Lo slovacco stravince contro Laurynas Grigelis e corona un finale di stagione favoloso, che gli permette di chiudere l'anno tra i top-100 per la prima volta dal 2014. “Capita raramente di giocare un match così bene, sono lieto che mi sia successo a fine stagione”. Il torneo incassa i complimenti del supervisor.

Con 45 minuti e 46 secondi, Lukas Lacko ha regalato agli Internazionali Città di Brescia la finale più corta del 2017 nel circuito Challenger. Non c'è molto da raccontare sul 6-1 6-2 che lo slovacco ha rifilato a Laurynas Grigelis, se non che l'atto finale del torneo bresciano ha “accorciato” di otto minuti il record fatto registrare ad Happy Valley, quando Peter Gojowczyk aveva superato Omar Jasika in 53 minuti. Si pensava che il grande sforzo di sabato potesse avere una qualche influenza, invece Lacko ha giocato con tranquillità e scioltezza dalla prima all'ultima palla, senza dare chance a un Grigelis più infastidito dal suo tennis che contratto o emozionato. Il punto simbolo della partita si è giocato sul 6-1 4-1, servizio Lacko, 30-30. A match ormai compromesso, Grigelis ha risposto di puro istinto a una prima di Lacko, costringendolo a giocare sulla difensiva. “Grigio” è sceso a rete sul colpo successivo, ma è stato infilato dal passante di Lacko, giocato da lontanissimo. Un punto che la dice lunga sullo stato di grazia vissuto per tutto il match. Per lui è la decima vittoria consecutiva, che mette fine a una striscia vincente di Grigelis di 14 successi. Su un campo così rapido, lo slovacco vale ben più della 93esima posizione che andrà a occupare tra poche ore, e che gli garantirà un inverno tranquillo in compagnia della compagna Simona e del figlio Lucas, 2 anni. Ripartirà dall'Australia, da un main draw dell'Australian Open dove ha già raggiunto per due volte il terzo turno. Inoltre, il successo a Brescia gli consente di chiudere una stagione tra i top-100 ATP per la sesta volta, la prima dal 2014. Per sua stessa ammissione, è un po' “vittima” del progressivo rallentamento delle superfici che toglie un po' di efficacia al suo tennis offensivo. Ma sul Play-It i suoi colpi piatti sono decisamente ficcanti.

I COMPLIMENTI DEL SUPERVISOR
La finale è stata poco più di una formalità e forse c'era da aspettarselo, tenendo conto dei precedenti a senso unico e delle parole di Grigelis alla vigilia
. “Il suo gioco mi dà fastidio” aveva detto. Si è visto sin dal primo punto: Lacko risponde bene, benissimo, dunque sa disinnescare un delle armi principali del lituano: il servizio. Pronti, via, 5-0 per Lacko. Il primo set si chiudeva in 20 minuti e il pubblico presente (circa un migliaio di appassionati) ha provato a incitare Grigelis, desideroso di un match più combattuto. Niente da fare, Lacko giocava bene e lo strappo arrivava già al terzo game. Il resto era un rapido scorrere verso la dodicesima vittoria Challenger dello slovacco, perfetto in risposta ma anche al servizio: ha concesso la miseria di sette punti nei suoi turni di battuta, senza mai dare l'impressione di essere in difficoltà. Al momento della stretta di mano con Grigelis, si è quasi scusato per aver giocato così bene. Non se lo aspettava. “In effetti ho giocato troppo bene – ha detto Lacko – non ci sono tanti match come questo nel corso della stagione e sono contento di averne vissuto uno proprio adesso, soprattutto a fine stagione. Ne avevo bisogno”. L'allusione è alla necessità di qualificarsi per il main draw dell'Australian Open. L'aveva già centrata ieri, ma sollevando il trofeo ha suggellato due settimane da favola. Detto che il doppio è andato alla coppia n.1 del seeding, composta dal belga Sander Gille e dall'olandese Sander Arends, va in archivio la quarta edizione di un torneo molto prezioso nel panorama italiano: sono pochissimi (soltanto 4) gli ATP Challenger nostrani a giocarsi indoor: Brescia è tra questi. Durante la premiazione, cui ha presenziato anche Sergio Palmieri (direttore degli Internazionali BNL d'Italia, nonché presidente del Comitato Regionale Lombardo), il direttore del torneo Mauro Ricevuti – dopo i ringraziamenti di rito – ha promesso che Brescia ci sarà anche nel 2018, ancora più forte e nella speranza di avere un pizzico di fortuna in più con il campo di partecipazione. I tanti ritiri che hanno costellato la vigilia del torneo hanno rappresentato una brutta figura soltanto per i giocatori e messo a nudo un regolamento un po' troppo permissivo con gli stessi. Nel frattempo, gli Internazionali Città di Brescia hanno raccolto i complimenti e una valutazione positiva del supervisor ATP, il tedesco Roland Herfel. Non poteva esserci un modo migliore per chiudere 10 giorni intensi ed emozionanti. L'appuntamento è già fissato: si riparte nel 2018.