La strada è ancora lunga, ma Sara Errani può sorridere. Comunque vada l’avventura a Rio de Janeiro, tornerà nel tour con la giusta dose di fiducia. Ne aveva bisogno, poiché viene da una stagione complicata, la più difficile dal 2012 a oggi. Ad ogni modo, in attesa del doppio (dove le speranze di medaglia sono certamente più concrete), ha azzannato gli ottavi in singolare e può guardare con ottimismo alla sfida contro Daria Kasatkina, 10 anni più giovane di lei. La russa è più fresca, ma certamente meno esperta. E in certe situazioni, l’esperienza può essere decisiva. Nel frattempo, Sara ha confermato la sua superiorità su Barbora Strycova. La ceca (n.21 del ranking) è in ottima forma ed era reduce dal grande exploit in doppio contro le sorelle Williams, ma il suo tennis fa il solletico alla Errani. Si era visto sei mesi fa, nella finale di Dubai, la scena si è ripetuta a Rio de Janeiro, su un campo non raggiunto dalle telecamere.
UN PASSO ALLA VOLTA, PERO’…
La Errani ha preso il largo sin da subito e ha strozzato in gola l’urlo di rimonta di Barbora: dal 2-0 per la ceca nel secondo set, l’azzurra ha infilato sei giochi di fila. Un successo che gonfia il morale, accende l’occhio azzurro di Sara e le farà bene anche per il doppio, dove oggi avrà un match delicato: insieme a Roberta Vinci, sfideranno il duo cinese Xu-Zheng. Se le cose dovessero andare bene, nei quarti potrebbe ritrovare la Strycova (in coppia con la Safarova) per entrare nella zona medaglie. E chissà che questo match non le dia un pizzico di vantaggio psicologico. Ma adesso anche il singolare assume una certa importanza: contro la Kasatkina ha vinto l’unico precedente (Bad Gastein 2015) e l’ipotetico quarto di finale contro la vincente di Keys-Suarez Navarro sarebbe duro, ma non impossibile. Non dimentichiamo che il cemento lento si addice (molto) alle caratteristiche di Sara. Un passo alla volta, certo, ma guardare un po’ avanti non è reato. Almeno per noi guardoni.
Sara Errani (ITA) b. Barbora Strycova (CZE) 6-2 6-2