici che avremo a disposizione”.
ROBERTA VINCI
“Due match giocati male male, non funzionava granché contro due giocatrici molto forti. Le prime partite sulla terra sono sempre difficili”.
“Non ho ancora deciso sul mio futuro, non ho una scadenza da rispettare. Certo, non mi vedo giocare tanti anni, così come magari vado alle Olimpiadi, vinco una medaglia e saluto tutti. Chiaro che è possibile che il mio futuro in Nazionale possa essersi chiuso… vedremo…”
“Io in competizione con Schiavone e Pennetta per il ruolo di capitano? Noooo! Io non mi ci vedo: sono troppo buona! Per me sarebbe difficile andare da una giocatrice e dirle che non sarà convocata e che non l’ho scelta per giocare. Loro sono più adatte”.
“Cosa succede dopo me, la Pennetta e la Schiavone? Che giocheranno la altre. Chi? La Errani e la Knapp… la Errani e la Knapp… la Errani e la Knapp… sto scherzando: anche noi siamo partite con poco e abbiamo vinto tanto, anche se sarà difficile ricostruire un gruppo così unito. Quando ieri è venuta a farci visita la Pennetta è stata come una famiglia che si è riunita”.