Per l’Italia arrivano buone notizie in serie. Prima ha scelto di rinunciare alla Coppa Davis il grande spauracchio Juan Martin Del Potro, poi ha fatto lo stesso anche Federico Delbonis, e così il sorteggio che obbligherà gli azzurri a volare a Buenos Aires per la seconda volta in quattro anni si è trasformato da negativo a positivo. Ancora di più alla luce di una terza notizia che mette il sorriso: per la prima volta dal 2015 l’Italia sarà al completo, con Paolo Lorenzi, Fabio Fognini, Andreas Seppi e Simone Bolelli. Il merito è del ritorno del bolognese, a otto mesi dall’infortunio al ginocchio che l’ha costretto ad andare sotto i ferri. L’intenzione di rientrare proprio in occasione della Davis l’aveva annunciata lui stesso a fine 2016, spiegando di aver recuperato al 100%, e l’ha ribadita in Australia il suo compagno di doppio Fabio Fognini. Ma mancava l’ufficialità, arrivata oggi: dopo oltre un mese di allenamento in Sudamerica col coach Eduardo Infantino, prima in Uruguay e poi proprio in Argentina, il “Bole” farà il suo rientro alle competizioni dal 3 al 5 febbraio sulla terra battuta del Parque Sarmiento, immenso impianto multisportivo dove verranno allestite tribune per una capienza di circa 6.000 spettatori. Un ritorno che ricalca al 100% quello del 2014, quando dopo il lungo stop per l’operazione al polso Simone tornò a giocare proprio in Davis e proprio in Argentina, allora a Mar del Plata. Gli appassionati italiani sperano che vada proprio come tre anni fa: Bolelli rientrò alla grande, vinse il doppio e cinque mesi dopo avrebbe riabbracciato i primi 100 del mondo, mentre l’Italia batté l’Argentina 3-2 grazie a uno splendido Fognini, e poi centrò la semifinale superando anche la Gran Bretagna di Andy Murray sul lungomare di Napoli.
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Tuttavia, la possibilità di aver di nuovo a disposizione tutti i migliori (come non accadeva dalla trasferta in Russia nel settembre del 2015) potrebbe creare anche qualche problemino di gestione al cittì Corrado Barazzutti, che raramente negli ultimi anni si è trovato di fronte a una situazione simile, decidendo spesso e volentieri i titolari in base al ranking ATP, oppure ai suggerimenti della superficie di gioco. Ma stavolta l’unica scelta fuori discussione pare il doppio: visto che torna Bolelli lo giocheranno lui e Fognini, senza se e senza ma, mentre i singolari potrebbero diventare un problema. La ragione è semplice: tutti i tre azzurri meritano il posto da titolari, per motivi diversi ma che li pongono esattamente sullo stesso piano. Paolo Lorenzi perché è numero uno d’Italia: preferirgli ben due altri giocatori, peraltro dopo una trasferta australiana positiva, sarebbe come non riconoscere quanto di buono il toscano abbia saputo fare negli ultimi dodici mesi. E poi l’aria del Sudamerica gli piace, ci gioca sempre bene. Andreas Seppi, invece, merita il posto perché è stato il grande protagonista azzurro di questo inizio di stagione. Ha vinto tre belle partite a Melbourne, segno che sta benissimo anche fisicamente. E poi, come può un ottavo Slam – risultato poco frequente nel nostro tennis al maschile – non bastare per meritare un posto da titolare? E Infine c’è Fognini: in questo inizio di stagione non ha emozionato, ma i suoi trascorsi in Coppa Davis dicono che è sempre stato il trascinatore degli azzurri, e suggeriscono di schierarlo. Anche perché sulla terra battuta resta il migliore dei nostri. Quindi, Barazzutti dovrà stare attento a non creare malumori all’interno del team. Non vorremmo essere nei suoi panni, anche se di solito la presenza di più opzioni è ben gradita agli allenatori. L’importante è fare le scelte giuste.