di Gabriele RivaIn America esiste un detto, un modo di
dire
di Gabriele Riva
In America esiste un detto, un modo di
dire. “What happens in Vegas stays in Vegas”. Volgarmente:
ciò che accade
a Las Vegas rimane a Las Vegas. Quello che esce dalla città delle luci
e dei casinò fa spesso discutere, divide, crea confusioni e polemiche.
Ovviamente si tratta di temi scottanti, politici e sociali in testa.
Coincidenza:
anche nel tennis, proprio in Nevada, è successo quello che non sarebbe
mai dovuto succedere.
Che
i round-robin tanto voluti da Etienne De Villiers, l’attuale boss
dell’Atp,
abbiano vacillato già in passato non è segreto
per nessuno. Questa
volta sono crollati. Sono crollati sotto i propri colpi: poco chiari per
tutti, anche per loro stessi. Il fatto. Per qualificarsi ai quarti di finale
al Tennis Channel Open, proprio il torneo attualmente in corso a Las Vegas,
James Blake aveva bisogno di battere l’argentino Del Potro ma facendo
i canonici dodici game (sei e sei) e perdendone al massimo cinque, non
uno di più, altrimenti a casa, il turno lo passerebbe Korolev. Fin qui
tutto, o quasi, chiarissimo. Peccato che a complicare le cose ci si siano
messi i problemi respiratori dell’argentino. 6-1 3-1 per JB, con ritiro
dell’avversario, la sentenza finale del match. Meno di cinque subiti.
Ma meno di dodici incamerati. Uguale? Ai quarti ci va Korolev. Peccato
che quest’ultimo fosse già salito su un aereo non credendo
né alla cabala
né a quelle cose che capitano una volta ogni trent’anni, se va
bene. Un’ingenuità
che a lui è costata 10.000 bigliettoni verdi e all’Atp una
figuraccia
storica, visto che il meglio non è ancora arrivato. Mega riunione
dirigenziale
dell’Atp, che si fa? Avanti Blake. Ma come, dicono in molti, e dei
regolamenti
ce ne infischiamo bellamente? Risposta, sì. Non sono molto chiari, si
dice,
si stanno perfezionando, per il momento JB (negli Stati Uniti, un dettaglio?)
ai quarti.
C’è chi parla di scandalo, chi cerca di
abbassare i toni. Quello che si temeva è accaduto, questo è un
dato di
fatto, nessuna opinione. Almeno per una volta, non sia detto che siamo
noi i “classici italiani che pensano sempre male”. Nei giorni scorsi
De Villiers ha fatto ammenda, qualcosa non va e l’ha capito anche lui.
Oggi aggiusta il tiro, “i round robin si devono ancora
perfezionare”.
Ma il futuro per il girone all’italiana si fa veramente scuro.
Chissà
che si ritorni presto al passato: per una volta, un passo in avanti.
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