Sulla terrazza di Melbourne Park, Simone Bolelli e Andrea Vavassori, in un momento di relax dopo la vittoria, si sono lasciati andare a qualche chiacchiera
Metti una mattina con il Vava e il Bole sulla terrazza di Melbourne Park (per inciso: qui c’è la terrazza, il caffè della stampa, con musica dal vivo tutte le ore, i salottini, poi per forza lo chiamano l’happy slam).
Tutti e due felici e rilassati dopo la vittoria su Munar e Martinez che li qualifica per i quarti degli Australian Open contro il duo Lusitania, Borges e Cabral (Nuno e Francisco, nessuna parentela con lo scrittore argentino e il famoso esploratore). E allora scatta la domanda: ma davvero per vincere a tennis occorre dormire 10 ore al giorno come fanno Sinner e faceva Federer, senza parlare delle 12 di Zverev?
Bole: «Io ne dormo almeno 8. Potrei arrivare a 10 tranquillamente. Mi chiedo Sasha come fa a dormirne 12: dalle 10 alle 10? Io così tanto dormo solo dopo un viaggio intercontinentale, quando sono sfatto».
Vava: «Il sonno è importantissimo, è vero, almeno otto ore devi farle».
Ma qui a Melbourne come ve la passate nel tempo libero?
Vava: «Eh, stiamo sempre insieme…»
Bole: «… Un filmetto me lo vedo, oppure una serie tv. Ho appena finito Squid Game 2»
Alla faccia del relax.
«Mah, un po’ splatter, ma nemmeno tanto..»
Vava: «Io nei tornei ho la mia routine che mi ha aiutato a impostare il mio mental coach Gianfranco Santillia, mi aiuta, mi dà ordine. La sera rivedo il nostro match per capire se c’è qualcosa da correggere e mi annoto qualcosa sul diario (si chiama journaling, ndr) e magari studio i prossimi avversari».
Domanda di Federica Cocchi (La Gazzetta dello Sport): ‘ma eri così secchione anche a scuola?’
Vava: «Be’, secchione… andavo bene nelle materie umanistiche, in italiano, in storia. Meno in matematica. Ogni tanto la sera scrivo anche qualcosa che riguarda la vita di tutti i giorni. Mi piacerebbe pubblicare un libro. Ma solo dopo la fine della carriera».
Bole: «Io andavo bene in italiano, male in storia…»
Dai, la storia è interessante (Come capirete, l’intervista, complice la vittoria e l’atmosfera rilassata di quaggiù, si è trasformata in un happening).
Bole «Ma no, è pesante».
La storia non bisogna studiarla, bisogna farla – (sempre Federica che si aggiudica il premio per la frase del giorno).
Curiosità (mia): fareste fare il tennista ai vostri figli, se ne aveste?
Bole: «Io gli metterei la racchetta in mano. Ma non lo spingerei».
Vava: «Io no. Intendiamoci, è un mestiere che non scambierei con nessun altro, mi piace da matti. Ma ti costringe a stare fuori di casa per 10 mesi l’anno senza vedere gli amici, i parenti. Magari gli farei fare uno sport di squadra. Il basket, ad esempio, mi piace molto»
Bole: «Sì, piace anche a me, anche se non lo seguo da tanto. Magari visto che l’Armani vince sempre – vince sempre, no? – andiamo a vedere qualche partita».
(NB: entrambi sono sponsorizzati EA7)
Vince abbastanza, non sempre. Simone, da bolognese: Virtus o Fortitudo?
«Da piccolo ero per la Fortitudo, ma ormai non so neppure chi ci gioca».
Altra curiosità: fra singolaristi e doppisti chi è più simpatico? Voi siete entrambi, potete giudicare.
Vava: «I doppisti sono più rilassati…»
Bole: «Sì, sono più easy. Ma ci sono anche singolaristi simpatici: ad esempio Monfils, poi balla benissimo. Glielo dico sempre, Gael sei una bestia».
Voi ballate?
Bole: «No, no, per carità. Il Fogna invece sì. E’ andato a “Ballando sotto le Stelle” e se l’è cavata bene, anche. Mica facile, con quelle scarpe, con tutti che ti guardano…».
Simone, tu ormai di generazioni ne hai viste tante: come sono i giovani?
«Cambiano i tempi, ma è sempre un bell’ambiente…
«Vava: «…Un carrozzone».
Bole: «…Sì, un carrozzone, ci si conosce tutti. I giovani magari stanno un po’ per conto loro, qualcuno fatica a salutare. Lo incroci, dici Ciao e fa appena un cenno. Ma di base noi andiamo d’accordo con tutti».
Ci sarà pure qualche antipatico?
Vava: «Sì, ma non si può dire».
(Piccola contrattazione, compaiono tre nomi sul telefonino, il Bole annuisce. Sono quelli che avremmo detto anche noi da fuori. Chiusa la breve parentesi omertosa).
E Rune? Non sembra proprio simpaticissimo…
Bole: «Mah, lo era più a inizio carriera, ora si è un po’ calmato».
Come finisce domani fra lui e Sinner?
Vava: «Jannik al momento è una spanna sopra tutti. Lo abbiamo visto anche in Davis, è impressionante per come sta in campo. Rune ha faticato contro Kecmanovic».
Bole: «Sarà un bel match. Ma la forza di Jannik è che può tenere un livello altissimo per 3, 4 ore, gli altri no. Rune ha più alti e bassi, gioca bene poi magari sclera».
Fonseca come vi sembra?
Bole: «E’ un giocatore diverso già da quello che abbiamo visto in Davis a Bologna. Va su veloce».
Vava: «Top 10 entro due anni».
Grazie ragazzi. E in bocca al lupo.