Il recente Miami Open ha mostrato al pubblico, per la prima volta, alcuni dati offerti dall'applicazione studiata da SAP e utilizzata da molti coach per avere in tempo reale dati tecnici e statistici. Il progetto è scattato quattro anni fa e ormai rasenta la perfezione: SAP sta discutendo con l'ATP per estenderlo anche al circuito maschile.

Non tutte le innovazioni tecnologico-informatiche, soprattutto nel settore dell'attrezzatura, hanno avuto successo. Tuttavia, sia pure in silenzio, qualcosa è cambiato nel circuito femminile. L'accordo tra WTA e SAP (società tedesca di servizi informatici) ha portato alla creazione di una serie di iniziative sempre più importanti. In particolare, è stata inaugurata un'APP che che fornisce dati statistici precisi, in tempo reale, da 20 tornei top del circuito. Vuoi sapere dove rimbalza la tua palla? Quanti punti fai se cerchi il rovescio dell'avversaria? Da che lato di conviene servire? Adesso è possibile. L'applicazione è già utilizzata da una cinquantina di allenatori e potrebbe modificare i sistemi di allenamento, nonché approccio tattico alle partite. Il progetto è nato nel 2013, quando i tecnici SAP hanno svolto un'attenta investigazione per comprendere le dinamiche e le esigenze del tennis. Raccolti i dati necessari, hanno sviluppato un'applicazione per dispositivi mobili che offre una serie di dati statistici in tempo reale, e permette – tra le varie cose – di comparare il rendimento tra le giocatrici su aspetti chiave del gioco come la direzione del servizio, la risposta, gli errori non forzati, le varie percentuali e altro ancora.

SVILUPPATO DA UN'AUSTRALIANA
I dati si aggiornano ogni 15 secondi e il tutto è presentato con un'interfaccia che consente agli allenatori di osservare l'app anche con gli occhiali da sole. Si possono scorrere i dati solo con la pressione delle dita, in modo da evitare falsi contatti dovuti al sudore. Inoltre esiste una schermata che consente di disegnare strategie. Una specie di “lavagna tattica digitale” che i coach possono mostrare alle giocatrici quando vengono chiamati per il coaching. “E' stato interessante lavorare con queste innovazioni – ha detto Mary Joe Fernandez – da giocatrice ero molto interessata a scoprire punti di forza e debolezze delle mie avversarie. Mi sarebbe piaciuto avere a disposizione questi dati per approfondire le mie tattiche e strategie”. L'applicazione è stata studiata da Jenni Lewis, informatica australiana fanatica del nostro sport. Nell'accordo con la WTA, il suo ruolo è fondamentale: deve sviluppare soluzioni che permettano a tenniste e allenatori di ottimizzare il rendimento. Ma non basta: deve avvicinare il pubblico al cuore del gioco e creare nuovi spunti di interesse per i media. “Il circuito femminile è in continua evoluzione – ha detto la Lewis – ma siamo già in contatto con l'ATP per portare i nostri strumenti anche nel circuito maschile, perché già diversi allenatori li utilizzano per conto loro”.

CONTINUA EVOLUZIONE
Tra i tecnici più famosi ad aver inserito la tecnologia nel lavoro quotidiano ci sono Patrick Mouratoglou (coach di Serena Williams), Sam Sumyk (tecnico di Garbine Muguruza) e Torben Beltz, l'uomo dietro i miracoli di Angelique Kerber. Il rendimento e l'esatta traiettoria di ogni colpo viene registrato da 10 telecamere situate in angoli e settori chiave ai lati di ogni campo. L'applicazione si chiama “SAP Tennis Analytics for Coaches” e si appoggia a una piattaforma, denominata “Tournament Performance Centre Overview”, accessibile da ogni tipo di dispositivo. Inizialmente era un report statico, ma si è rapidamente trasformato in un sito internet interattivo e permette un accesso ai dettagli più nascosti dei match analizzati, oltre al rendimento espresso da ciascuna giocatrice. Per la prima volta, la strumentazione è diventata accessibile al pubblico: al recente Miami Open, infatti, gli schermi giganti a bordocampo hanno mostrato una serie di dati in tempo reale, dalla velocità del servizio alla percentuale di efficacia del colpi. E la app del torneo ha messo a disposizione del pubblico una parte di questi dati. Ok, può esserci il rischio di un'eccessiva robotizzazione del gioco, ma in fondo la APP si limita a fornire i dati. Starà alla bravura di coach e giocatrici saperli utilizzare al meglio.