Su TennisBest ci siamo spesso occupati delle difficoltà economiche incontrate dai tennisti. L'argomento è stato ripreso da Eurosport Espana, dove ci sono alcune dichiarazioni di Jordi Arrese, ex giocatore degli anni 90. Secondo lui, soltanto il 10% dei giocatori riesce a guadagnare con il tennis. Su un ranking con 1.800 giocatori, dunque, sarebbero solo in 180. In verità sono ancora meno. "Il tennista meno conosciuto non guadagna e non conta niente – dice Arrese – è la dura realtà. La gente va a vedere i migliori, le TV pagano per i migliori. E anche la pubblicità è solo per loro". Nel 2012, i giocatori compresi tra il numero 90 e il numero 100 ATP hanno intascato una cifra media (lorda) di 202.970 dollari. La cifra scende a 75.000 per il numero 150 e a 20.000 per il numero 200. Togliendo tasse e spese, la vicenda diventa drammatica. "I tennisti che non sono mai entrati tra i top 120 chiudono la carriera in passivo. Altri perdono occasioni di studio e lavorative per un sogno che il più delle volte non si realizza" ha concluso Arrese, medaglia d'argento a Barcellona 1992. Su TennisBest ci siamo spesso occupati delle difficoltà economiche incontrate dai tennisti. L'argomento è stato ripreso da Eurosport Espana, dove ci sono alcune dichiarazioni di Jordi Arrese, ex giocatore degli anni 90. Secondo lui, soltanto il 10% dei giocatori riesce a guadagnare con il tennis. Su un ranking con 1.800 giocatori, dunque, sarebbero solo in 180. In verità sono ancora meno. "Il tennista meno conosciuto non guadagna e non conta niente – dice Arrese – è la dura realtà. La gente va a vedere i migliori, le TV pagano per i migliori. E anche la pubblicità è solo per loro". Nel 2012, i giocatori compresi tra il numero 90 e il numero 100 ATP hanno intascato una cifra media (lorda) di 202.970 dollari. La cifra scende a 75.000 per il numero 150 e a 20.000 per il numero 200. Togliendo tasse e spese, la vicenda diventa drammatica. "I tennisti che non sono mai entrati tra i top 120 chiudono la carriera in passivo. Altri perdono occasioni di studio e lavorative per un sogno che il più delle volte non si realizza" ha concluso Arrese, medaglia d'argento a Barcellona 1992.