L’agenzia americana anti-doping attacca un medico sportivo che avrebbe messo in atto pratiche dopanti quando lavorava per il team di Lance Armstrong. E’ spuntato il nome di Sara Errani, ma non c’entra nulla!
La grinta di Sara Errani, numero 10 WTA
 
Di Riccardo Bisti – 21 giugno 2012

 
Luis Garcia del Moral è un medico sportivo. Anni fa ha lavorato con il team di ciclismo “US Postal Service”, la squadra di Lance Armstrong. Ha fatto parte dello staff in cinque dei sette Tour de France vinti dall’americano. Oggi, quel ruolo è messo in discussione da una lettera dell’agenzia antidoping americana (USADA) e qualcuno – con grande disinvoltura – ha associato il nome di questo medico (che peraltro non ha subito alcuna condanna e continua a lavorare in perfetta legalità) a quello di Sara Errani, che sarebbe tra i suoi clienti a Valencia. In realtà, come detto da Davide Errani, fratello di “Sarita”, il rapporto tra Sara e questo medico si è limitato una visita cardiologica di routine. Punto e basta. Chiarito questo, vediamo di cosa è accusato. Secondo la USADA, del Moral avrebbe partecipato a un programma di doping sviluppatosi tra il 1999 e il 2003. Oltre a lui, sono accusati Lance Armstrong e altri cinque ciclisti, oltre ad altri due spagnoli (Pedro Celaya e Pepe Marti), il medico italiano Michele Ferrari e il manager Johan Bruyneel. Intervistato lo scorso weekend, Del Moral ha negato con foza. “Non ho mai fornito farmaci proibiti ai miei atleti né adottato procedure illegali. Le accuse della USADA stanno danneggiando la mia reputazione, perché ancora oggi lavoro con atleti di alto livello”. Alcuni ciclisti della US Postal Service, ascoltato da “The Wall Strett Journal”, hanno detto che il medico aveva proposto un regime di sostanze proibite “sotto copertura”. La lettera della USADA dice: “Diversi ciclisti possono testimoniare che il dottor del Moral incoraggiava ad utilizzare prodotti dopanti”. Il progresso della medicina, che precedentemente era utilizzata soltanto per prevenire e curare gli infortuni, l’ha fatta entrare nel mirino delle agenzie antidoping. In teoria, potrebbe essere richiesta la cancellazione dei successi di Armstrong al Tour de France. Ma è quasi impossibile, e lo stesso Armstrong ha dichiarato seccamente: “Non mi sono mai dopato”:
 
Qualora risultasse colpevole, le varie federazioni sportive potrebbero inibire la sua collaborazione con i vari atleti. Garcia del Moral è stato ingaggiato dalla US Postal Service nel 1999, anno del rientro di Lance Armstrong dopo il lungo stop per affrontare (e sconfiggere) il tumore ai testicoli. In quegli anni, gestiva una clinica di medicina dello sport a Valencia. Aveva acquistato un certa notorietà per la sua capacità di trattare infortuni, malattie e di monitorare le performance degli atleti. Secondo Landis e altri tre corridori, “Appena arrivò ad Austin, in Texas, iniziò a somministrare farmaci volti a migliorare le prestazioni”. Secondo loro, durante il Tour de France operava in una piccola stanza nel retro del pullman della squadra. I corridori varcavano la porta scorrevole che delimitava la stanza e – sempre secondo il loro racconto – il medico somministrava farmici o eseguiva trasfusioni di sangue, vietate della normative antidoping. Un altro ciclista sostiene che Del Moral gli avrebbe iniettato steroidi al cortisone. Un altro dice che non voleva prendere sostanze proibite perché aveva paura di eventuali conseguenze per la salute, ma Garcia del Moral gli avrebbe detto: “Tu non sei un vero professionista se non ti dopi”. “Era davvero arrabbiato – continua l’ex ciclista – e io gli risposi che non era un vero medico”. Landis sostiene di essere andato spesso a Valencia in quegli anni, dove gli sarebbe stato prelevato del sangue. Lo stesso sangue che ricompariva nei giorni del Tour de France, dove veniva reintrodotto nel corpo degli atleti. Inutile dire che si tratta di una pratica vietata. Nel 2000, un giornalista francese recuperò dalla spazzatura una confezione di un farmaco denominato Actovegin. In caso di iniezione, consente al corpo di pompare meglio l’ossigeno, migliorando le prestazioni. Il team disse che era utilizzato contro le abrasioni cutanee, ma la confezione dimostrava che era la versione iniettabile, non certo utilizzabile per abrasioni alla pelle. La polizia francese aprì un’indagine, ma non furono formulate accuse. Emerse poi che un membro dello staff utilizzava il medicinale contro il diabete.
 
Garcia del Moral ha lasciato il team a fine 2003, ma ha continuato a lavorare con gli atleti presso l’”Instituto de Medicina del Deporte”, una clinica di Valencia specializzata nei traumi e nel miglioramento delle prestazione. I membri dello staff sostengono che il centro – uno dei tanti in Spagna – è gestito dal Governo Regionale e lavora con diversi sportivi: ciclisti, atleti, calciatori e tennisti. Si danno consigli sulla nutrizione e sui regimi di allenamento. Nel negare con forza le accuse della USADA, Garcia del Moral ha manifestato grande attenzione nel tutelare la reputazione dei suoi attuali clienti. Tra loro ci sarebbe Sara Errani, recente finalista al Roland Garros. Va chiarito che Garcia del Moral non c’entra nulla con i successi di Sarita nel 2012. Sull’argomento, le parole di Davide Errani sono chiare e forti. Ma noi, questo, lo sapevamo già. L’unico “aiuto” extra che la Errani si è concessa è la nuova racchetta, più lunga di un centimetro, che le consente di essere più aggressiva. Le accuse sono tutte per il medico e riguardano fatti di anni fa, ma vedere accostare il nome della Errani a questo genere di cose, magari per avere ancora più risonanza, ha fatto un cattivo effetto. Ed è bene sgombrare il campo da equivoci: con certe storiacce, la nostra numero 1, non c’entra proprio niente. Zero assoluto.