La vita che resta è l’ultimo album di Max Grassi … di ENZO ANDERLONI Il suo primo Cd, nel 1998, “Dopo la pioggia” fu bene accolto, con recensioni positive anche sul Buscadero, mensile musicale cult

di Enzo Anderloni

Il suo primo Cd, nel 1998, “Dopo la pioggia” fu bene accolto, con recensioni positive anche sul Buscadero, mensile musicale cult. A 10 anni di distanza Max Grassi torna sul “luogo del delitto”, cioè in sala d’incisione, e ci regala “La vita che resta”, dieci brani, testi e musica propri (in collaborazione con Lorenzo Galletti) e l’immagine di copertina in bianco e nero, con questo ponte sul Naviglio in periferia, vetri rotti di fabbrica dismessa sullo sfondo, che ti fanno capire che non stai per ascoltare Cristina D’Avena. Lo infili nel lettore e ci trovi infatti la vena artistica del nostro caposervizio con racchetta sempre pronta e l’anima intrisa di Springsteen e De Andrè, Gaber e Fossati. Un prodotto di grande artigianato che potrebbe sorprendere chi è abituato all’industria musicale lasciandogli in testa ritornelli e immagini non banali. A proposito: dicevo che Max “ci regala”… In effetti il suo album lo potete ascoltare e scaricare direttamente qui.
Le mie canzoni preferite: Nuvole dentro, nuvole fuori; Buffalo ’66; La costruzione.