E’ il titolo del primo libro di Alessandro Mastroluca. Un accurato racconto del ventesimo secolo tramite il rapporto tra sport e politica. C’è anche spazio per il tennis. Un libro da non perdere.
Il gol di Jurgen Sparwasser con cui la Germania Est battè i connazionali dell’Ovest
Di Riccardo Bisti – 19 luglio 2012
L’Italia è uno dei paesi che produce più cultura, eppure gli italiani leggono sempre di meno. La contraddizione è dovuta – almeno in parte – alla bassa qualità di molte produzioni. Spesso si cavalca l’onda emotiva del momento ed escono libri superficiali, poco interessanti, quasi…buttati lì. Ecco, “La Valigia dello Sport” di Alessandro Mastroluca è l’esatto opposto. Il fatto che l’autore (29 anni) non abbia vissuto buona parte delle vicende raccontate, beh, né accresce la qualità. Perché i 18 episodi che si snodano su 283 pagine sono raccontati nei dettagli, sono il frutto di chi ha trascorso giornate intere a documentarsi, cercando quel dettaglio in più che facesse la differenza. “La Valigia dello Sport” è un libro che va bene per tutti. Gli addetti ai lavori, quelli che avevano giusto un’infarinatura, scopriranno dettagli sconosciuti. I semplici amanti dello sport si apriranno a un mondo, un secolo, fotografato da un’angolazione diversa. Il ventesimo secolo è stato raccontato in mille modi sui libri di storia, ma nessuno aveva affrontato in modo così analitico il complesso rapporto tra politica e sport. Lo sport – chissà perché – è considerato una specie di sottocultura. Un po’ come il giornalista sportivo viene definito (a torto, specie se sa fare bene il suo lavoro) un cronista di Serie B. Invece lo sport ha segnato pesantemente il Secolo Breve, con storie grandi (la funzione di propaganda per i regimi) e più “intime” (l’amore tra una socialita e un capitalista in piena Guerra Fredda).
Il sottotitolo de “La Valigia dello Sport” (impreziosito dalla prefazione di Ubaldo Scanagatta) ci dà una mano a capire il contenuto. “La storia del Novecento riletta attraverso imprese e personaggi sportivi indimenticabili”. Alessandro Mastroluca, attuale vicedirettore di Ubitennis.com, ha scelto 18 storie per condurci dagli anni 20 ai giorni nostri, all’incredibile spareggio tra Egitto e Algeria per qualificarsi al Mondiale di Sudafrica 2010. 18 racconti, 18 fotografie che starebbero benissimo nel programma di un esame universitario di Storia Contemporanea. Si parte con il fascismo e l’utilizzo del calcio a fini propagandistici, con l’accurata descrizione della vittoria dell'Italia del calcio alle Olimpiadi di Berlino 1936. Ci si ricorda della Nazionale di Vittorio Pozzo per i due Mondiali conquistati (1934 e 1938), trascurando una medaglia dal grande valore tecnico e simbolico. Sfogliando con passione il libro, ritrovi la storia di “Cartavelina” Sindelar, l’uomo che si rifiutò di salutare il Fuhrer dopo aver sigillato la vittoria dell’Austria sulla Germania nell’ultima partita prima dell’annessione austriaca al Terzo Reich. Sette mesi dopo sarebbe morto in circostanze misteriose. E’ affascinante ricordare la partita di pallanuoto tra Ungheria e Unione Sovietica alle Olimpiadi di Melbourne 1956, anno in cui Budapest fu invasa dall’Armata Rossa. Una partita in cui la piscina olimpica si colorò di rosso, un vivo rosso sangue.
Alzi la mano chi ha mai sentito nominare Jurgen Sparwasser. Prima di leggere il libro di Alessandro Mastroluca, nemmeno noi. Sapevano dell’unica sfida tra le due Germanie, ai Mondiali di Clacio del 1974. E sapevamo che era stata vinta dalla Germania Est. Il gol decisivo fu segnato proprio dalla mezzala del Magdeburgo. Il libro ricostruisce antefatti, fatti e significati di una partita storica. Figlio di quel capitolo è il successivo, in cui si narra la storia di Lutz Eigendorf, altro tedesco dell’Est che ha firmato la sua condanna a morte quando decise di scappare al di là del muro. Giocava nella Dinamo Berlino, la squadra controllata dalla STASI. Un affronto intollerabile che gli costò un’iniezione di veleno e sonniferi che lo portò a schiantarsi contro un albero. Nel frattempo, la moglie rimasta in Germania Est aveva sposato un agente. Nella “Valigia dello Sport” ci sono anche racconti più noti ma affrontati con una dovizia di particolari che ne rendono “succosa” la lettura: le Olimpiadi del 1972 e la tragica irruzione dei terroristi palestinesi nelle stanze della squadra israeliana. Morirono tutti. I boicottaggi di Mosca 1980 e Los Angeles 1984, il triste mondiale argentino del 1978, la “Mano de Dios” di Maradona, figlia della Guerra delle Falkland-Malvinas. Non manca nulla. In due capitoli si parla anche di tennis. Uno è dedicato alla finale di Davis 1976 e alla margherita sfogliata in Italia nei mesi precedenti: “Si va? Non si va? Si va, non si va…”. Alla fine giunse l’OK e l’Italia andò in Cile, vincendo l'unica Davis della sua storia in uno stadio che era stato utilizzato come campo di concentramento dal regime di Pinochet. Ma i cileni furono abili a ripulire tutto, facendo in tempo a organizzare una partita di calcio che Panatta e company videro dalla tribuna, in una parvenza di totale normalità. L’altro capitolo tennistico riguarda Arthur Ashe e il suo costante attivismo per i diritti dei neri. Senza dimenticare la leggendaria vittoria a Wimbledon 1975. Queste ed altre storie trovano spazio in “La Valigia dello Sport”, edito da Effepi Libri, casa editrice da sempre attenta al mondo dello sport e piena di titoli di qualità.
Come detto, Alessandro Mastroluca ha 29 anni ma – prendendo in prestito un’affermazione di Rino Tommasi – è già definibile come “Una ditta seria alla quale si può concedere fiducia”. Chi scrive ha avuto l’opportunità di lavorarci insieme, apprezzandone le doti professionali e umane. E’ uno che non ti dice mai di no, che si fa in quattro per darti una mano. Eravamo certi che, mettendo in questo libro la stessa voglia di farsi in quattro, sarebbe uscito un ottimo prodotto. E così è stato. Per essere il suo primo libro, l’idea poteva sembrare ambiziosa. Ma chi lo conosceva non aveva dubbi. E infatti non è rimasto deluso.
Alessandro Mastroluca
LA VALIGIA DELLO SPORT
“La storia del Novecento riletta attraverso imprese e personaggi sportivi indimenticabili”
Prefazione di Ubaldo Scanagatta
Effepi Libri – 283 pagine.
13 Euro
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