Quando Alexander Zverev sembrava aver addomesticato la partita, un'ora di interruzione per pioggia ha permesso a Rafael Nadal di riordinare le idee e vincere gli ultimi cinque giochi, intascando l'ottavo titolo a Roma. Lo spagnolo torna al n.1 ATP e supera John McEnroe per titoli vinti. Ma a Parigi dovrà guardarsi da un Sascha sempre più competitivo.

Non crediamo che Rafael Nadal abbia auspicato la pioggia quando era in difficoltà. È certo, tuttavia, che l'acqua sia stata un fattore nel suo ottavo successo agli Internazionali BNL d'Italia. Le due ore e spiccioli contro Alexander Zverev sono state scandite da tre fasi: primo set dominato da Rafa, secondo da Sascha, che peraltro aveva mantenuto l'inerzia positiva anche nel terzo. All'improvviso, come se avesse spento l'interruttore, Nadal aveva smarrito strade tecniche e tattiche per mettere in difficoltà il gigante tedesco. Non avremo mai la controprova, ma se il cielo non avesse iniziato a piangere sul 3-1 Zverev al terzo, probabilmente il risultato finale non sarebbe stato 6-1 1-6 6-3 per lo spagnolo. Le prime gocce hanno convinto gli organizzatori a lasciare i giocatori in campo. Dopo una decina di minuti di stop sotto gli ombrelli, Rafa ha tenuto il suo turno di battuta (2-3) prima che la pioggia si facesse più insistente e costringesse i giocatori a riparare negli spogliatoi. In quel momento, Nadal aveva vinto 58 punti contro i 54 di Zverev. Equilibrio puro, con inerzia favorevole al tedesco. Dentro la pancia del Campo Centrale, Rafa è stato più bravo a riordinare le idee e al rientro ha vinto quattro giochi di fila, intascando 17 degli ultimi 25 punti. Uno stacco netto rispetto alla prima parte del match. Troppo netto per pensare che la pioggia non abbia influito. Come gli era accaduto nella finale dello Us Open 2013, Rafa ha radicalmente cambiato la tattica, cercando una maggiore aggressività, avanzando di un metro, o forse più, il suo baricentro. Zverev, col suo fisicone, ha faticato a riprendere il ritmo ed è stato poco più che una comparsa negli ultimi game. Ha cancellato il primo matchpoint con una buona difesa, ma una volèe di rovescio ha sigillato il trionfo nadaliano. Con questo successo, il maiorchino si assicura il ritorno al numero 1 ATP, lasciato pochi giorni fa a Roger Federer, e gli consente di staccare John McEnroe nella classifica dei più titolati di sempre.

LA PIOGGIA SALVA NADAL
Con i suoi 78 titoli, lo spagnolo è secondo soltanto a Jimmy Connors (109), Roger Federer (97) e Ivan Lendl (94). Compirà 32 anni tra un paio di settimane: c'è ancora margine per rimpinguare il bottino, magari a partire dal Roland Garros al via nei prossimi giorni. Ma adesso è tempo di festeggiare il successo al Foro Italico, laddove non vinceva da cinque anni. A parte il break incassato in avvio, ha giocato un primo set fantastico, ricordando il Nadal di tempi antichi, quando era ancora più cannibale. Qualcuno sussurrava che i due giocassero sport diversi. Perso il primo set, Zverev ha avuto una furibonda reazione, con ben cinque giochi consecutivi, base su cui costruire l'impressionante 6-1 nel secondo. A sorprendere – e molto – è stato l'impetuoso inizio di terzo set. Nadal non trovava la giusta profondità con i suoi colpi e Zverev ha ricordato a tratti il miglior Djokovic. Il suo rovescio bimane, supportati dai 198 centimetri di altezza, non andava in grande difficoltà contro le rotazioni di Rafa, Anzi, lo costringeva spesso sulla difensiva. 2-0 Zverev, poi 3-1, prima che la pioggia facesse irruzione dopo essersi nascosta dentro minacciosi nuvoloni. “Quando ha iniziato a piovere, non ho avuto la sensazione che potesse essere un aiuto per me – ha detto Nadal – però è vero che, col senno di poi, è stato positivo. Però credo che mi abbia aiutato soprattutto il fatto di tornare in campo con un'idea ben chiara sia su piano tattico che sulle decisioni da prendere. Poi sono stato fortunato perché c'è stato l'immediato controbreak. Da lì in poi, credo di aver giocato con la giusta determinazione e strategia”. Al rientro, si è vista un'altra partita. Rafa ha ripreso in mano il gioco, ha capito che Zverev poteva essere vulnerabile anche negli scambi sotto i 5 colpi (quelli che solitamente Rafa cerca di evitare), e ha raccolto un buon numero di colpi vincenti. Tra le statistiche di fine partita, è interessante proprio quella sugli scambi-lampo: quando il punto è rimasto sotto i cinque colpi, Rafa lo ha portato a casa 33 volte contro le 25 di Zverev. Volendo cercare a tutti i costi una chiave, forse, la si può trovare in questo dato.

ZVEREV: "TROPPO LENTO A RIATTIVARMI"
Per Nadal è stato un torneo importante, bello, pieno di tante piccole rivincite. Prima Shapovalov, poi Fognini, per non parlare di Djokovic. Contro Zverev non aveva conti in sospeso, ma bloccare la sua serie positiva prima del Roland Garros ha un certo valore. Per lo spagnolo è il 32esimo Masters 1000: manco a dirlo, è il più titolato di tutti i tempi. Zverev lascia il Foro Italico a testa alta, e con più certezze di quante gliene avesse lasciate il titolo a Madrid. Battagliare alla pari con Nadal, in un contesto come quello di Roma, significa molto. E tutto fa pensare che il Roland Garros 2018 sarà il primo Slam in cui potrà essere protagonista. “Purtroppo contro la pioggia non c'è niente da fare – ha detto Sascha – la prossima volta dovrò trovare un modo per ripartire meglio dai blocchi e giocare un tennis migliore. Rafa è stato più veloce e più aggressivo di me. Con tutta la fatica che avevo accumulato, ho avuto bisogno di più tempo per attivarmi di nuovo. Ma non c'era tempo a sufficienza, dunque le cose sono cambiate. E contro Nadal non puoi permetterti di prendere certe pause”. Nonostante la sconfitta, Zverev sale al comando della Race stagionale ed è in buona posizione per diventare il primo giocatore al di fuori dei Fab Four e diventare almeno numero 2 del mondo negli ultimi tredici anni. “Credo che la settimana di Roma sia stata la più soddisfacente – ha proseguito – anche se ero stanco, ho trovato ugualmente il modo di vincere contro ottimi giocatori. E non è facile. Arrivare in finale con così tanto tennis nelle gambe è stato fantastico. Così come arrivare non così lontano da battere Rafa”.

ATP MASTERS 1000 ROMA – Finale
Rafael Nadal (SPA) b. Alexander Zverev (GER) 6-1 1-6 6-3