Finalista allo Us Open Junior, Cori Gauff si sente già pronta per il circuito professionistico. Le norme WTA, tuttavia, vietano l'attività a chi non ha ancora compiuto 14 anni. Le regole furono varate negli anni 90, dopo il caso Capriati. “Non è giusto limitare lo sviluppo di una giocatrice” dice Mouratoglou, che la ospita nella sua accademia.

È stato un grande Us Open per gli Stati Uniti, soprattutto in campo femminile. Se Sloane Stephens si è aggiudicata il titolo battendo in finale Madison Keys, anche il torneo junior ha vissuto un derby americano in finale. Il titolo è andato ad Amanda Anisimova, vincitrice con un netto 6-0 6-2 su Cori Gauff. Anche al Roland Garros e a Wimbledon c'era stato un dominio delle ragazze americane. Tutto normale, non fosse che le due finaliste di Flushing Meadows sono giovanissime, ben lontane dal limite per i tornei junior. La Anisimova ha 16 anni, mentre la Gauff….13. Si tratta della più giovane finalista nella storia dello Us Open giovanile: in caso di vttoria, sarebbe diventata la più giovane “slammer” dai tempi di Martina Hingis, che aveva 12 anni e mezzo quando si impose al Roland Garros 1993. Al secondo posto, in questa classifica di precocità, troviamo Jennifer Capriati. Prima di giocare i tornei senior, vinse il Roland Garros junior nel 1989, a tredici anni. Il clamore attorno alla Capriati è ancora noto. Nel 1990 finì in copertina su Sports Illustrated, mentre Newsweek arrivò a definirla “L'ottava meraviglia”. Travolta da tanta pressione, dopo un brillante inizio di carriera, Jennifer rischiò di buttare a mare la sua vita fumando crack e rubando bigiotteria in un negozietto. Nel 1994, in reazione al caso Capriati, la WTA ha studiato uno schema per limitare l'accesso al professionismo delle lolite con la racchetta. Sotto i 14 anni, è vietato giocare tornei validi per il circuito ITF o WTA. Dai 14 ai 17 possono partecipare a un numero limitato di eventi: 8, 10, 12 e 16. In realtà, c'è una scappatoia: se i risultati sono davvero positivi, si possono aggiungere fino a quattro tornei.

UNA REGOLA CHE FA DISCUTERE
Diventando professioniste prima che le norme entrassero in vigore, Martina Hingis e Venus Williams sono state le ultime a sfuggire ai nuovi regolamenti. Qualche anno dopo ci fu il caso di Monique Viele, i cui genitori volevano ottenere una deroga dalla WTA, senza successo. Da allora, il numero delle baby-campionesse si è ridotto. L'ultima teenager a vincere uno Slam è stata Maria Sharapova, a Wimbledon 2004 e Us Open 2006. Tali limitazioni esistono soltanto nel circuito femminile. “Mi piacerebbe che certe regole fossero diverse – ha detto la Gauff, che compirà 14 anni il prossimo 13 marzo – non ci sono limiti tra gli uomini. Se le regole sono queste, ne prendo atto, ma sento che potrei fare cose migliori”. La pensa così anche papà Corey. “Questa norma è stata messa in passato come reazione a qualcosa che non aveva funzionato, ma non è certo la situazione di mia figlia. Vorrei soltanto darle la possibilità di competere con le migliori giocatrici. Ha affrontato una ragazza che partecipa a i tornei WTA, ma lei non può fare altrettanto”. La Gauff è nata in Florida ma si allena a Sophia Antipolis, Costa Azzurra, nella maxi-accademia di Patrick Mouratoglou. Secondo il padre, che certi giocatori raggiungono il loro picco prima di altri. “So che questa regola è stata creata per proteggere i giocatori, ma non penso che li protegga – dice il padre – credo che li protegga soltanto dalla possibilità di essere forti. Se l'avessero costretta a rispettare questa regola, Martina Hingis non sarebbe mai diventata numero 1 del mondo”. A dire il vero, Martina è partita fortissimo, vincendo cinque Slam fino ai 18 anni di età, poi la sua carriera è stata piena di vicissitudini. L'unica che davvero non ha avuto problemi è stata Venus Williams, sulla cresta dell'onda da ben 20 anni.

PERCHE' TANTA FRETTA?
L'autorevole voce di Patrick Mouratoglou, tuttavia, si schiera a favore della Gauff. “Non è giusto uccidere lo slancio delle giocatrici – dice – alcuni tennisti raggiungono il picco a 16 anni, altri a 30. Ognuno è diverso e le differenze vanno rispettate”. A suo dire, la Gauff dovrebbe avere il diritto di trasferire in partita le esperienze accumulate in allenamento. “Si allena spesso con tenniste più forti, ma non è la stessa cosa”. Secondo Lindsay Davenport, allenatrice di Madison Keys, la limitazione dei tornei aumenta la pressione sulle giocatrici nei pochi tornei che possono giocare. “Capisco le intenzioni della WTA, ma non mi piace. Quando giocano un torneo, le ragazze sono vittime di una grande pressione”. La Navratilova ha suggerito alla Gauff di prendere un buon avvocato per far annullare la regola. “Tuttavia, a 18 anni il tour sarà ancora qui. In fin dei conti, non perderà molto”. Sinceramente, siamo d'accordo con la WTA. A meno di 14 anni, una ragazza è ancora una bambina e non è pronta – soprattutto mentalmente – per vivere certe situazioni. Leggere alcune dichiarazioni è sorprendente, come se certe esperienze passate non siano servite a niente, anche quelle meno famose come Viele o la stessa Bacsinszky. Nel 2018, la Gauff potrà comunque giocare otto tornei. In fin dei conti, dove sta il problema?