TV. Ancora nessun annuncio su chi trasmetterà i tornei Premier nel 2013, ma voci di corridoio danno per imminente l’annuncio di SuperTennis. Il canale FIT assumerebbe ancor più forza.
Agnieszka Radwanska manda un bacio alla telecamera.
Dal 2013, il rituale dovrebbe passare su SuperTennis

 
Di Riccardo Bisti – 21 dicembre 2012

 
Mancano 10 giorni al via della nuova stagione, ma gli appassionati hanno ancora un grande dubbio. Chi trasmetterà il top del circuito WTA (21 tornei più il Masters), non rinnovato da Eurosport? Con Errani, Vinci, Pennetta e Schiavone, i diritti di questi tornei hanno un certo valore e sarebbe una disdetta se in Italia non venissero trasmessi. I canali ufficiali hanno le bocche cucite e non trapelano informazioni. Ben diverso il sottobosco delle voci di corridoio. Ne abbiamo intercettate alcune, decisamente attendibili, secondo cui il circuito WTA sbarcherà su SuperTennis, il canale di proprietà FIT. Torneo dopo torneo, tassello dopo tassello, SuperTennis si è creato uno spazio importante ed ha acquisito i diritti di moltissimi tornei, tra i quali spiccano la Coppa Davis, la Fed Cup e gli ATP 500. Questi ultimi erano in dubbio, ma sono stati confermati ed è già “on-air” lo spot pubblicitario per il 2013. Ci saranno anche diversi ATP 250, mentre il “botto” per i WTA Premier potrebbe arrivare nei prossimi giorni. Si vocifera della settimana tra Natale e Capodanno, anche perchè il WTA di Brisbane farebbe già parte del pacchetto. Il top del circuito femminile, infatti, prevede i quattro Premier Mandatory (Indian Wells, Miami, Madrid e Pechino), i Premier Five (Doha, Roma, Canadian Open, Cincinnati e Tokyo) e una dozzina di tornei Premier (Brisbane, Sydney, Parigi indoor, Dubai, Charleston, Stoccarda, Bruxelles, Eastbourne, Stanford, Carlsbad, New Haven e Mosca). Senza dimenticare il Masters di Istanbul. Se l’operazione dovesse andare in porto, SuperTennis avrebbe il problema dell’abbondanza e qualche diretta potrebbe saltare, ma avrebbe “salvato” gli appassionati italiani dal buio tennistico e dall’obbligo di abbonarsi a tennistv.com. Ulteriori dettagli, come le eventuali modalità di trasmissione, possono essere soltanto immaginati.
 
Ma come si è arrivati a questa situazione, con la WTA senza un accordo televisivo a pochi giorni dall’inizio della stagione? La spaccatura risale al 12 settembre, quando si sono interrotte le trattative tra la WTA e lo storico partner Eurosport. Le avvisaglie di una rottura circolavano da primavera, ma si trattava di rumours. Il problema è nato proprio da www.tennis.tv, canale streaming ufficiale di ATP e WTA. Tanti abbonati protestavano perchè il top del circuito femminile non era visibile in Europa a causa dei diritti ceduti a Eurosport. Questo (piccolo?) dettaglio ha spinto la WTA a riorganizzare i propri diritti. In verità, Eurosport non è stata fuori dai giochi fino a quando non ha ritenuto eccessive le richieste economiche. Ed è economica la ragione che ha spinto a trattare i diritti TV paese per paese. L’emittente paneuropea aveva il vantaggio della copertura capillare su tutto il continente, ma lo svantaggio di fornire una sola entrata alla WTA. Da allora, l’unico accordo reso pubblico è quello con il Gruppo MCS, pacchetto di canali ricevibili in Francia, Belgio, Lussemburgo, Israele, Portogallo e alcuni paesi dell’Africa Sub-Sahariana. Pare che MCS abbia pagato parecchio (e lancerà un canale apposito per trasmettere il tennis femminile). Per il resto nulla, buio pesto. Tante chiacchiere in attesa del botto italiano che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. In Gran Bretagna si sta ragionando su una TV a pagamento, che magari possa lanciare un canale WTA in grado di accendersi e spegnersi in corrispondenza dei tornei femminili. In Italia ci aspettiamo tutti la fumata bianca. Avere le immagini in chiaro dai campi centrali di Indian Wells, Miami, Madrid e Pechino sarebbe un bel colpo per la TV federale. Da quando i tesserati, tramite la famosa petizione Del Becchi, hanno chiesto alla FIT di investire ancora di più sul canale, è legittimo che venga fatto. Se convenga o sia giusto…è un altro discorso, non pertinente in questa sede.
  
Se la passano peggio in Spagna, dove si era vociferato di un interessamento della TVE (che probabilmente avrebbe riversato il tennis su TeleDeporte), ma solo per le spagnole o per alcuni tornei (non tutti e 22). Le intenzioni hanno subito un rallentamento, e l’avvicinarsi del torneo di Brisbane fa pensare che in Spagna resteranno senza tennis femminile. Il costo di questi diritti pare piuttosto elevato e per sostenere le spese dovrebbero unirsi i vari attori del tennis spagnolo, a partire dalla RFET con lo sponsor MAPFRE. Ma a un mese dalle elezioni federali e con il clima teso che vi abbiamo raccontato, le priorità sembrano altre. La Spagna, inoltre, è un paese machista. Avendo Nadal, Ferrer e altri campioni nel circuito ATP, che interesse possono aver per un match della Suarez Navarro o della Martinez Sanchez? C’è dunque il rischio che i diritti restino invenduti. In definitiva, la WTA potrebbe aver fatto un affare sul piano economico ma ci ha rimesso su quello della visibilità. Il tanti paesi non ci sarà più tennis femminile, salvo gli abbonati a TennisTV e la possibilità di collegare il segnale streaming al televisore. Roba per (pochi) fanatici. L'Italia, in qualche modo, dovrebbe cavarsela.