Lo scorso anno c'era il sapore della novità, tanto da accogliere la presentazione presso l'elegante Lounge FIT. Come è normale, stavolta non c'era la stessa trepidazione. Però l'accordo tra l'Italia e le Next Gen ATP Finals va avanti: l'incontro con la stampa è stato utile per fare il punto a sei mesi dalla seconda edizione. La notizia principale riguarda il mantenimento della sede attuale: i migliori otto Under 21 continueranno a sfidarsi presso la Fiera di Rho per almeno altre due edizioni, nel 2018 e nel 2019. Non è una cattiva notizia, poiché lo storico PalaLido, per quanto prossimo alla ristrutturazione e più vicino al centro cittadino, non consentirebbe chissà quale sviluppo al torneo. Un padiglione fieristico consente di associare tanta tecnologia all'evento, come peraltro accaduto l'anno scorso. Ed è giusto che certe sperimentazioni arrivino in un torneo “sperimentale”. Sul piano tecnico non cambierà granché, se non piccoli aggiustamenti. Rimane il principio dei match al meglio dei cinque set, ma con i parziali ai quattro game e l'eventuale tie-break sul 3-3. Non ci sarà il let sul servizio e sul 40-40 si giocherà il punto decisivo. Inoltre, i tennisti potranno comunicare via cuffia con i coach al cambio di campo, a uso e consumo dei telespettatori. Confermata anche la possibilità di muoversi liberamente nelle file più alte delle gradinate. “Il tennis ha tanta tradizione e deve essere preservata – ha detto Kermode – ma questo torneo ci ha dato la possibilità di studiare alcuni cambiamenti, peraltro con buoni riscontri. Bisogna sperimentare ancora per cercare di capire quali novità adottare a partire dal 2019”. Quest'ultima affermazione ha un certo valore: il futuro del tennis potrebbe essere più vicino di quanto sembra, poiché l'anno nuovo è davvero dietro l'angolo.
DURATA MEDIA INALTERATA
La nuova edizione avrà due piccole novità. Accorciato ulteriormente il tempo per il palleggio: non più 5, ma 4 minuti dal momento in cui il secondo giocatore metterà piede in campo. Trascurabile. Più interessante la scelta di adottare un porta-asciugamani, in modo da esentare i raccattapalle da un compito fastidioso e non ideale dal punto di vista igienico: porgere continuamente l'asciugamano ai giocatori, praticamente dopo ogni singolo punto. Un'abitudine che ha preso piede da qualche anno, con estremismi tipo quello di Rafa Nadal, che in determinate situazioni porta addirittura due asciugamani, uno al ballboy di destra, uno a quello di sinistra. Uno dei punti più interessanti della presentazione riguarda le statistiche portate dall'ATP: si temeva che la nuova formula avrebbe accorciato in misura eccessiva gli incontri, invece la durata media dei 16 match giocati l'anno scorso è stata di 1 ora e 36 minuti, appena 3 minuti inferiore rispetto ai match del circuito. Ma ciò che ha soddisfatto l'ATP, soprattutto in termini di fruibilità televisiva, è il gap decisamente inferiore tra il match più corto e quello più lungo. A Milano abbiamo oscillato tra 60 e 126 minuti, mentre il format tradizionale si muove in una forbice tra i 39 minuti e le 3 ore e 12 minuti. Il dato piace all'ATP e potrebbe essere un incentivo a modificare le fondamenta del tennis e del suo punteggio. Speriamo di no. Quel che è certo è che le prossime Next Gen Finals (previste dal 6 al 10 novembre) avranno un campo di partecipazione molto interessante. Non ci sarà Hyeon Chung (campione in carica e presente alla conferenza) per sopraggiunti limiti di età, ma l'attuale Race to Milan – tolto Alexander Zverev che è solidissimo tra i top-5 ATP – offre nomi con un certo appeal. A parte l'australiano Marc Polmans, gli altri sono sono nomi di un certo spessore e tra loro ci sono Shapovalov e Rublev, già protagonisti l'anno scorso. In questo momento, gli altri qualificati sarebbero Tsitsipas, Tiafoe, Fritz, De Minaur e Polmans. Ma da dietro spingono forte i vari Ruud, Mmoh e Opelka. Dovrebbe essere confermata la wild card italiana, anche se FIT e ATP non si sono ancora confrontate. “La nostra idea è comunque quella di proseguire con le pre-qualificazioni”. Ha detto Binaghi.