di Matteo Veneri – Foto Getty Images
In questo periodo di poche notizie tennistiche, quella riguardante gli Us Open del weekend scorso aveva catalizzato tutta l'attenzione dei media: dal 2013 aumento del prize money fino a 29,5 milioni di dollari (+4 milioni rispetto al 2012) e finale maschile al lunedì. Nelle ultime ore però si è espressa in merito l'Atp, l'associazione dei giocatori, aprendo un netto contrasto con la USTA, la Federazione tennistica statunitense.
Il primo argomento è il prize money, "l'aumento del prize money per il 2013, considerando anche degli aumenti precedenti, è molto apprezzato. Nel corso degli ultimi nove mesi però l'Atp ed i suoi giocatori hanno chiesto che gli Us Open riconoscano pienamente il ruolo fondamentale che i tennisti occupano tenendo conto dei ricavi degli Us Open". Insomma, grazie dell'aumento, ma gli Us Open incassano tanto, e quindi pretendiamo ancora più soldi per i giocatori.
Secondo argomento, la finale maschile al lunedì. "Questa modifica al programma va incontro alle esigenze fisiche dei tennisti di avere un giorno di riposo tra semifinale e finale. Tuttavia l'Atp ed i suoi giocatori hanno chiarito agli Us Open che non supportano la finale al lunedì. Siamo fermamente convinti – prosegue il comunicato ufficiale – che gli Us Open debbano avere un programma simile agli altri tornei dello Slam con le semifinali maschili al venerdì e la finale alla domenica. E' un peccato che gli Us Open non riflettano la nostra visione della questione. L'Atp ed i suoi giocatori continueranno ad approfondire la discussione con la USTA".
Ancora più soldi, e un programma della fase finale degli Us Open da modificare, di modo da far terminare lo Slam newyorkese alla domenica. Queste sono le richieste dell'Atp, e la vicenda, stiamo certi, non finisce qui.