È ancora molto giovane, ma il fisico ha deciso per lei. Con un lungo messaggio su Facebook, Bojana Jovanovski ha annunciato il ritiro agonistico. Non è stata una grande campionessa, forse tradita dal suo… passaporto. Bojana, infatti, è stata la prima serba a emergere dopo Jelena Jankovic e Ana Ivanovic. Qualcuno pensava che avrebbe potuto raccoglierne l'eredità, invece non è stata all'altezza. Intendiamoci: è stata un'ottima giocatrice, numero 32 WTA e vincitrice di due tornei di secondo piano, Baku 2012 e Hong Kong 2013. Una serie di problemi fisici, tuttavia, l'hanno bloccata sul più bello. Il ritorno era stato incoraggiante ma non esaltante, fino all'ultimo match giocato nelle qualificazioni di Tianjin. Da numero 546 del mondo, ha scelto di alzare bandiera bianca. “Il primo capitolo della mia vita professionale è terminato: la mia carriera da giocatrice è conclusa – ha scritto la Jovanovski – dopo molte riflessioni, infortuni e operazioni, è stata dura prendere la decisione. Sono ancora desiderosa di competere, ma il mio corpo non è in grado di sostenere certe necessità. Visto che non posso più allenarmi e giocare come sempre, dare il massimo e raggiungere i miei obiettivi, non ho altra scelta”. Il suo miglior risultato negli Slam rimane l'ottavo di finale raggiunto in Australia nel 2013, oltre a un vivo attaccamento alla nazionale: nel 2011, è stata addirittura premiata con l'Heart Award per l'impegno e la dedizione nel rappresentare la Serbia. Da ragazzina aveva raggiunto la finale al Trofeo Bonfiglio, esattamente dieci anni fa, perdendo da Simona Halep. Curiosamente, il suo ultimo match in uno Slam risale al Roland Garros 2016, quando perse contro Agnieszka Radwanska. La polacca ha annunciato il ritiro qualche giorno fa.
VICENDE EXTRATENNISTICHE
Sul finire del 2010 si era diffusa la voce che avrebbe potuto cambiare nazionalità e giocare per la Macedonia. Indiscrezioni seccamente smentite da papà Zoran, che l'ha seguita per tutta la carriera. In effetti, fu un malinteso. Avrebbe potuto fare di più? Forse sì, tenendo conto che ha perso due anni per una serie di guai al polso e alla spalla destra. “Il tennis mi ha dato molto e ha arricchito la mia vita. Ho avuto la possibilità di viaggiare per il mondo, incontrare persone e fare tante amicizie. Per questo, continuerà ad essere una parte importante della mia vita. Il mio prossimo obiettivo è laurearmi in psicologia e poi tornare nel tennis nel ruolo di allenatrice. Il tennis è la mia vita e questo amore non cambierà mai”. Di lei si ricorderanno anche un paio di vicende extratennistiche. Nel 2013, il suo ex fidanzato, il calciatore Petar Cavic, tentò addirittura il suicidio dopo essere stato lasciato da Bojana. In una notte di marzo, si è gettato nel Danubio dal ponte Pancevo di Belgrado. Una volta immerso nelle acque gelide, l'istinto di sopravvivenza ha avuto la meglio e si è aggrappato a una recinzione, prima che alcuni pescatori venissero a salvarlo. Lei accolse la notizia con una certa freddezza. Tre anni e mezzo dopo, durante una delle tante pause per infortunio, si è sposata con il professionista di kajak Milos Petrovic. Qualche giorno fa hanno festeggiato i due anni di matrimonio e in tutti gli archivi ufficiali WTA e ITF ha tenuto a modificare il suo nome in Bojana Jovanovski Petrovic. Il suo ritiro arriva dopo quello (ufficiale) della Ivanovic e quello (ufficioso, ormai è ferma da oltre un anno) della Jankovic, lasciando il tennis femminile serbo in attesa di un nome nuovo. Forse lo hanno già trovato in Olga Danilovic, figlia del mitico cestista. Ma questa è un'altra storia.