Tre anni e mezzo di lotta non sono serviti: il morbo di Lou Gehrig ha sconfitto Jerome Golmard, ex numero 22 ATP. Gli avevano diagnosticato la malattia nel gennaio 2014 e lui aveva provato a non arrendersi, creando un'associazione e affidandosi a cure alternative. Se ne va a 43 anni e lascia due figli adolescenti.

Il mondo del tennis è in lutto. Si è spento nella notte di lunedì Jerome Golmard, 43 anni, ucciso dalla sclerosi laterale amiotrofica, meglio nota come SLA o Morbo di Lou Gehrig. Il francese era stato un ottimo giocatore, con un best ranking al numero 22 ATP e due titoli nel circuito maggiore (Dubai 1999 e Chennai 2000). Nel 1999, per qualche mese, era stato numero 1 di Francia. La notizia sconvolge perché Golmard non si era nascosto, ed anzi aveva combattuto con coraggio la sua battaglia non appena apprese la notizia, il 14 gennaio 2014. Era anche stata creata un'associazione a suo nome, denominata "Jérôme Golmard Combattre la maladie de Charcot", con l'obiettivo di aiutare le famiglie di tutte le persone colpite da SLA. Lui stesso aveva partecipato a diversi eventi pubblici per raccontare la sua esperienza e informare sulla malattia che, purtroppo, aveva già ucciso l'ex presidente ATP Brad Drewett. Mancino, brillante, dotato di un tennis molto piacevole, Golmard aveva raccolto vittorie contro giocatori di primo piano come Agassi, Rios, Kuerten e Chang. Si era ritirato nel 2006 dopo quasi quindici anni di professionismo e stava vivendo un post-carriera tranquillo, con qualche impiego presso il tennis club di Digione, la sua città natale. E' cambiato tutto il giorno della terribile scoperta. I medici ebbero tristemente ragione quando dissero che gli sarebbero rimasti da 1 a 3 anni di vita.

NIENTE CURA MIRACOLOSA
Secondo lo stesso Golmard, l'origine del male fu l'estrazione di tre denti avvenuta qualche mese prima. Il male partì dalle gambe, quindi per un certo periodo è riuscito a comunicare senza grossi problemi e lo si ricorda spettatore al Roland Garros, dove fu omaggiato anche da Rafael Nadal. Nel tentativo di condurre una disperata battaglia per la vita, si affidò al guru Johann Lechner, un tedesco con una trentina d'anni d'esperienza, il quale riteneva di aver individuato 14 aree infettive sotto i denti di Golmard e all'interno dell'osso della mascella. A suo dire, 4 interventi chirurgici gli avrebbero permesso di fermare i batteri che avevano iniziato a infettare il corpo di Golmard, anche se il tutto sarebbe stato molto costoso. L'ATP provò ad aiutarlo, poi fu organizzata una raccolta fondi che partì piuttosto bene ma alla fine raccolse “soltanto” poco più di 40.000 dollari, quando ne sarebbero serviti 300.000. In realtà, la vicenda scatenò una vivace polemica in Francia, poiché gli esponenti della medicina tradizionale sostenevano che si trattasse di una grande truffa. Il francese si era presentato al Roland Garros 2014 e aveva anche tenuto una conferenza stampa in cui spiegava l'origine del suo male, ma accendeva anche una speranza: disse di essersi affidato al trattamento sperimentale di un medico americano che avrebbe rallentato la degenerazione: “Nelle ultime tre settimane, la condizione si è stabilizzata e ho preso un po' di peso. Tutto questo mi dà energie”. Qualche dopo, diffuse anche un filmato a cui partecipava anche Roger Federer. Lui ha provato a lottare, davvero, fino all'ultimo momento.